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Alla fonte della fratellanza cosmica. Terzo incontro con Enzo Farinella: Solidarietà e ospitalità

Un mondo di “fratelli e sorelle” sarà un mondo solidale e ospitale

Dublino, 22 settembre 2021 – Migrazione e in particolare i principi universali di solidarietà e ospitalità, saranno al centro della terza riflessione con Enzo Farinella studioso di fenomeni cristiano- etico-sociali complessi nonchè della grande opera di rinnovamento, solidarietà, giustizia e conoscenza dei monaci d’Irlanda.

Il tema della migrazione è una questione con molte sfaccettature che spesso non trovano il necessario equilibrio per stare insieme. Da una parte la sicurezza delle persone che cercano protezione internazionale o una vita migliore, dall’altra le preoccupazioni dei paesi alle frontiere esterne dell’UE, che temono che le pressioni migratorie vadano oltre le loro capacità e necessitano della solidarietà degli altri, e nel caso dell’Unione europea le preoccupazioni di altri Stati membri i quali paventano che, in caso di mancato rispetto delle procedure alle frontiere esterne, i rispettivi sistemi nazionali di asilo, integrazione o rimpatrio non siano in grado di far fronte a eventuali grandi flussi.

Ursula von der Leyen presidente della Commissione europea

Un sistema fallimentare al quale negli ultimi anni l’UE non è riuscita a porvi rimedio, non superando la situazione di stallo e dimostrando di non essere all’altezza del compito. Una sfida europea che Bruxelles ha cercato di affrontare esattamente il 23 settembre di un anno fa con il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo. Strutturare un piano organico e resiliente, abbandonando soluzioni di sola emergenza, passando ad una gestione della migrazione prevedibile e affidabile, è stato il compito che la Commissione europea si è posta nell’ambito di una valutazione onesta e olistica della situazione per un approccio europeo globale alla migrazione.

Assenza di cooperazione con i paesi di origine e di transito, mancanza di  procedure efficacy per un’integrazione efficace dei rifugiati e il rimpatrio di coloro che non hanno diritto di soggiornare nell’UE, le posizioni di indifferenza e respingimento a priori,  hanno rappresentato un disallineamento confluito in una grande tragedia.

Una questione certamente giuridica e procedurale importante ma essenzialmente di natura etica, la cui essenza purtroppo non prevale come dovrebbe sulle scelte e le azioni dei governanti e spesso non lambisce la coscienza degli uomini, ferendo a sangue solidarietà e dignità umana nell’assolutezza dei loro valori.

Leggiamo in proposito il pensiero di Enzo Farinella :

‘’ La crisi migratoria che ha visto e vede molti esseri umani vulnerabili, essere trattati da lebbrosi e abusati nella loro umanità, poi vengono stipati come sardine su “barconi della Speranza”, simili a quelli che furono per gli irlandesi della “Grande fame”, i “barconi della morte”, è un problema che tocca la coscienza di tutti gli esseri umani. Sfortunatamente, il sogno di molti si è infranto nelle intemperie che li hanno inabissati nelle profondità del mare, in quel che, ironia della sorte, chiamiamo “Mare Nostrum”. I “fortunati” sopravvissuti, alla ricerca di vita nuova e di libertà fondamentali, spesso si vedono non liberati ma umiliati ai confini di molti stati. Ci si domanda: dov’è la solidarietà dell’UE, che fu un pilastro fondamentale dei padri fondatori?

Graça Machel

Non si può dimenticare che tanti individui di successo come la grande Graça Machel, membro fondatore degli Elders, promotrice internazionale dei diritti delle donne e dei bambini e vedova di Nelson Mandela, fu lei stessa un giorno, terrorizzata migrante a cercare ed ottenere asilo.

Chiudere gli occhi della coscienza e i confini nazionali quando esistono pericoli di vita, non solo offende la “dignità suprema” che esiste in ogni essere umano, ma è come tornare alle forme criminali e dispotiche d’altri tempi nella negazione della cultura che ci ha nutriti ed aiutati a crescere quali esseri umani.

Il rischio di infiltrazioni terroristiche è comunque pressante e reale ed è pur vero che molte misure siano state prese a garanzia della sicurezza dei paesi. Come conciliare il tentativo di salvaguardare le popolazioni dal pericolo della penetrazione estremistica con l’approccio umanitario alla persona migrante?

‘’È vero, c’è il pericolo che si infiltrino terroristi. Misure straordinarie sono richieste per combattere questa minaccia. Gli Stati membri dell’UE non possono e non devono chiudere occhio dinanzi alla guerra inumana del terrorismo che viene usata oggi per minare le strutture civili del mondo e distruggere in questo modo il diritto comune di tutti di condividere gli stessi ideali di democrazia e di un futuro pacifico per il mondo. Mentre però si cerca di salvaguardare i valori e i principi fondamentali che sono alla base del nostro vivere civile collettivo,

con una visione parallela fissa sulla riconciliazione ed armonia, perché non promuovere misure umanitarie che offrano un tozzo di pane a chi ha fame e una mano amichevole a quanti cercano disperatamente la libertà!

