DA GENNAIO UNA PIATTAFORMA EUROPEA MONITORERA’ LE MINACCE AI GIORNALISTI

Il Consiglio d’Europa si avvarrà del supporto delle organizzazioni internazionali tra le quali l’AJE-AEJ

Sarà operativa dal prossimo gennaio la piattaforma di monitoraggio delle minacce ai giornalisti creata dal Consiglio d’Europa e affidata a cinque organizzazioni internazionali [b](IFJ, EFJ, Article 19, Reporters Sans Frontieres e [blue]AJE-AEJ[/blue])[/b] che il 4 dicembre, a Parigi, hanno sottoscritto un protocollo di intenti sulle modalità di gestione.

La piattaforma, è stato sottolineato durante la conferenza di presentazione presso il Senato francese, sarà molto più di un sito web: sarà anche uno strumento per intervenire a sostegno dei giornalisti in pericolo.

All’incontro erano presenti [b]William Horsley [/b]vice presidente dell’[b]AJE-AEJ [/b]e [b]Alberto Spampinato[/b] direttore di [b]“Ossigeno per l’Informazione”[/b], osservatorio con il quale l’[b][blue]AGE[/blue][/b], la sezione italiana, collabora. “Spero che questo strumento si riveli utile. Oggi il problema più grave è l’impunità di chi minaccia o uccide i giornalisti”, ha detto il presidente della Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ).

Questa piattaforma può aiutarci a fare conoscere il problema, a fare sapere, ad esempio, che il 75% dei giornalisti uccisi in questi anni sono cronisti locali che lavoravano in paesi che non erano in guerra. “Mi auguro – ha detto [b]William Horsley[/b],vicepresidente internazionale dell’Associazione dei Giornalisti Europei – che la piattaforma accolga e faccia circolare anche le segnalazioni che già sono messe in circolazione da alcune organizzazioni non governative che nei loro paesi fanno già un ottimo lavoro. Penso a Ossigeno per l’Informazione in Italia, ad altri osservatori in Serbia e in altri paesi. Ma la piattaforma non può limitarsi alle segnalazioni.

Occorre che ad esse corrispondano interventi adeguati e tempestivi del Consiglio d’Europa per risolvere i casi che richiedono interventi urgenti. Anche i grandi media devono fare la loro parte, non possono continuare a trascurare le informazioni sulle minacce ai loro stessi giornalisti. È necessario un meccanismo di risposta rapida”.
[b]Gabriella Battaini Dragoni,[/b] vice segretario generale del Consiglio d’Europa, ha sottolineato che si tratta di “una struttura innovativa, perché le informazioni, diversamente da quanto è avvenuto finora,non arriveranno dagli Stati ma dalle associazioni dei giornalisti.

È importante che la decisione di creare la piattaforma sia stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa con voto unanime. Il primo anno permetterà un rodaggio dell’iniziativa e la sua messa a punto.
In base alle segnalazioni le strutture del Consiglio d’Europa interverranno con i propri canali”.

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