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Divario dell’IVA nell’UE : Quasi 160 miliardi di EUR persi. L’Italia registra il divario più alto, 36,9 miliardi di EUR

Immagine:Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane.

 

Bruxelles, 6 settembre 2016 – Ben 159.5 miliardi di EUR d’imposta sul valore aggiunto (IVA) sono andati perduti nell’UE nel 2014, stando alle cifre rese note oggi dalla Commissione europea.

Dagli studi risulta che globalmente la differenza tra le entrate IVA previste e quelle effettivamente riscosse (il "divario dell'IVA") è ancora una volta a livelli inaccettabilmente alti. Le risultanze corroborano l'esortazione recentemente lanciata dalla Commissione a riformare il regime dell'IVA dell’Unione europea per contrastare la frode e renderlo più efficiente. Gli Stati membri devono ora dar seguito al piano d'azione sull'IVA – Verso uno spazio unico europeo dell'IVA  [1]che la Commissione ha presentato lo scorso aprile convenendo sulla via da percorrere per adottare un regime definitivo dell’IVA per gli scambi transfrontalieri nell’Unione. Le misure più immediate per far fronte al problema delle frodi all'IVA [2] sono già state avviate, ma le cifre di oggi indicano la necessità di riforme più radicali.

Il divario dell’IVA varia da un picco di mancata riscossione del 37,9 % in Romania ad un minimo dell'1,2 % in Svezia. In cifre assolute il divario più alto dell'IVA è stato registrato in Italia (36,9 miliardi di EUR), mentre il Lussemburgo detiene il più basso, 147 milioni di EUR).[1]

Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Gli Stati membri perdono decine di miliardi di euro in gettito IVA non riscosso: è inaccettabile. Il regime attuale è deplorevolmente inerme di fronte ai problemi delle frodi e degli errori di calcolo in ambito IVA, ed è evidente che da sole le cifre non migliorano. "Gli Stati membri devono arrivare rapidamente ad un accordo sul regime unionale dell'IVA definitivo e resistente alle frodi che la Commissione ha proposto all'inizio di quest'anno.Invito pertanto urgentemente tutti gli Stati membri a un dibattito franco e costruttivo che apporti un contributo alle proposte dell'anno prossimo in modo da risolvere il problema una volta per tutte."

Lo studio sul divario dell’IVA è stato finanziato dalla Commissione nell’ambito dei lavori volti a riformare il regime in Europa e a lottare contro frode ed evasione in ambito fiscale. La relazione odierna dimostra che, sebbene alcuni Stati membri abbiano migliorato la riscossione delle entrate dell'imposta sul valore aggiunto, un progresso sostanziale è possibile soltanto se gli Stati membri decidono di semplificare l’attuale regime, rendendolo più resistente alla frode e più favorevole allo spirito imprenditoriale.

Rispetto al 2013, il divario dell’IVA nel 2014 è diminuito di 2,5 miliardi di EUR, ma continuano ad esserci enormi discrepanze nelle prestazioni dei singoli Stati membri per quanto riguarda l'osservanza del regime. Circa 18 Stati membri hanno registrato un miglioramento delle cifre, mentre otto Stati membri non sono riusciti riscuotere un gettito IVA superiore a quello dell’anno precedente.

Le stime per il 2014 sono più precise rispetto agli anni precedenti grazie al miglioramento dei dati contabili forniti dagli Stati membri dell’UE, in conformità alle nuove norme internazionali.

Contesto

La Commissione ha adottato il piano d'azione sull'IVA – Verso uno spazio unico europeo dell'IVA [3] nell'aprile 2016. Il piano espone le azioni immediate e urgenti per far fronte al divario dell’IVA nonché soluzioni strategiche a lungo termine per eliminare le frodi e migliorare la riscossione dell'imposta a livello unionale; illustra le misure necessarie per arrivare ad uno spazio unico europeo dell’IVA, e le modalità per adeguare il regime alle realtà del mercato interno, all’economia digitale e alle esigenze delle PMI.

La Commissione presenterà nel 2017 proposte legislative volte a ristabilire il principio d'imposizione dell’IVA sugli scambi transfrontalieri all’interno dell’UE. Le frodi transfrontaliere concorrono ogni anno per 50 miliardi di EUR al divario dell’IVA nell’UE; il nuovo sistema dovrebbe ridurre le frodi transfrontaliere dell’80 % (circa 40 miliardi di EUR).

La Commissione invita gli Stati membri ad avviare un dibattito approfondito volto a pervenire ad un regime definitivo dell'imposta sul valore aggiunto che si dimostri all'altezza delle esigenze del XXI secolo.

 

Link utili

Rapporto completo [4] dello studio del 2016 sul divario dell’IVA

Per maggiori informazioni, consultare le domande frequenti [5]

 

[1]Dai dati incompleti dei conti pubblici nazionali emerge che Cipro non è stato incluso nello studio.

 

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