Se i leaders del mondo avessero speso una minima parte di quanto sperperato nella corsa ad armamenti o futili conflitti, a bombe distruttrici o aggeggi nucleari, se fossero stati più capaci di mostrare solidarietà fattiva verso i rifugiati, come Papa Francesco invocò nel2019, quando centinaia di persone sono state abbandonate per settimane su imbarcazioni umanitarie, il mondo oggi sarebbe un posto migliore, più attento ai bisogni altrui, più aperto e più accogliente.

St. Colombano

Fondamentale a questo punto del nostro discorso è fare un richiamo ai monaci medievali irlandesi che, hanno operato nelle varie nazioni europee dove hanno costruito e sviluppato centri di sapere, innovazione, solidarietà, pace e giustizia nella loro opera di rinnovamento.

Nel 2017, la Corte Suprema Irlandese ha chiesto all’allora Governo della Repubblica d’Irlanda di cambiare la legge che proibiva ai rifugiati di cercare lavoro, dichiarando: “Questo danneggia la dignità dell’individuo e il diritto costituzionale al lavoro che si vuole salvaguardare”.

Commentando tale decisione, il Vescovo nord-irlandese John McAreavey aggiunse: “Vorrei che gli uomini politici guardassero al grande vantaggio – morale, civico, culturale ed economico – di permettere ai rifugiati di contribuire al benessere della nostra società, bilanciando il dovere del Governo nel controllare le risorse dello Stato con il dovere parallelo di trattare i rifugiati umanamente. Integrarsi e contribuire al bene comune della società irlandese è il grande desiderio dei rifugiati che hanno sofferto tanto”.

Il mondo di oggi non può abbandonare o trascurare quanti sono costretti a lasciare la loro terra e la loro cultura, per salvare la loro vita.

Ospitalità e decenza sono state caratteristiche cospicue degli antichi irlandesi. Secondo l’insegnamento di St. Brigida, tutti dovrebbero vedere Cristo in ogni ospite o straniero o rifugiato che bussa alla porta e per Lui, che potrebbe arrivare in qualunque ora del giorno o della notte, dovrebbe esserci un pentolone ripieno, un “full cauldron”.

Si dice che gli antichi irlandesi giudicassero il loro benessere non da quanto possedevano ma da quanto fossero capaci di dare. Di un uomo caritatevole si narra che la sua mano destra fosse più lunga della sinistra dal costante donare.

Con il passar del tempo, i monasteri in Irlanda hanno rimpiazzato i “bruidheanta” con veri centri operativi di ospitalità e solidarietà.

Perché non costruire villaggi d’accoglienza, scuole, “scriptoria”, con porte aperte e “coire ainsec” “full cauldron” – o pentolone ripieno, per un benvenuto a quanti bussano ai confini dei nostri Stati, siano essi mendicanti, rifugiati, studiosi o autorità?

Rivisitare l’antico sistema monastico potrebbe aiutare a risolvere il problema della povertà e migliorare la cultura e i valori in Europa e nel resto del mondo.

Oltre l’ospitalità, crediamo che lo jus soli o “il diritto di cittadinanza” è dovuto come diritto sociale ed etico a chi, nato da genitori stranieri, ha lavorato durante un certo numero di anni per il bene comune o si è distinto in particolari circostanze sociali o sportive per far risplendere il volto più bello della patria in cui opera.

Si vorrebbe anche menzionare che S. Patrizio con l’aiuto di tre Re, tre Vescovi e tre Giudici, codificò alcune delle leggi trovate in Irlanda nella sua collezione “Seanchas Mór”. Il cambiamento più radicale che Patrizio introdusse fu l’ispirazione a sostituire con un “Eric”la “legge sul taglione”. Mentre la vecchia legge permetteva il principio inumano di giustizia retributiva “occhio per occhio e dente per dente”, Patrizio lo sostituì con un “Eric” ossia una multa. Quindi, invece del codice di rivincita fisica permesso dalla legge antica, Patrick promosse una nuova legge di misericordia e un’opera di carità. Ciò avveniva nel V secolo!

Dopo la presente pandemia, la solidarietà nel villaggio globale ci si presenta dinanzi nella sua realtà. Essa ha evidenziato l’interdipendenza che, come avverte Papa Francesco, può diventare dipendenza di alcuni da altri, aumentando diseguaglianze.

La solidarietà oggi è la strada da percorrere verso un mondo post-pandemia, verso la guarigione delle nostre malattie interpersonali e sociali. Anche nella diversità solidale si possono scoprire gli anticorpi per guarire strutture e processi sociali che sono degenerati in sistemi di ingiustizia e di oppressione.

Una solidarietà guidata dalla fede ci permette di tradurre l’amore di Dio nella nostra cultura globalizzata, non costruendo torri o muri che dividonoma tessendo comunità e sostenendo processi di crescita veramente umana e solida’’.

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Biografia

Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, scrittore, giornalista corrispondente per ANSA  e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni. 

Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a  Dublino, in atto fondatore e direttore del Centro Culturale “Casa Italia” della capitale irlandese, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare  dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.

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Enzo.farinella@gmail.com