Costruzioni: da mercoledì al via la missione a Budapest dell’Ance e dell’Ice

50 le imprese partecipanti. Biancofiore (Presidente Gruppo Pmi Internazionale dell’Ance): “Cogliamo le opportunità offerte da un mercato in grande espansione”

[b][blue]Foto : Gerardo Biancofiore Presidente del Gruppo Pmi Internazionale dell’Ance [/blue][/b]

[blue]Budapest – Saranno 50 le imprese italiane del settore costruzioni che parteciperanno alla ormai imminente [b]Missione Budapest[/b], in programma nella capitale magiara da [b]mercoledì 25 a venerdì 27 marzo 2015[/b]. L’iniziativa è promossa dall’[b]Ance,[/b] l’Associazione nazionale dei costruttori edili, in collaborazione con l’Agenzia Ice e con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Ungheria. Sarà focalizzata sul settore delle infrastrutture (progettazione e costruzione), con particolare riferimento a quelle di trasporto (strade, ferrovie, ecc.), di base (acquedotti, fognature, ospedali, scuole, ecc.) e al real estate.
Il programma della missione, oltre a riunioni istituzionali e a un seminario di approfondimento specifico dei programmi del governo ungherese per il settore delle costruzioni e delle infrastrutture, prevede incontri bilaterali tra imprenditori italiani e ungheresi, nonché specifici approfondimenti con vertici del mondo finanziario e assicurativo.
L’incremento del Pil ungherese nel 2014 è stato del 3,2%. La crescita dovrebbe proseguire nel prossimo quadriennio: tra il 2015 e il 2018 l’aumento medio previsto è del 2,6%.

Recentemente il Governo ha adottato una serie di misure a favore delle imprese e degli investimenti produttivi. Il nuovo ciclo di fondi strutturali 2014-2020 destina all’Ungheria 34 miliardi di euro. In tale scenario è strategica la scelta del governo magiaro di attivare rilevanti interventi urbanistici ed infrastrutturali.

“E’ una grande opportunità per le nostre aziende- dichiara il Presidente del Gruppo Pmi Internazionale dell’Ance [b]Gerardo Biancofiore[/b]- e intendiamo coglierla, continuando un processo di integrazione del nostro settore in un’economia continentale, comunitaria in particolare, che va vista sempre più come un mercato domestico dalle notevolissime potenzialità di crescita”. [/blue]

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