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Commissione europea: conclusa la valutazione dei 16 documenti programmatici di bilancio 2016 dei Paesi della zona euro

La Commissione adotta pareri sui documenti programmatici di bilancio 2016 degli Stati membri della zona euro

Bruxelles, 17 novembre 2015 – La Commissione europea ha concluso la valutazione dei 16 documenti programmatici di bilancio (DPB) per il 2016 che gli Stati membri della zona euro hanno presentato il 15 ottobre.

La Grecia e Cipro non hanno presentato un documento programmatico di bilancio in quanto sono soggetti a programmi di aggiustamento economico. Il Portogallo non ha presentato un piano entro il termine stabilito dalla normativa dell’UE. La Commissione ha già adottato un parere [1]sul documento programmatico di bilancio della Spagna.

Con questi pareri la Commissione valuta la conformità dei documenti programmatici di bilancio per l’anno successivo con le disposizioni del patto di stabilità e crescita (PSC). In nessun documento programmatico di bilancio per il 2016 sono stati riscontrati casi particolarmente gravi di inosservanza delle disposizioni del patto di stabilità e crescita. in molti casi, tuttavia, la Commissione ha riscontrato che gli aggiustamenti di bilancio programmati sono, o rischiano di essere, insufficienti rispetto ai requisiti del patto.

Oltre alle analisi specifiche per paese, la Commissione ha valutato la situazione di bilancio generale e gli orientamenti di bilancio nella zona euro nel suo complesso.

La Commissione ha inoltre preparato relazioni su Bulgaria, Danimarca e Finlandia ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 3 [2], del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), in cui analizza la violazione dell’obiettivo del disavanzo e, nel caso della Finlandia, del criterio del debito. In tutti e tre i casi le relazioni giungono alla conclusione che l’obiettivo del disavanzo e, se del caso, il criterio del debito stabiliti dal trattato sono attualmente da considerare rispettati.

Il Vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: “Negli ultimi anni abbiamo migliorato il modo di coordinare la politica economica nell’UE. L’impegno a favore di politiche di bilancio più responsabili, i tassi d’interesse più bassi e l’attuale moderata ripresa economica costituiranno la base per una costante riduzione dei disavanzi pubblici che, rispetto al 2,4% nel 2014, quest’anno sono calati all’1,9% del PIL e che dovrebbero diminuire ulteriormente all’1,7% nel 2016. Per la prima volta dall’inizio della crisi, anche il debito comincia a scendere. Tuttavia, il quadro varia da paese a paese e il problema del debito elevato ostacola tuttora un recupero più rapido. È importante che alcuni governi continuino ad attuare politiche di bilancio responsabili e che altri continuino a risanare le loro finanze pubbliche.”

Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “A distanza di tre anni dall’attuazione del nuovo quadro di bilancio della zona euro, la maggior parte dei paesi è pienamente o sostanzialmente conforme ai requisiti. I paesi della zona euro continuano a migliorare le loro finanze pubbliche, sostenuti da una crescente ripresa economica.”

Pareri della Commissione sui documenti programmatici di bilancio

Per quanto concerne i dodici paesi soggetti al braccio preventivo del patto di stabilità e crescita (ossia quelli con un disavanzo di bilancio al di sotto del 3%):

– per cinque paesi (Estonia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovacchia), i documenti programmatici di bilancio sono stati giudicati conformi con i requisiti del patto di stabilità e crescita;

– per quattro paesi (Belgio, Finlandia Lettonia e Malta) i documenti programmatici di bilancio sono risultati sostanzialmente conformi alle disposizioni del patto di stabilità e crescita. Per questi paesi, i documenti programmatici potrebbero in certa misura deviare dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT);

– per tre paesi (Austria, Italia e Lituania), i documenti programmatici di bilancio sono a rischio di non conformità con i requisiti del patto di stabilità e crescita per il 2016. I documenti di bilancio di tali Stati membri potrebbero comportare una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento verso l’obiettivo a medio termine (OMT).

