Cop21, disordini a Parigi – Corteo non autorizzato, lacrimogeni e lanci di oggetti di vetro

Oltraggiati gli omaggi alle 130 vittime delle stragi del 13 novembre

Parigi – Intorno a Place de la République a Parigi si stanno vivendo momenti di tensione per lo scontro della polizia e i partecipanti  di un corteo non autorizzato, sfidando il divieto di assembramento dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre e in occasione della conferenza ONU sul clima di Parigi, Cop21, che inizierà il 30 novembre.

Le forze dell’ordine fronteggiano con gas lacrimogeni il lancio da parte dei   dimostranti di estrema sinistra, molti dei quali a volto coperto,  di bottiglie di  di vetro e oggetti contundenti. 

La parte più tranquilla del corteo cerca di evitare atteggiamenti che potrebbero degenerare  in tragedie, riponendo al loro posto intorno alla statua della Marianne, gli omaggi alle 130 vittime degli attacchi del 13-14 novembre scorso, oltraggiati da militanti facinorosi.

Prima dello scoppio dei disordini, più di 10mila persone stavano sfliando pacificamente formando una catena umana, a Place de la Republique, per mettere in evidenza i rischi dello “stato di emergenza climatico”, proprio in coincidenza con l’apertura di domani 30 novembre della Conferenza di Parigi sul clima che vedrà, fino l’11 dicembre riuniti 196 Paesi. Incontro mondiale in cui saranno messe sul tavolo le iniziative strategiche per far fronte ai cambiamenti climatici, che coinvolgo l’intero pianeta, in modo consapevole e decisivo.  

"La stazione della metropolitana parigina Republique è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza” dopo lo scoppio dei primi disordini di una manifestazione  organizzata da Attac e Alternatiba, ma come detto, vietata.  

Sono i 208 i dimostranti fermati dalle  forze dell'ordine parigine, e a 179 di questi è stato successivamente confermato lo stato di fermo.  

Il presidente francese Francois Holland, uscendo dal vertice Ue – Turchia, svoltosi oggi pomeriggio a Bruxelles, ha definito gli scontri "doppiamente scandalosi", perchè non hanno mostrato rispetto per le vittime delle stragi di Parigi ed anche nei confronti della conferenza Onu sul clima di domani, che deciderà sul futuro climatico del pianeta. 

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