Michele Valori architetto: l’opera, il pensiero, l’archivio

Edita dal Centro Archivi del MAXXI Architettura, la monografia ripercorre, attraverso scritti e progetti scelti, l’attività professionale, culturale e accademica di Valori sull’urbanistica e sulla pianificazione in Italia, nel delicato passaggio tra modernità e attualità.

Fresco di stampa il libro “Michele Valori Architetto. L’opera, il pensiero, l’archivio”. Il volume, edito dal Centro Archivi del MAXXI Architettura, è il n° 6 dei “quaderni” della collana ideata da Margherita Guccione, e rappresenta un innovativo strumento di lavoro, che suggerisce nuovi itinerari di studio e di
ricerca.

Dagli esordi fino all’inventario del Maxxi architettura, la monografia ripercorre, attraverso scritti e progetti scelti, l’attività professionale, culturale e accademica di Valori sull’urbanistica e sulla pianificazione in Italia, nel delicato passaggio tra modernità e attualità. Oltre al ricordo di Leonardo Benevolo, l’intervista di Valeria Lupo (anche curatrice del volume) e di Paola Valori a Carlo Melograni sull’abitare moderno, le analisi di Alessandra Muntoni e Gaia Remiddi sugli spazi dell’abitare, di Giuseppe Imbesi e di
Angela Marino
sulla scuola di urbanistica romana del dopoguerra.

Un patrimonio di documenti che, tra vita pubblica e privata, si compone anche di scritti teorici, corrispondenze, lezioni universitarie, disegni inediti e fotografie. L’archivio Valori, dichiarato nel 1995 di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio, è stato donato nel 2006 dagli eredi al Ministero per i Beni e le Attività culturali per le Collezioni del MAXXI Architettura. Nel 2012 è nata l’Associazione Michele Valori, diretta dalla figlia Paola, che promuove iniziative culturali sulle arti visive e l’architettura contemporanea. In attesa della presentazione del libro, che si terrà al MAXXI in data da stabilire, il volume è acquistabile presso il bookshop del museo.

Notizie biografiche su Michele Valori (1923-1979)

Professore ordinario e direttore dell’Istituto Universitario di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura di Roma, Michele Valori ha svolto un’intensa attività professionale e di ricerca, nel campo della progettazione architettonica, della pianificazione urbanistica, dell’ingegneria civile, come testimonia la vasta produzione di progetti, studi e ricerche, opere realizzate.

Vincitore di molti concorsi per Piani Regolatori Urbani ed opere pubbliche, nel corso della sua vita professionale è stato chiamato a svolgere numerosi incarichi da società pubbliche e private operanti negli investimenti per l’edilizia residenziale e per i servizi. Un impegno culturale di grande rilievo sottolineato da premi ed attestati in Italia e all’estero e da incarichi prestigiosi in qualità di membro del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici ha contraddistinto la sua opera maturatasi nell’ambito del neorealismo architettonico.

Nel giugno del 1962 viene incaricato di collaborare con gli uffici comunali nella predisposizione del piano regolatore che sarà adottato dal consiglio comunale il 18 dicembre 1962 e approvato dal governo il 16 dicembre 1965. Parteciperanno con lui Mario Fiorentino, Piero Maria Lugli, Vincenzo Passarelli, Luigi Piccinato. L’attività professionale di Valori si intreccia in un proficuo scambio con quella di molte personalità rilevanti dell’ambiente romano e milanese; si svolge prevalentemente per la committenza pubblica, dopo una formazione universitaria segnata da una diretta partecipazione alla cultura internazionale del moderno e dall’adesione all’APAO, l’Associazione per l’architettura organica, fondata da Bruno Zevi.

Di grande interesse sul piano dell’urbanistica i progetti e gli studi planivolumetrici per insediamenti turistici e comprensori extraurbani che individuano un ambito di ricerca intermedio, tra la progettazione architettonica e la previsione territoriale, tra la precisione della cultura tecnica e la ricerca di una corretta impostazione di piano. Una tensione intellettuale profonda viene a maturarsi intorno a questi temi e si esplicita nel contributo critico al Piano Regolatore di Roma, così dolorosamente formulato in un suo famoso articolo dal titolo “Fare del proprio peggio”, pubblicato dalla rivista “Urbanistica”, nel 1959: “Roma rischia di ritrovarsi tra vent’anni con gli stessi problemi di oggi, aggravati da un incremento edilizio e demografico enorme. La più orrenda, squalificata città del mondo che chiameremo Roma per una pietosa convenzione, per una abitudine fonetica”.

Appare oggi significativa l’opera di Valori per il confronto serrato che propone con i temi del dibattito architettonico del dopoguerra: si tratta quasi di un unico tema svolto nelle innumerevoli occasioni di lavoro spesso in collaborazione con gli architetti che con maggiore incisività hanno operato in Italia dagli anni dal 1950 al 1980, nello sforzo di coniugare la ricerca e l’attenzione alle tematiche emergenti in quegli anni con una concezione della professione profondamente aderente alla realtà.

Valori muore improvvisamente nel 1979, lasciando alcune opere interrotte. Ci restano molti scritti teorici (saggi, lezioni, appunti di viaggio, lettere private) che permettono una lettura più complessa dell’attività progettuale e anticipano i temi più attuali del dibattito di oggi, come il recupero dei centri storici e la questione ambientale.


Info

Associazione Michele Valori | Roma, Viale Mazzini 1

www.associazionemichelevalori.it

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