Per quanto riguarda i cinque paesi attualmente soggetti al braccio correttivo del patto di stabilità e crescita (ossia alla procedura per i disavanzi eccessivi):

– per tre paesi (Francia, Irlanda e Slovenia), i documenti programmatici di bilancio sono ritenuti sostanzialmente conformi ai requisiti del patto di stabilità e crescita per il 2016.

La Francia, che è tenuta a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2017, dovrebbe conseguire gli obiettivi principali raccomandati per il 2015 e il 2016. Tuttavia, non è ancora in grado di garantire una correzione tempestiva del disavanzo eccessivo entro il termine del 2017 e non si prevede che lo sforzo di bilancio raccomandato venga realizzato durante il periodo della procedura per i disavanzi eccessivi. Ciò mette a rischio la conformità con quanto richiesto dal Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi [3].

L’Irlanda e la Slovenia potrebbero passare al braccio preventivo del patto di stabilità e crescita dal 2016, purché riescano ad apportare una correzione tempestiva e duratura del disavanzo eccessivo nel 2015. Per il 2016 vi è il rischio di qualche deviazione (che nel caso della Slovenia è prossima a essere considerata significativa) dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo a medio termine previsto per tale anno;

– il documento programmatico di bilancio della Spagna, su cui era già stato adottato un parere  [1]ad ottobre, contiene rischi per la conformità con i requisiti della procedura per i disavanzi eccessivi: né lo sforzo di bilancio raccomandato, né l’obiettivo di disavanzo nominale per il 2016 dovrebbero essere conseguiti;

– il Portogallo non ha ancora presentato un documento programmatico di bilancio. La Commissione sollecita il Portogallo a farlo il più presto possibile.

La Commissione chiede ai paesi i cui documenti programmatici sono ritenuti sostanzialmente conformi o a rischio di non conformità con il patto, di adottare le misure necessarie nell’ambito della procedura nazionale di bilancio al fine di garantire che il bilancio 2016 sia conforme al patto.

Prevista una diminuzione del disavanzo e del debito per la zona euro nel suo complesso

Dopo essere diminuito in misura significativa dal 2,4% del PIL nel 2014 all’1,9% nel 2015, il disavanzo di bilancio aggregato dei 16 paesi della zona euro che hanno presentato un documento programmatico di bilancio, in base ai rispettivi piani dovrebbe scendere ulteriormente all’1,7% del PIL nel 2016. Ciò coincide con la valutazione della Commissione, riportata nelle previsioni economiche d’autunno [4], che indica un miglioramento del disavanzo di bilancio aggregato, dal 2% del PIL nel 2015 all’1,7% nel 2016.

Sulla base dei documenti programmatici di bilancio, il rapporto debito/PIL aggregato per la zona euro nel 2016 dovrebbe a sua volta diminuire leggermente dal 91,1% stimato nel 2015 e arrivare appena al di sotto del 90% del PIL nel 2016. Ciò è ampiamente in linea con le previsioni economiche d’autunno della Commissione, che indicano un leggero calo dal 91,6% nel 2015 al 90,5% nel 2016.

Si prevede che gli orientamenti di bilancio complessivi restino sostanzialmente neutri

Le previsioni della Commissione prospettano la continuazione di un orientamento di bilancio sostanzialmente neutro (né di inasprimento né di allentamento della spesa pubblica o imposizione) nel 2016 per la zona euro nel suo complesso. Ciò va valutato alla luce del duplice obiettivo della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche e della stabilizzazione macroeconomica a breve termine, in particolare della necessità di garantire il passaggio da fonti esterne a fonti interne di crescita. In questi termini, il previsto orientamento di bilancio neutro aggregato della zona euro per il prossimo anno sembra nel complesso adeguato, considerati i tassi d’interesse storicamente bassi e l’elevato avanzo della bilancia commerciale della zona euro.

