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Il muro ungherese

L’Europa dei muri, sembrava ci fossimo liberati di astruse cortine di ferro e improbabili confini divisi da alti muri di cemento ma, a quanto pare, la storia del nostro continente vedrà il primo muro del XXI secolo proprio nel cuore della Mitteleuropa, in Ungheria. L’idea è stata esposta ieri (17 giugno) dal governo di Budapest e prevede di blindare il confine meridionale del paese che confina con la Serbia.

 

Il perché di questa drastica decisione? Fermare l’afflusso di migranti. Il ministro degli Esteri Peter Szijjarto in accordo con il premier Viktor Orban stanno “battendo” duro sul tema immigrazione dando vita a una sorta di campagna elettorale anticipata. L’Unione Europea chiaramente non l’ha presa bene mentre il premier serbo Aleksandar Vucic ha reagito con stupore e si è detto “scioccato”. Il consenso popolare interno di cui gode il governo ungherese fomenta ad ogni modo decisioni del genere, nell’ultimo dato decine di migliaia di migranti e profughi, infatti, sono passati da lì (la cosiddetta rotta balcanica) tra questi anche siriani, afghani, iracheni in fuga da guerre e violenze di ogni genere.

 

L’Ungheria si considera quindi un paese in prima linea sul fronte “emergenza migranti” assieme al nostro e alla Grecia e la barriera annunciata sarà alta 4 metri lungo tutta la frontiera della Serbia per circa 175 chilometri. Mostruoso.  

Secondo il governo Orban l’Ungheria non viola del resto nessun regolamento o convenzione internazionale: tanto più che ci sono esempi di iniziative analoghe sulla frontiera fra Grecia e Turchia o in Spagna, nelle enclavi nordafricane di Ceuta e Melilla.

L’opposizione rumoreggia, ma basterà a fermare la costruzione del nuovo muro nel cuore dell’Europa?