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Piano d’azione della Commissione europea per rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo

Immagine: Il primo Vicepresidente della Commissione Frans Timmermans

 

Strasburgo, 2 febbraio 2016 – I recenti attentati nell'Unione europea e nel resto del mondo dimostrano la necessità di una forte e coordinata risposta europea per combattere il terrorismo. L'Agenda europea sulla sicurezza ha individuato una serie di settori in cui migliorare la lotta contro il finanziamento del terrorismo. L'ampio Piano d'azione presentato oggi fornirà una risposta forte e rapida alle sfide attuali, basandosi sulle norme europee in vigore e completandole ove necessario. Attraverso misure concrete, adatterà queste norme o proporrà norme supplementari per affrontare le nuove minacce.

Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: "Dobbiamo tagliare le risorse che servono a questi gruppi per perpetrare i loro crimini brutali. Scoprendo e smantellando i canali di finanziamento dei terroristi possiamo ridurre le loro possibilità di viaggiare, di comprare armi ed esplosivi, di tramare attentati e di diffondere odio e paura online. Nei prossimi mesi la Commissione aggiornerà e svilupperà le norme e gli strumenti europei attraverso misure adeguatamente concepite, per affrontare le minacce emergenti ed aiutare le autorità nazionali a rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo e a cooperare in maniera più efficace, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. Contrastare insieme il finanziamento del terrorismo è fondamentale per ottenere risultati e tutelare la sicurezza dei cittadini europei."

Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: "Con il Piano d'azione presentato oggi ci avviamo rapidamente a dare una stretta al finanziamento del terrorismo, cominciando con proposte legislative nei mesi a venire. Dobbiamo bloccare l'accesso dei terroristi ai fondi, permettere alle autorità di seguire meglio i flussi finanziari per impedire attentati devastanti come quelli dell'anno scorso a Parigi, e garantire che il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo siano sanzionati in tutti gli Stati membri. Vogliamo migliorare il controllo sui numerosi mezzi finanziari usati dai terroristi, dal denaro contante e il commercio di reperti culturali alle valute virtuali e le carte anonime prepagate, evitando al tempo stesso di ostacolare il funzionamento dei pagamenti e dei mercati finanziari per i comuni e onesti cittadini."

Il Piano d'azione si concentrerà su due principali filoni d'azione:

·         individuare i terroristi attraverso i loro movimenti finanziari e impedire loro di spostare fondi o altri beni;

·         smantellare le fonti di entrata usate dalle organizzazioni terroristiche, in primo luogo colpendo le capacità di raccolta fondi.

Impedire lo spostamento di fondi e individuare i finanziamenti dei terroristi

I terroristi sono implicati in molteplici attività, sia lecite che illecite, a scopo di finanziamento. Seguire i flussi finanziari può aiutare a individuare e a perseguire le reti terroristiche. I nuovi strumenti finanziari e le nuove modalità di pagamento creano nuovi punti deboli che devono essere affrontati. Chiudere ogni possibilità al finanziamento del terrorismo è fondamentale ai fini di sicurezza, ma occorre tener presente che le misure adottate in questo settore possono anche incidere sulla vita e sulle attività economiche dei cittadini e delle imprese in tutta l'UE. Ecco perché le proposte della Commissione cercheranno un equilibrio fra la necessità di aumentare la sicurezza e la necessità di tutelare i diritti fondamentali, compresa la protezione dei dati, e le libertà economiche.

L'adozione del 4º pacchetto antiriciclaggio [1] nel maggio 2015 ha rappresentato un passo significativo nel migliorare l'efficacia degli sforzi messi in atto dall'UE per combattere il riciclaggio dei proventi delle attività criminali e lottare contro il finanziamento delle attività terroristiche. Gli Stati membri devono ora attuare rapidamente questo pacchetto, e la Commissione li invita a farlo entro la fine del 2016. Nel dicembre 2015 la Commissione ha proposto una direttiva sulla lotta contro il terrorismo [2], che qualifica come reato il finanziamento del terrorismo e il finanziamento del reclutamento, dell'addestramento e dei viaggi a scopo terroristico. La Commissione propone ora altri modi per contrastare l'utilizzo abusivo del sistema finanziario a scopo di finanziamento del terrorismo.

Al più tardi entro la fine del secondo trimestre del 2016 sarà proposta una serie di modifiche mirate alla 4ª direttiva antiriciclaggio nei settori esposti in appresso:

·         Assicurare un elevato livello di garanzie per i flussi finanziari provenienti dai paesi terzi ad alto rischio – La Commissione modificherà la direttiva per includervi un elenco di tutti i controlli obbligatori (misure di verifica adeguata) che gli istituti finanziari dovrebbero effettuare sui flussi finanziari provenienti da paesi che presentano carenze strategiche nei loro regimi nazionali di lotta contro il riciclaggio di denaro e contro il finanziamento del terrorismo. L'applicazione delle stesse misure in tutti gli Stati membri eviterà che i terroristi possano trovare scappatoie in Europa che permettano loro di effettuare operazioni in paesi con livelli di protezione inferiori.

·         Rafforzare i poteri delle Unità di informazione finanziaria dell'UE e facilitare la loro cooperazione – La portata deli dati accessibili alle Unità di informazione finanziaria verrà ampliata, in linea con le norme internazionali più recenti.

