Esercitazione militare della Nato nell’area del Mediterraneo Centrale

Denominata "Trident Juncture 2015" interessa spazi aerei e terrestri di Italia, Spagna, Portogallo - Coinvolti 36 mila uomini di 30 Paesi

Immagine: Preparativi dell’esercitazione allo scalo aereo di Trapani

 

All'aeroporto di Trapani-Birgi, sede del 37° Stormo dell'Aeronautica militare, ha preso il via l’esercitazione Nato "Trident Juncture 2015" la più imponente dalla fine della Guerra fredda. E non è difficile inquadrarla nel contesto, teso e drammatico, della crisi ucraina e del confronto tra Occidente e Russia, post-sovietica e neo-zarista, anche alla luce della svolta impressa nel quadro della crisi siriana dall'offensiva militare e strategica decisa dal Cremlino.

 

Fino al prossimo 6 novembre lo scalo militare trapanese sarà la base operativa di una esercitazione che coinvolgerà gli spazi aerei e terrestri d'Italia, Spagna, Portogallo e del Mediterraneo centrale. Con questa esercitazione la Nato intende dimostrare di "essere pronta e in grado di difendere qualsiasi alleato nei confronti di qualsiasi minaccia condotta in qualsiasi modalità", ha dichiarato, all'inizio delle manovre, il vice segretario dell'Alleanza atlantica Alexander Vershbow.

 

Da Birgi si alzeranno in volo mezzi aerei spia per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e per testare nuovi sistemi d'arma. Sono 36mila i militari coinvolti provenienti da 30 paesi con l'impiego previsto di 140 aerei e 60 navi. Allo scalo militare di Trapani nella prima fase dell'operazione saranno impiegati 700 militari, 200 dei quali stranieri. Saranno 30, invece, i mezzi aerei, tra F16, Amx, Eurofighter e Tornado che solcheranno i cieli del Tirreno meridionale fino al 6 novembre.

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