Terza valutazione annuale dei documenti programmatici di bilancio

La Commissione ha effettuato per la terza volta la valutazione dei documenti programmatici di bilancio. I pareri si basano sulla cosiddetta normativa "two-pack" [5], entrata in vigore nel maggio 2013, che intende migliorare l’efficacia del coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nella zona euro. Secondo la normativa dell’UE, tutti gli Stati membri della zona euro che non sono soggetti a programmi di aggiustamento macroeconomico sono tenuti a presentare alla Commissione e all’Eurogruppo i propri documenti programmatici di bilancio ogni anno entro il 15 ottobre.

Conseguenze dell’emergenza profughi

L’impatto di bilancio dell’eccezionale afflusso di profughi nell’UE è menzionato in alcuni i documenti programmatici di bilancio. Nel frattempo anche altri Stati membri potrebbero essere interessati dal fenomeno o potrebbero esserlo in futuro. La flessibilità insita nel patto di stabilità e crescita consente di assorbire l’aumento di spesa che si verifica in un determinato anno a causa di eventi inconsueti al di fuori del controllo dei governi, sia nel quadro del braccio preventivo che di quello correttivo del patto.

La Commissione è disposta a ricorrere a tali disposizioni. Essa seguirà da vicino la situazione in base ai dati osservati forniti dalle autorità degli Stati membri interessati per stabilire gli importi ammissibili. Queste informazioni saranno utilizzate in sede di valutazione (ex post) di eventuali deviazioni temporanee dai requisiti del patto di stabilità e di crescita per il 2015 e il 2016. Ciò significa che le deviazioni derivanti unicamente e direttamente dai costi netti supplementari correlati dalla crisi dei rifugiati non comporteranno un’intensificazione delle procedure. Ciò vale anche per l’avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi purché il disavanzo pubblico resti prossimo al 3% del PIL in caso di violazione di tale soglia.

Misure nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi (articolo 126 [2] del TFUE [2])

Valutazione per la Bulgaria [6]La Commissione ha adottato una relazione relativa alla Bulgaria, a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Mentre il debito pubblico resta al di sotto del 60% del PIL, il disavanzo pubblico in Bulgaria ha raggiunto il 5,8% del PIL nel 2014, un valore superiore e non prossimo all’obiettivo del 3% del PIL. Tuttavia, il superamento dell’obiettivo può essere considerato eccezionale e temporaneo ai sensi del patto di stabilità e crescita, in quanto il disavanzo pubblico dovrebbe scendere al 2,8% del PIL nel 2015, e poiché deriva da un evento inconsueto al di fuori del controllo del governo, legato alla riclassificazione statistica del Fondo di garanzia dei depositi.

Tenuto conto di fattori pertinenti quali le condizioni cicliche e lo sviluppo degli investimenti pubblici, nonché la sostanziale conformità con i requisiti del braccio preventivo del patto, la relazione conclude che il criterio del disavanzo è da considerarsi attualmente rispettato.

Valutazione per la Danimarca [7]. La Commissione ha adottato una relazione relativa alla Danimarca a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Mentre il debito pubblico resta al di sotto del 60% del PIL, si prevede che il disavanzo pubblico in Danimarca raggiunga il 3,3% del PIL nel 2015, un valore superiore, ma prossimo all’obiettivo del 3% del PIL previsto dal patto. Il superamento stimato del valore di riferimento può essere considerato eccezionale e temporaneo ai sensi del patto di stabilità e crescita, in quanto il disavanzo pubblico dovrebbe ritornare al di sotto del 3% del PIL a partire dal 2016. Esso può anche essere considerato eccezionale poiché deriva dalle straordinarie e impreviste perdite di gettito fiscale, legate a errori tecnici in un sistema automatico di riscossione delle imposte. La relazione conclude che il criterio del disavanzo è da considerarsi attualmente rispettato.