·         Predisporre registri centralizzati nazionali dei conti bancari e dei conti di pagamento o sistemi centrali di reperimento dei dati in tutti gli Stati membri – La direttiva sarà modificata per dare alle Unità di informazione finanziaria un più agevole e rapido accesso ai dati sui titolari diconti bancari e dei conti di pagamento.

·         Affrontare i rischi di finanziamento del terrorismo legati alle valute virtuali – Per impedire che vengano abusivamente utilizzate a scopo di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, la Commissione proponedi far rientrare nel campo d'applicazione della direttiva antiriciclaggio le piattaforme di scambio di valute virtuali. In tal modo queste piattaforme dovranno applicare controlli di adeguata verifica della clientela negli scambi fra valute virtuali e valute reali, mettendo così fine all'anonimato associato a tali scambi.

·         Affrontare i rischi legati agli strumenti prepagati anonimi (ad esempio le carte prepagate) – La Commissione propone di abbassare le soglie per l'identificazione e di ampliare gli obblighi di verifica dei clienti. Verrà tenuto debito conto del principio di proporzionalità, in particolare riguardo all'uso di queste carte da parte di cittadini vulnerabili dal punto di vista finanziario.

Altre misure includeranno:

·         Entro la fine del 2016, rendere più efficace l'attuazione, da parte dell'UE, delle misure di congelamento dei beni delle Nazioni Unite e migliorare l'accesso degli istituti finanziari e degli operatori economici dell'UE agli elenchi delle Nazioni Unite. La Commissione valuterà anche la necessità di uno specifico regime dell'UE per il congelamento dei beni dei terroristi.

·         Qualificare come reato il riciclaggio di denaro – Una definizione comune ed esaustiva dei reati e delle sanzioni legati al riciclaggio di denaro in tutta l'UE eviterà ostacoli alla cooperazione transfrontaliera giudiziaria e di polizia nella lotta contro questo fenomeno.

·         Limitare i rischi legati ai pagamenti in contanti – Con una proposta legislativa sui movimenti illeciti di contanti, la Commissione amplierà il campo d'applicazione del regolamento esistente per includervi il denaro liquido inviato per corriere o per posta, e per permettere alle autorità di intervenire anche per importi minori di denaro qualora vi siano sospetti di un'attività illecita.

·         Valutare misure supplementari per seguire il finanziamento del terrorismo – La Commissione esaminerà l'eventuale necessità di un sistema complementare europeo per seguire il finanziamento del terrorismo, che permetta ad esempio di controllare i pagamenti intra-UE che non rientrano nel Programma di controllo UE-USA delle transazioni finanziarie dei terroristi (TFTP).

Smantellare le fonti delle entrate delle organizzazioni terroristiche

Il commercio illecito di beni provenienti dalle aree occupate, compreso il commercio di beni culturali e il commercio illegale delle specie animali e vegetali, sono attualmente una fonte primaria di entrate per le organizzazioni terroristiche – che possono peraltro guadagnare anche dal commercio di beni legali. La Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna apporteranno assistenza tecnica ai paesi del Medio Oriente e dell'Africa del nord per la lotta contro il traffico di beni culturali, e aiuteranno i paesi terzi a conformarsi alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in questo settore. I paesi del Medio Oriente, dell'Africa del nord e del Sud est asiatico riceveranno anche supporto per migliorare la lotta contro il finanziamento del terrorismo.

Nel 2017 la Commissione presenterà una proposta legislativa per rafforzare i poteri delle autorità doganali nella lotta contro il finanziamento del terrorismo ottenuto dal commercio di beni. Sono previste ad esempio misure contro i proventi illeciti ottenuti con la dissimulazione di operazioni commerciali, falsa rappresentazione del valore dei beni e fatture fittizie.

Un'altra proposta riguarderà il commercio illecito di beni culturali ed estenderà il campo d'applicazione della normativa vigente a un più ampio numero di paesi.

Prossime tappe

Il Piano d'azione elenca una serie di misure concrete che saranno immediatamente messe in atto dalla Commissione. Altre seguiranno nei mesi a venire. Tutte le azioni presentate oggi dovrebbero essere realizzate entro la fine del 2017 (si veda il calendario dettagliato nella scheda informativa [3]).

Contesto

L'agenda europea sulla sicurezza [4] ha sottolineato la necessità di prendere misure per contrastare il finanziamento del terrorismo in modo più efficace e globale. I provvedimenti adottati l'anno scorso includono l'introduzione di sanzioni penali per il finanziamento del terrorismo nel quadro di una direttiva sulla lotta contro il terrorismo, e la firma, da parte dell'Unione europea, della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo. Le conclusioni del Consiglio "Giustizia e Affari interni" [5] del 20 novembre, del Consiglio "Economia e Finanza" [6] dell'8 dicembre, e del Consiglio europeo [7] del 18 dicembre 2015 hanno sottolineato la necessità di intensificare ulteriormente i lavori in questo settore. Al tempo stesso, la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 17 dicembre 2015, più specificamente focalizzata sui finanziamenti al Da'esh e che estende il vecchio regime di sanzioni contro Al Qaeda, ha dimostrato l'esistenza di un profondo consenso a livello mondiale a favore della lotta contro il finanziamento del terrorismo.

Per ulteriori informazioni

SCHEDA INFORMATIVA – Lotta contro il finanziamento del terrorismo [3]

Piano d'azione della Commissione europea per rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo [8]

Domande e risposte [9]

Agenda europea sulla sicurezza [4]