Ungheria, è caos migranti

La stazione ferroviaria internazionale di Budapest presa d’assalto, polemiche sulla registrazione

La stazione ferroviaria internazionale di Budapest è stata riaperta in queste ore dalla polizia ungherese, immediatamente assaltata dai migranti siriani che per due giorni sono rimasti fuori dopo lo sgombero del primo settembre.

Ancora nessun treno è pronto a partire in direzione Germania, è lo stesso premier ungherese Orban ha dichiarare che il problema migranti “è tutto tedesco”. La situazione intanto si fa sempre più difficile e lo stesso Martin Schulz ha accusato i leader europei dell’inefficaci misure prese dall’Europa: “I leader europei hanno dimostrato chiaramente di non essere in grado, di non avere la capacità di gestire la situazione, è noto che tocca ai singoli paesi controllare le frontiere esterne.

E questo sta facendo l’Ungheria”. Le polemiche sulle registrazioni hanno infiammato la giornata di ieri, Orban ha comunque dichiarato che l’Ungheria deve registrare tutti i migranti nel Paese, prima che la lascino in direzione di Austria e Germania. Infine il premier ungherese ha lanciato un appello: “Il punto è il senso di responsabilità, se accettassimo tutti sarebbe un fallimento morale. Io vorrei dire: Non venite, il viaggio è pericoloso. La Turchia è già un paese sicuro”.

 

Torniamo però ai fatti di queste ore e alla stazione ferroviaria di Keleti a Budapest, l’ingresso principale è stato riaperto poco prima delle 8.15 e i migranti – circa duemila – si sono riversati all’interno dirigendosi verso un treno fermo cercando di salire. Un annuncio pubblico ha reso noto che nessun treno internazionale partirà dalla stazione Keleti fino a nuove disposizioni, ecco il testo “Nell'interesse della sicurezza dei trasporti ferroviari, la compagnia ha deciso che i collegamenti diretti tra Budapest e l'Europa occidentale non saranno in servizio fino a nuovo ordine”.

 

Il presidente Mattarella ha così commentato i tragici fatti di queste ore: “L’evidenza dei fatti e delle tragedie a cui si assiste hanno una forza di persuasione molto alta” e ieri l’Italia ha fatto sapere che aumenterà i controlli di confine al valico del Brennero, proprio su richiesta della Germania, i ministri degli Esteri di Italia, Germania e Francia hanno sottoscritto, a tal proposito, un documento di ampio respiro con il quale chiedono una forte risposta europea alla crisi.

Ancora parole insomma, in attesa dei fatti.

 

 

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