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Antitrust: la Commissione UE infligge a Pometon ammenda di 6,2 milioni di euro

Bruxelles, 25 maggio 2016 – L'Unione europea ha stabilito che il produttore italiano di abrasivi Pometon S.p.A. ha infranto le norme antitrust dell'UE prendendo parte, per oltre quattro anni, ad un cartello europeo finalizzato al coordinamento dei prezzi degli abrasivi in acciaio. La Commissione ha inflitto all'impresa un'ammenda di 6 197 000 euro.

Nell'aprile 2014 [1], la Commissione ha adottato una decisione di transazione riguardante la partecipazione allo stesso cartello, destinata a Ervin, Winoa, Metalltechnik Schmidt e Eisenwerk Würth. Pometon ha scelto di non aderire alla transazione e pertanto l'indagine è andata avanti seguendo la normale procedura prevista in caso di cartelli. Nel dicembre 2014 [2], la Commissione ha inviato a Pometon una comunicazione degli addebiti, permettendo all'impresa di esercitare i propri diritti alla difesa.

Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza, ha dichiarato: "Il cartello relativo agli abrasivi in acciaio ha danneggiato numerose industrie manifatturiere europee e, in ultima analisi, i consumatori. La decisione odierna dimostra ancora una volta la ferma volontà della Commissione di sanzionare i cartelli e di infliggere ammende a chi vi aderisce."

La Commissione ha concluso che Pometon ha partecipato al cartello per oltre quattro anni, coordinando, sulla base di contatti bilaterali e multilaterali, i prezzi degli abrasivi in acciaio in tutto il territorio dello Spazio economico europeo (SEE).

Oggetto del cartello sono stati gli abrasivi in acciaio, che sono costituiti da particelle di acciaio sfuse utilizzate per pulire e levigare le superfici metalliche nei settori siderurgico, automobilistico, metallurgico e petrolchimico. Gli abrasivi in acciaio sono inoltre utilizzati per il taglio delle pietre dure quali granito e marmo.

I rottami metallici, che rappresentano la principale materia prima per la produzione degli abrasivi in acciaio, sono caratterizzati da improvvise e marcate fluttuazioni dei prezzi e da notevoli differenze di prezzo tra i paesi del SEE. Per compensare tali fluttuazioni, i partecipanti del cartello hanno introdotto una maggiorazione specifica (detta "maggiorazione rottami" o "variante costi rottami") calcolata a partire da una formula comune. Inoltre, i partecipanti hanno concordato di non entrare in competizione tra loro relativamente ai prezzi applicati ai singoli clienti.

 

Ammende

L'ammenda è stata fissata in base agli orientamenti per il calcolo delle ammende del 2006 [3] (cfr. IP/06/857 [4] e MEMO/06/256 [5]). Così come nella decisione di transazione relativa allo stesso cartello, la Commissione ha tenuto conto, in particolare, delle vendite dei prodotti interessati realizzate dall'impresa nel SEE, dell'elevata gravità della violazione, della dimensione geografica del cartello, della sua durata e di un adeguato livello di dissuasione.

L'ammenda inflitta a Pometon si eleva a 6 197 000 euro.

 

Contesto

L'indagine della Commissione è cominciata nel giugno 2010, con una serie di ispezioni a sorpresa.

Maggiori informazioni relative al caso in questione saranno disponibili sul sito web Concorrenza [6] della Commissione nel registro pubblico dei casi, al numero 39792 [7]. Una volta risolti gli eventuali problemi di riservatezza, anche la decisione del 25 maggio 2016 sarà pubblicata in tale sede.

Per ulteriori informazioni sull'azione della Commissione nei confronti dei cartelli, si veda il sito sui cartelli [8].

 

Azioni di risarcimento del danno

Le persone o imprese vittime del comportamento anticoncorrenziale descritto nel presente caso possono adire i tribunali degli Stati membri per chiedere il risarcimento dei danni subiti. Sia la giurisprudenza della Corte che il regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio confermano che, nelle cause dinanzi ai giudici nazionali, una decisione della Commissione costituisce una prova acquisita del sussistere del comportamento e della sua natura illecita. Nel determinare l'importo del risarcimento non è necessario applicare una riduzione per tenere conto delle ammende che la Commissione ha inflitto alle imprese in questione.

La direttiva sulle azioni di risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust [9], che gli Stati membri devono integrare nei propri ordinamenti giuridici entro il 27 dicembre 2016, mira a facilitare il risarcimento dei danni alle vittime delle pratiche anticoncorrenziali [10]. Maggiori informazioni sul risarcimento dei danni provocati dalla violazione delle norme antitrust, nonché una guida per il calcolo di tali danni, è disponibile qui [11].