Valutazione per la Finlandia [8]. La Commissione ha adottato una relazione relativa alla Finlandia a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Per quanto concerne ilcriterio del disavanzo, il disavanzo pubblico della Finlandia dovrebbe scendere al di sotto dell’obiettivo del 3% del PIL nel 2016. Su questa base, l’attuale superamento dell’obiettivo del 3% del PIL previsto dal trattato (al 3,3% del PIL nel 2014 e previsto al 3,4% nel 2015) può essere considerato lieve e temporaneo, e può essere ritenuto eccezionale per il 2014. Per quanto riguarda il criterio del debito, la Commissione prevede che il debito pubblico finlandese sarà pari al 62,5% del PIL nel 2015 e al 64,5% nel 2016. La Commissione ha ritenuto che la Finlandia dovrebbe in linea di massima rispettare il percorso di aggiustamento richiesto verso l’obiettivo a medio termine nel 2015 e nel 2016. Su questa base si è concluso che i criteri del debito e del disavanzo sono da considerarsi attualmente rispettati. Dato il crescente rapporto debito/PIL, una rapida adozione e attuazione delle riforme strutturali è importante per migliorare la sostenibilità del bilancio.

La Commissione ha anche adottato una comunicazione sulla “Valutazione del seguito dato dal Regno Unito alla raccomandazione del Consiglio” [9], che conclude che il Regno Unito dovrebbe rispettare gli obiettivi di disavanzo nominale e del connesso miglioramento del saldo strutturale, come raccomandato per gli esercizi finanziari 2015-2016 e 2016-2017. La Commissione ritiene pertanto che il Regno Unito abbia adottato misure efficaci in linea con la raccomandazione del Consiglio del giugno 2015 [9].

Prossime tappe

Nelle prossime settimane la Commissione pubblicherà:

–      la prossima analisi annuale della crescita (AAC), che fissa le priorità di politica economica dell’UE nel suo complesso per i prossimi 12-18 mesi;

–      la relazione sul meccanismo di allerta, in cui si indica per quali Stati membri saranno effettuati esami approfonditi nei prossimi mesi per valutare l’esistenza e/o la gravità degli squilibri macroeconomici;

–      il progetto di relazione comune sull’occupazione;

–      una serie di raccomandazioni per gli Stati membri dell’area dell’euro nel quadro del nuovo semestre europeo;

–      documenti di lavoro dei servizi della Commissione che illustrano il contesto degli investimenti in ciascuno Stato membro.

L’Eurogruppo discuterà i pareri della Commissione sui documenti programmatici di bilancio il 23 novembre. Su richiesta, la Commissione presenterà il suo parere anche al parlamento dello Stato membro interessato e/o al Parlamento europeo.

Secondo il nuovo calendario di bilancio comune introdotto dalla normativa “Two Pack”, i bilanci devono essere adottati dai parlamenti nazionali entro il 31 dicembre di ogni anno.

Il Comitato economico e finanziario composto dai delegati dei ministeri delle Finanze dei paesi dell’UE fornirà il proprio parere sulle relazioni ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 3, relative a Bulgaria e Danimarca, e Finlandia entro due settimane.

La Commissione valuterà la conformità con i requisiti previsti dal patto di stabilità e crescita per tutti gli Stati membri su base continuativa.

Vedasi anche:

Memo: Pareri della Commissione sui documenti programmatici di bilancio [10]

Comunicato stampa: European Commission adopts Opinion on Spain’s 2016 Draft Budgetary Plan [11]

Timeline [12]: The Evolution of EU Economic Governance in Historical Context

Governance economica dell’UE [13]

Comunicato stampa [14]La relazione dei cinque presidenti stabilisce un piano per rafforzare l’Unione economica e monetaria dell’Europa a partire dal 1° luglio 2015 [14].

Nota analitica [15] del presidente Jean-Claude Juncker in stretta collaborazione con i presidenti Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem e Mario Draghi “Verso una migliore governance economica nella zona euro: preparativi per le prossime fasi”