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Il monachesimo medievale irlandese al Convegno dell’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia che si apre a vedute sul Vaticano

Roma – In una splendida giornata di sole si è svolto recentemente, presso i confortevoli spazi del Cardinal Hotel St. Peter a Roma, il Convegno dell’Ordine Capitolare che si apre a vedute sul Vaticano, dell’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia.

Mario Petricca Giordani


La ritrovata amicizia dopo la pandemia, ha fatto da cornice a questo evento, voluto e preparato con cura dalda S.A.S. il Principe Mario Augusto Petricca Giordani, Gran Maestro, Mario. dell’Ordine e scrittore.

Durante i lavori, che hanno visto la nomina di ben 15 nuovi Rettorati, Enzo Farinella, Priore d’Irlanda, ha voluto condividere con i nuovi Rettori eletti in questa occasione, la sua attività di ricerca sui monaci medievali irlandesi, che studia con attenzione e successo da più di 40 anni, e il loro messaggio per l’Europa di oggi, che qui riassumiamo.

Il monachesimo medievale irlandese amava pregare e contemplare ma, nello stesso tempo, si attivò per migliorare l’allora situazione esistenziale umana, combattendo contro la schiavitù, promuovendone il livello culturale con le sue scuole monastiche – vere università – e diffondendo i valori di pace, giustizia e solidarietà, che la sua missione di “peregrinanti pro Christo”, richiedeva.
Essi erano coscienti che l’essere umano ha una grande nostalgia dell’al-di-là. Per questo, allora come oggi, volendo dare un significato al nostro viaggio esistenziale sia come individui sia come comunità o stato, è importante fermarsi di tanto in tanto e riflettere sulla roccia dalla quale siamo stati plasmati.
Oggi non ci sentiamo più tranquilli con la nostra situazione spazio-temporale. Globalizzazione, pandemie e guerre insensate hanno sconvolto la nostra scala di valori a tal punto da far sorgere la domanda: possiamo ancora concordare che l’essere umano per la sua dignità suprema, la sua coscienza inviolabile, la sua autonomia civica che illuminano i valori della comunità, dell’uguaglianza sociale, tutti fratelli e sorelle, possa vivere ed operare in un mondo di giustizia, solidarietà e pace?

La religiosità – o il legame con l’al-di-là – ha- è sempre fattostata parte della vita umana. Ai nostri giorni, “la religione è stata riscoperta come forza intima che non la si può eradicare dalla vita individuale o sociale,”, il Papa emerito, Benedetto XVI, scrisse nella prefazione al suo libro: “A turning point for Europe” – Un punto di svolta per l’Europa. E Joseph Ratzinger continua: “E’ chiaro che il futuro dell’umanità non lo si può concepire senza la religione.”.
Questo stato cosmologico dimostra che esiste una verità comune nel pianeta, abitato da fratelli e sorelle, dove i simili e i congiunti non si scelgono, come Papa Francesco scrisse in “Tutti Fraatelli”.

Ancora OGGI, una tale persona, se vista non solo come entità economica, ma investita di una tale dignità trascendente – – una “sacralità”,” punto focale di tutti i valori, prima fra tutti il diritto alla vita -, può essere al centro dell’universo. Anzi, dignità suprema e libertà personale, uguaglianza fra tutti gli esseri umani, promozione di ogni forma d’apertura all’”altro”, rispetto per la diversità e per individui e gruppi che pensano o credono diversamente, senso profondo d’appartenenza a una tradizione comune provengono da questa visione della persona umana. Da questa dignità trascendente personale provengono questi diritti fondamentali e inviolabili, al di là di interpretazioni o dipendenze religiose, sociali o filosofiche quali patrimonio antropologico, culturale ed etico comune. Da questo punto di vista, ogni persona rappresenta un valore supremo che nessuno può ignorare, perché noi siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio. La religione può esaltare tali principi e diritti senza interferire con la loro inviolabilità. Il Cristianesimo ha ispirato – e continua a farlo alla luce del Vangelo – la protezione dell’inviolabilità della coscienza, dell’autonomia morale e civica, della dignità della mente, consacrata alla ricerca della verità. EssoEssa promuove forme di solidarietà con apertura a tutte le genti. Questa è la nozione di cultura che si trova alla base della storia del nostro mondo e dell’Europa in particolare.

Questa conversione ai valori fondanti del Kosmos portò l’Ordine della Concordia dei Cavalieri della Concordia, fondato nel 1246 da Re S. Ferdinando III di Castiglia e Leon, a porremettere l’UOMO al centro dell’universo, quale essere libero di pensare e di agire nella società e, quindi, capace di realizzare progetti di pace, di dignità morale e operosa, di tolleranza e sussidiarietà.sussidiarità. Il Santo voleva assicurare pace e prosperità tra i principi del suo regno in Spagna, basando il suo sogno su questi tre principi fondamentali: DIGNITA’: la persona umana è un progetto unico, quale immagine di Dio; FEDE: Dobbiamo credere in noi stessi e nella nostra vocazione escatologica, mentre sviluppiamo il nostro progetto esistenziale; CONCORDIA: E’ nostro dovere accettare e lavorare per la sfida della pace.

Questo l’ideale che illuminò l’operato dei monaci medievali irlandesi e continua a risplendere luminoso dinanzi al viaggio esistenziale di ogni Priore e Rettore dell’Ordine Capitolare della Concordia e di ogni essere umano.
WWW.Enzofarinella.com

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cover: logo Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia – Enzo Farinella