Dobbiamo fare bellezza e volare più in alto. Sempre. Il nuovo singolo di Giovanni Santese

Dobbiamo fare bellezza è il nuovo singolo di Giovanni Santese. Il cantautore pugliese affronta il tema del rapporto genitore figlio. Un testo maturo, da seguire con attenzione grazie anche alla graphic novel del videoclip. Un testo che coinvolge, molto vicino alla vita di chi lo ascolta e dal quale sia genitori che figli possono trarre spunti di reciproca comprensione.
La cover di "Dobbiamo fare bellezza", il singolo del cantautore italiano Giovanni Santese.

Roma, 10 gennaio 2023– Il nuovo anno per Giovanni Santese, cantautore italiano emergente, è iniziato con l’uscita di “Dobbiamo fare bellezza”, la seconda delle dieci tracce del nuovo album che sarà pubblicato nel corso del 2023. E non è l’unica novità. Santese ha infatti abbandonato il precedente nome d’arte “Non Giovanni” per riprendersi la propria identità “Avevo già un nome ed averne un altro per la musica non aveva più senso, volevo essere la stessa persona”.

Rispetto al periodo di Non Giovanni ci sono stati dei cambiamenti artistici e musicali nel tuo stile?

Il cambiamento artistico è relativo; la produzione invece ha certamente una mano artistica molto diversa perché è stata seguita da Taketo Gohara, un produttore italiano che ha lavorato con Capossella, Brunori e altri artisti. Abbiamo selezionato le canzoni prima di registrare ed è stato un lavoro abbastanza lungo e di ricerca nella scrittura.

Come è nata la collaborazione con Taketo Gohara?

Parlando con i ragazzi della mia etichetta – Irma Records- parlavo di chi, secondo me, sarebbe stato il produttore giusto del mio prossimo disco, ma era venuto fuori così per parlare. Era davvero una chiacchiera perché non credevo che Taketa Gohara si sarebbe interessato a me perché collabora con grandi artisti. Invece poi attraverso delle amicizie comuni e attraverso la mia etichetta che gli ha fatto ascoltare alcuni miei brani è nato un interesse. Adesso sono almeno tre anni che ci conosciamo e che collaboriamo. Alla fine le cose succedono e capitano più facilmente di quanto ci si aspetti.

Cosa puoi dirci del tuo stile musicale?

Sono certamente un cantautore e mi inserisco in questa scuola. I miei maestri sono Guccini, De Gregori, De André ma mi sento di poter dire di avere una mia struttura, molto scritta e con tratti letterari.

Da deve nasce l’ispirazione dei tuoi testi?

Le canzoni nascono dalla mia vita, mi lascio colpire dalle cose senza un filo conduttore. Non è una scrittura biografica, ma l’urgenza di scrivere viene certamente da esperienze che vivo e che sento profondamente.

Cosa puoi dirci del tuo album di esordio?

L’album è pronto anche se ancora non ha un titolo rivelatore ed uscirà in primavera. Le tracce sono pronte e ne sono uscite tre, è un disco importante e maturo che spero piaccia. Lo porterò in giro con un live che sto preparando in questi giorni e di cui ho affidato la direzione artistica a Lorenzo Kruger che ha girato il video di “Questo amore” e stiamo affinando progetto. Adesso sono concertato a preparare un bel concerto in giro per tutta Italia per tutto il 2023.

Ti appoggerai al circuito dei club?

Quelli che sono rimasti! Prima della pandemia ne esistevamo molti, adesso sono meno. I club che prediligo sono quelli che accolgono musica inedita senza puntare necessariamente al sold out. Ma comunque poi si va incontro alla primavera e all’estate e quindi anche sarò presente anche nei festival. L’idea è di quella di suonare tutta l’estate e per l’autunno fare uscire qualcosa di nuovo.

Parliamo del tuo singolo Dobbiamo fare bellezza che immagino sia stato scritto per tuo figlio.

Si, diciamo che parlare della mia vita privata non è il mio forte però ovviamente qualcosa entra nella mia scrittura. Il pezzo l’ho scritto quando mio figlio ha iniziato la scuola. È stato un momento forte e ho sentito l’esigenza di scrivere. È stato emblematico perché lo lasciavo da solo in una cosa nuova e sentivo una mia impotenza perché fino a quel momento un bambino lo ritieni sempre sotto la tua e il passaggio alla scuola lo immetteva in qualcosa di nuovo. Ho avvertito la certezza che qualsiasi cosa avessi fatto per proteggerlo non sarebbe stato sufficiente perché le cose, per farle bene nella vita, ad un certo punto le devi affrontare da solo. Questa consapevolezza un po’ amara mi ha dato l’impulso a scrivere. Vedo che adesso che il brano è nei circuiti e viene ascoltato, l’emozione del testo arriva ed è compresa.

Ci sono due passaggi di questo singolo che vorrei commentare con te. Il primo è “ti diranno di volare basso, ti servirà a volare ancora un po’ più in alto” e il secondo è “se sono stato bravo mi lascerai la mano mentre io parlo ancora”.

Il primo passaggio rappresenta un punto molto importante della canzone e molto intimo. Riguarda me ed è una cosa che mi è stata detta, che ho vissuto e che ho voluto riportare a mio figlio. Potrà esserci qualcuno che potrà dirti di volare basso, e forse ci potrà anche riuscire nel senso che dipende da chi te lo dice, se è una persona vicina che ti invoglia a stare rasente terra piuttosto che in alto fa male. Però è quando ti dicono di abbassare le aspettative che è il momento di reagire e di andare ancora più alto.

E il secondo?

Parlo del ruolo di un genitore che riesce a fare un passo indietro. Se avrò fatto bene il mio lavoro avrò accanto un figlio che ad un certo punto non vorrà nemmeno sentirli i miei consigli, qualsiasi essi siano, magari anche quelli saggi o belli. Un figlio ad un certo punto ti lascia la mano e va per la sua strada. O per lo meno questo è quello che mi aspetto certo potrà esser non dico doloroso ma la maturità vuole che un genitore sia contento quando il figlio cammina da solo.

Per ascoltare il brano: Dobbiamo fare bellezza

Illustrazione, Animazione e Montaggio di: Marco Annicchiarico – IG: @ma_draw.ing Etichetta: Irma Records

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