Catania. Scirocco in soccorso alle tartarughe marine insieme a SWS onlus

Scirocco plastic free: in soccorso delle tartarughe ” lanciata una campagna di sensibilizzazione sociale che unisce Scirocco, noto ristorante nel cuore della pescheria a Catania e il Fondo Siciliano per la Natura (SWF onlus un’Associazione non profit con specifiche competenze nelle fasi di recupero, cura, riabilitazione e restituzione all’ambiente degli animali selvatici di ogni ordine e specie . Al centro del progetto il tema della plastica. Un piccolo gesto di solidalidarietà per consentire la realizzazione di un Centro Recupero per le Tartarughe Marine, nei locali della ex Biblioteca Comunale di Acicastello

Catania, 10 agosto 2022 – Cosa hanno in comune un ristorante di Street Food nel cuore della pescheria di Catania e un’Associazione non profit che lavora per salvare gli animali in pericolo? Un progetto e il desiderio di realizzarlo. Nasce così “Scirocco plastic free: in soccorso delle tartarughe”.
Da questa settimana Scirocco, il noto locale catanese, lancerà una campagna volta a sensibilizzare sul tema della plastica.
L’idea è semplice ed efficace: aumentare di un euro gli scontrini sopra i dieci e devolvere una parte del ricavato al Fondo Siciliano per la Natura (SWF onlus) un’Associazione senza scopo di lucro con specifiche competenze nelle fasi di recupero, cura, riabilitazione e restituzione all’ambiente degli animali selvatici di ogni ordine e specie.
Il progetto? Aiutarli nella realizzazione di un Centro Recupero per le Tartarughe Marine, nei locali della ex Biblioteca Comunale di Acicastello. A cosa servirà? Quando un peschereccio incontrerà una tartaruga impigliata in una rete o ferita con degli ami contatterà il centro (purtroppo non può fare altro che chiamare le Associazioni preposte per soccorrerla). Da qui partirà un gommone con a bordo dei volontari in grado di prestare le prime cure all’animale per trasportarlo all’ospedale, dove verrà curato e una volta guarito reimmesso in mare, nello stesso identico punto dove era stato recuperato. Contestualmente le scuole potranno portare i ragazzi a guardare da vicino il lavoro dei tanti volontari impegnati in prima linea.


«Questa iniziativa vuole essere un’azione concreta dove alle parole seguono i fatti- racconta Marco Timpanaro, proprietario di Scirocco- Ci siamo chiesti quale potesse essere il progetto più giusto da portare avanti, poi un giorno abbiamo conosciuto Corrado e la sua Associazione e ci siamo innamorati di loro e della loro idea. Noi ci mettiamo la faccia e anche qualcosa in più. La nostra proposta si sviluppa su più livelli: un primo momento dove raccoglieremo i fondi, un secondo in cui devolveremo all’Associazione il ricavato, seguendo il progetto di ristrutturazione dei locali. Inoltre a fine stagione tutta la famiglia di Scirocco si impegnerà a passare una giornata e con l’Associazione e a ripulire la zona dai rifiuti. Crediamo fortemente che questa idea possa presto fare da apri-pista a tanti altri locali, dando così anche noi imprenditori il nostro piccolo contributo per rendere Catania una città più vivibile e ridare alle specie marine in difficoltà il nostro piccolo contributo».
«Le coste della Sicilia Orientale sono frequentate dalle tartarughe Caretta Caretta ed altre specie affini, che percorrono il Mediterraneo secondo regolari flussi di migrazione, e sostano lungo le nostre spiagge per la deposizione delle uova, restando vittime di incidenti – racconta Luigi Calabrese veterinario e presidente dell’Associazione Fondo Siciliano per la Natura – Ogni anno sono sempre di più le tartarughe marine vittime di incidenti in mare causati da ami e reti, oggetti di plastica, sostanze tossiche ed eliche dei natanti. Ringraziamo Marco e tutta la squadra di Scirocco per aver scelto di aiutare il nostro progetto».
Diminuire l’uso della plastica e scegliere quindi materiali biodegradabili significa prendersi cura dell’ambiente e guardare al futuro con una nuova consapevolezza. Cambiare prospettiva, inventare nuovi approcci, e rendere economicamente
sostenibile il passaggio dalle vecchie abitudini a quelle eco- friendly coniugando anche un aiuto concreto a quelle Associazioni che si prendono cura del territorio e delle specie più indifese può essere la chiave di volta per imparare a perdere l’abitudine di dire a noi stessi che a “Catania non si può fare!”
Qualcuno diceva: “Non passa mai più di qualche minuto, ed ecco un pezzetto di plastica ondeggiare sul pelo dell’acqua. Una bottiglia qua, un tappo là, brandelli di pellicola, pezzetti consumati di ogni tipo di oggetto”. Facciamo in modo di guardare il mare e vedere solo il moto delle onde che riflettono la luce del cambiamento.
Si parla tanto di sensibilizzazione, iniziamo a farlo adesso.
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