Roma. Alexanderplatz Jazz Club chiude la stagione con Aldo Bassi e i Soliti Ignoti Jazz. 30 giugno 2019

All’Alexanderplatz Jazz Club la “Soliti Ignoti Jazz Orchestra” diretta da Davide Di Pasquale, concluderà la stagione 2018/2019 esibendosi in una kermesse musicale delle proprie formazioni, dedicando la serata al loro M° Aldo Bassi.

ROMA – Domenica 30 giugno ore 21.30 una serata musicale irrinunciabile:  “ALDO BASSI E I SOLITI IGNOTI JAZZ” COMBO 10 con Luisa Merluzzi alla voce, Alessandra Dalla Porta alla voce, Raffaella Vigneri al sax contralto, Paolo Turchetti al sax tenore, Claudio Zenobio alla tromba, Franco Desiato al trombone, Adriano Scuderoni alla chitarra, Tommasi Vitale al pianoforte, Filippo Triolo al basso a Roberto Cigotti alla batteria. COMBO 13 con Emanuela Traverso alla voce, Marina Acerra al sax contralto, Pina Palmieri al sax contralto, Pietro Freddi al sax tenore, Valerio Prigiotti alla tromba, Lorenzo La fortezza alla tromba, Bruno Gianetti al flicorno soprano,  Alessandro Bartolini al trombone, Umberto Castorina alla chitarra, Tommaso Vitale al pianoforte, Franco Basile al basso, Franco Fogli alla batteria e Pierluigi Poggioli alle percussioni. SOLITI IGNOTI JAZZ ORCHESTRA Voci: Serenella Ingravallo, Roberta Giancristofaro, Emanuela Traverso e Umberto Castorina, Sax: Raffaella Vigneri, Marina Acerra, Paolo Turchetti, Luciano Rosso e Anna Impellizzeri, Trombe: Gianluca Urbano, Silvia Livi, Luigi De Angelis e Bruno Gianetti, Trombone: Alessandro Bartolini,Chitarra: Adriano Scuderoni, Piano: Antonino Romano, Basso: Mauro Cerizza, Batteria : Stefano Sommaripa.

La “Soliti Ignoti Jazz Orchestra” composta da formidabili musicisti coesi dalla passione. Gli artisti suonano  insieme da anni diretti e guidati da Aldo Bassi. Nel corso del tempo la denominazione dell’orchestra ha subito cambiamenti per l’espansione o la contrazione dell’organico  a seconda del repertorio fino ad arrivare a raggiungere la dimensione attuale della big band e coro vocale. Dal 2017 si avvale della collaborazione del trombonista Davide Di Pasquale in qualità di solista, arrangiatore e  vice direttore.  Dopo i progetti sulla musica da film in chiave jazz dei grandi compositori italiani quali: Rota, Trovajoli e Umiliani, e l’omaggio speciale tutto dedicato ad Ennio Morricone in occasione dei suoi novant’anni, quest’anno la famiglia si è allargata con due nuove formazioni ridotte, dove far incontrare e formare nuovi musicisti con l’obbiettivo di studiare il linguaggio jazzistico nelle sfumature del funk e del latin-jazz.

""All’Alexanderplatz Jazz Club la “Soliti Ignoti Jazz Orchestra” diretta da Davide Di Pasquale, concluderà la stagione 2018/2019 esibendosi in una kermesse musicale delle proprie formazioni, dedicando la serata al loro M° Aldo Bassi.

L’ALEXANDERPLATZ JAZZ CLUB tornerà a settembre 2019 con un calendario che si preannuncia ricchissimo. 
Il patron del tempio del Jazz, Eugenio Rubei, commenta così questa stagione appena conclusa The Jazz Is Back è stato lo slogan che ci ha accompagnato dallo scorso settembre; in realtà il jazz non è mai andato via dalle “pareti firmate” di Via Ostia 9″.

L’inattesa ed improvvisa scomparsa di Giampiero Rubei, l’artefice di una proposta culturale solida e creativa, vincente ed importante per la città di Roma, ha creato un periodo di fisiologico spiazzamento; sono serviti dei mesi per capire che non bastava replicare quello che era stato fatto fino ad allora. Bisognava appropriarsi dei punti di forza del complesso progetto che, anno dopo anno, si trasformava ed era in continua evoluzione. Eugenio Rubei, superando le oggettive difficoltà che gli si sono poste davanti, con tenacia, è riuscito a mettere in ordine le linee guida tracciate dal padre e a raccogliere tutte quelle idee che potessero mantenere la proposta dell’Alexanderplatz intrisa di un costruttivo movimento. E’ successo che l’essenza del jazz fatta di creatività, di momenti unici ed irripetibili, di nuovi ed accreditati talenti, di climi ed emozioni, ritrovassero la loro “casa ideale”. E’ successo: Lo testimoniano i concerti di una stagione fantastica in cui il concetto di “sette giorni su sette” diventasse una tangibile realtà. E’ successo che un concerto di martedì avesse le stesse presenze di quello del sabato, che i concerti del periodo natalizio trovassero un seguito identico a quelli dell’alta stagione. Il jazz è fatto anche di dettagli e sui dettagli l’Alexanderplatz ha basato la proposta del suo 36° anno di attività. Un suono perfetto, un clima accogliente, un bar fornitissimo, un ristorante all’insegna della qualità, hanno spalleggiato le performance di musicisti eccezionali. E’ successo che la sintonia tra i musicisti italiani e quelli internazionali creasse un unicum che è riuscito sempre ad accontentare anche i palati più esigenti. Che i giovani talenti trovassero la sponda ideale dei grandi nomi con fulgide carriere alle spalle. E’ successo che gli artisti americani, europei, orientali, sudamericani ed italiani diventassero i protagonisti di un linguaggio universale come il jazz che li ha uniti in un luogo al centro di Roma credibile ed autorevole. E’ successo che questa stagione che si sta per concludere sia stata un grande successo. E’ successo che le istituzioni romane abbiano reso omaggio a Giampiero Rubei con una targa in suo onore alla Casa del JazzE’ successo che il sorriso e le soddisfazioni di aver fatto le cose per bene fosse diffuso sui visi dei musicisti, dei clienti che hanno animato ogni concerto, dello staff che con professionalità e dedizione ha reso un luogo ideale per godere la musica vera. E’ successo che l’Alexanderplatz si sia riappropriato di una leadership che si è, da sempre, meritata. L’estate la passeremo a Montalcino, curando un Festival che raccoglie tutti gli elementi di una visione del jazz che trovato nell’Alexanderplatz il suo sviluppo negli anni passati.

E’ necessario che la cultura lasci delle tracce e quelle dell’Alexanderplatz sono nitide e sotto gli occhi di tutti. L’obiettivo è quello di proseguire la strada giusta per lasciare sempre delle nuove tracce. L’appuntamento è per il prossimo settembre, per una nuova stagione all’insegna della continuità e dell’imprevedibilità che solo il jazz ha nel suo Dna.

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