Roma: L’UOMO VISIBILE E INVISIBILE ANATOMIA DEI CORPI SOTTILI

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea 6-10 giugno

Tra arte e scienza

Le immagini esposte nella Sala Gramsci della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 6 al 10 giugno 2018, affrontano un tema decisivo: quale è la vera natura della coscienza umana? Quali i suoi reali confini? Esiste un’anima che sopravvive al corpo fisico? 

Queste domande, un tempo materia di fede e di riflessione filosofica, poi di indagine psicologica, si affacciano oggi prepotentemente anche nel campo medico. Sono sempre più numerosi, infatti, i casi di NDE (near-death experience) ossia di pazienti che, riportati in vita da un coma o un arresto cardiaco, riferiscono nei dettagli tutte le azioni alle quali hanno assistito nei momenti in cui le loro attività vitali risultavano interrotte. 

Impressionati dal ripetersi di tali esperienze,  gli scienziati si sono visti costretti a rivalutare la questione del rapporto tra coscienza e cervello, ipotizzando che l’organo si limiti a riflettere l’attività della coscienza, ma non la produca. 

Su questo argomento, The Lancet, la rivista medica più accreditata a livello internazionale, già nel 2001 pubblicava una ricerca in cui si dichiarava, testualmente, che la medicina “dovrà includere nel contesto delle spiegazioni anche la dimensione trascendentale”. 

L’idea che la coscienza umana trascenda il mondo fisico, d’altronde, appartiene alle tradizioni sapienziali di tutti i popoli fin dalla notte dei tempi. L’antica civiltà egizia, ormai cinquanta secoli fa, considerava l’individuo composto di spirito, anima, forze e di diversi corpi, tra loro interdipendenti e comunicanti. Lo stesso si può dire per le tradizioni induista, tibetana, giudaico-cristiana e greca classica, i cui tratti comuni sono testimoniati nei miti che le hanno tramandate fino a noi. 

La Mostra porta la propria testimonianza a conferma di questa teoria tradizionale e nuova ipotesi scientifica e, con lo stesso rigore di una dissezione anatomica, mette in luce la costituzione invisibile dell’uomo e della donna, rivelandone la complessa struttura gerarchica. L’essere umano risulta in effetti composto da un’anima immortale che, per esprimere pensieri, emozioni e azioni, impiega diversi corpi oltre quello fisico.  

Come grandi specchi dei possibili stati di coscienza, le gigantografie esposte accompagnano i visitatori in un vero e proprio viaggio nell’interiorità, alla scoperta delle forme e dei colori di cui l’anima si riveste quando pensa, sente e agisce.

 

L’esposizione

Le opere sono realizzate dall’artista fiorentino Alessandro Benassai che ha riprodotto, in immagini a grandezza umana, le indagini di psicoscopia (dal greco psichè = anima e scopeo = osservo) svolte a partire dagli anni ’40 dal Prof. Tommaso Palamidessi (1915-1983), fondatore dell’Associazione Archeosofica.

L’inaugurazione si terrà martedì 5 Giugno alle ore 18 con una spiegazione introduttiva alla Mostra e una visita guidata aperta a tutti i presenti.  

E’ possibile visitare la mostra dal 6 al 10 giugno, dalle ore 8.30 alle 19.30 (ultimo accesso alle ore 18.45) e usufruire delle visite guidate gratuite.

Tre conferenze a ingresso libero si alterneranno in differenti fasce orarie (Mercoledì e Giovedì: ore 13 e ore 18; Venerdì: ore 13, ore 16 e ore 18; Sabato e Domenica, ore 12, 16 e 18) sulle seguenti tematiche: 1) Cosa sono i colori dell’aura; 2) Le forme pensiero; 3) I centri di forza o chakrams.

 

Per informazioni o per prenotare una visita guidata alla mostra:

info@associazionearcheosoficaroma.it o 333.28.59.691

 

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