Roma, 4 aprile 2022 – Esce in libreria il 19 aprile la raccolta di ricette “semplici” che Amalia De Sanctis ha annotato durante la seconda guerra mondiale ideando ricette originale e ricche di ironia, un’arma necessaria per sopravvivere a quei lunghi anni. Troviamo quindi la ricetta del Coniglio Tesserato e della Torta Autarchica.
Il primo capitolo, una sorta di introduzione programmatica, è dedicato alle Malizie Culinarie in Tempo di Guerra: vi si insegna tra l’altro a preparare un surrogato del burro o una maionese con poco olio o come imburrare un recipiente senza burro.
ZUPPA ALLA REGINA
Questa zuppa, malgrado il suo titolo ambizioso, è facilissima a farsi in ogni famiglia.
Se avete minutaglia di avanzi di pollame o di pollastrine o di tacchino, ritiratene con cura gli ossi e la pelle, aggiungete un poco di vitella arrosto.
Fate cuocere due o tre cucchiai da tavola di riso nell’acqua. Tagliate le carni e pestatele insieme col riso. Ciò fatto prendete del brodo, nel quale però avrete fatto cuocere carote e cipolle. Mettete questo brodo in una casseruola con gli ossi e le pelli levate; fateli bollire per una mezz’ora; passate questo brodo attraverso una salvietta e stemperate il passato delle carni che abbia un colore come d’ambra e non sia né più né meno denso di tutte le zuppe di sugo condensato e ristretto. Tenete in caldo in bagnomaria e quando avrete da servire in tavola aggiungetevi un bicchiere di latte; mettete nella zuppiera del pane abbruscato e servite. (pag. 59)
“Gli orrori della Seconda Guerra – racconta Leo Osslan De Sanctis, pronipote di Amalia- la zia Amalia li sconfiggeva con le potenti armi allora a sua disposizione: patate, verdure, uova, latte e pochi altri ingredienti genuini, fortunosamente provenienti dalle campagne umbre. Con questa piccola summa gastronomica sana ed economica, la zia Amalia tentò di passare a mia madre gli insegnamenti della sua generazione che, come sempre si dice, “ne aveva vissute” molte di più della generazione successiva. Oggi sembra che un’altra guerra, più subdola e miserevole, sia di nuovo tra noi. Questa raccolta ci tornerà forse utile a contrastarla. Più semplicemente è, comunque, un piccolo omaggio a due donne della mia vita che amo immaginare eternamente indaffarate nelle cucine di “chi tutto può”.
AMALIA DE SANCTIS – “RICETTE DI GUERRA 1940/1944. Per una cucina semplice semplice – Duecento ricette originali con illustrazioni d’epoca”. A cura di LEO OSSLAN DE SANCTIS. Con un testo di CESARE DE SANCTIS. pagg. 112 • € 12 – Fefè Editore – In libreria il 19 aprile
AMALIA DE SANCTIS La zia Amalia è stato un personaggio mitologico della famiglia de Sanctis, nome che dal 1520 dà lumi al paesino umbro di Parrano. Era nata nel 1895, pochi anni dopo che i genitori si erano trasferiti a Roma. Suo padre era l’illustre Sante de Sanctis, padre suo e della psichiatria/psicologia d’Italia. Suoi fratelli: Carlo, che divenne un noto psichiatra a sua volta, e Valerio, altrettanto noto uomo di legge, tra i padri del diritto d’autore (e della Siae).
LEO OSSLAN DE SANCTIS Giornalista, direttore editoriale di Fefè Editore, scrittore, poeta, è pronipote dell’autrice delle ricette, Amalia de Sanctis.
CESARE DE SANCTIS Chirurgo, pittore e scrittore. Era nipote di Amalia de Sanctis. Il testo “La zia Amalia” è tratto dal libro Via Paisiello 15 (Artefatto, 1991), scritto quando Amalia de Sanctis era ancora in vita. Con Fefè Editore Cesare de Sanctis ha pubblicato anche: Volta la carta (2005), Fata Ghirò persona bella (2006), La scriminatura (2008).
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