XV Meeting M2G: Chiamati…in tutti i sensi! Alla Parrocchia SS. Salvatore a Messina

22-25 aprile 2017''Siete pronti a scommettere tutta la vostra vita?” I giovani guanelliani incontrano l’arcivescovo e poi in visita nei luoghi concreti della carità''

Messina – “Vi saluto e vi benedico, giovani della carità! Siete pronti a stravolgere tutte le logiche umane? A scommettere tutta la vostra vita? E a farlo in cambio ‘solo’ di Lui! La logica del salvadanaio non è la logica della sicurezza: è Lui la nostra polizza assicurativa, il suo cuore è la nostra casa, il suo amore è tutto ciò che serve!”. Con queste parole mons. Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, ha accolto ieri gli oltre 200 giovani che stanno celebrando, nella Città dello Stretto, il XV meeting del Movimento giovanile guanelliano. Con loro la messa in Cattedrale.

“Quanta gioia dà a me e alla Chiesa tutta l’avervi qui! Quanta gioia nel vedere i vostri volti giovani e conoscere l'entusiasmo e la dedizione che mettete nel vivere la vostra fede nel segno della carità!”. Mons. Accolla ha invitato i giovani provenienti da tutte le ""parrocchie italiane che sono affidate ai Servi della Carità dell'Opera don Guanella a fare “attenzione a non commercializzare l'amore di Dio, perché – ha detto – se chiediamo il contraccambio, allora non è amore vero! Se ci aspettiamo che il mondo capisca, allora non è il modo che Cristo ci ha insegnato. Ciascuno di voi guanelliani – ha detto rivolgendosi a don Fabio Lorenzetti, provinciale dell'Opera – è per la Chiesa una grande opportunità: vi donate nei quartieri più poveri, donate tutti voi stessi per essere segno concreto di Cristo vivo in mezzo a noi, di un amore che non ha fine mai!”

Intanto oggi per i giovani dell’M2G “la scelta dell'amore per gli ultimi” diventa occasione concreta anche all'interno della festa. Divisi in gruppi, infatti, raggiungeranno i luoghi in cui Messina fa esperienza concreta di carità al fianco di chi non ha la possibilità di nutrire la propria fame, di chi non ha un tetto sulla testa, dell'infanzia ferita e abbandonata, di chi arriva da lontano, di chi è privato della propria libertà a seguito degli sbagli commessi, degli ammalati e degli anziani.

“Offrire occasioni che vadano oltre la catechesi tradizionale o la conferenza tematica, significa mostrare un modo concreto di vivere la fede – dice don Nico Rutigliano, parroco del Ss. Salvatore, che ospita il meeting di Messina -, perché l’esperienza evangelizza più delle parole e l’incontro con la persona concreta è occasione privilegiata di crescita umana”.

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