Il Natale in questo anno così difficile segnato dalla pandemia, è la sfida che raccogliamo. Un Natale che porta con sé mesi di sofferenza, angoscia, isolamento e perdite. Il Covid-19 piombato all’improvviso sulle nostre vite mettendole a dura prova, ha tratteggiato di grandi dolori il 2020 ponendo le persone di fronte alla morte dei propri cari, andati via da soli lontani dal conforto delle famiglie. E non poter stare accanto a chi vive la sofferenza, lascia una lacerazione indelebile.
Il Natale è rinascita, è speranza e il Covid non spegnerà la speranza. L’incanto, la meraviglia del Natale riempie il cuore di gioia e d’amore e questo Natale diverso, più silenzioso più pacato, seppur nella distanza che i tempi che viviamo impongono, arriva rafforzando legami e affetti. La nascita di Gesù che irradia luce e purifica gli animi, portando i valori della pienezza della natalità candida e luminosa, intessuta di umanità incarna il nostro Natale insolito, annuncio di rinascita e di ripartenza.
Nel corso dell’ udienza generale del 16 dicembre Papa Francesco ha ricordato ‘’che la vita rinasce nel calore di una mangiatoia, che le restrizioni e i disagi sono stati vissuti anche da Giuseppe e Maria, ma “la fede, la speranza e l’amore li hanno guidati e sostenuti’’.
Il Natale solo a pronunciarlo trasmette felicità. In questi periodo cosi aspro e duro il più grande augurio che dedichiamo a tutti e in particolare a coloro che hanno vissuto la perdita di un familiare o stanno affrontando la malattia da coronovirus, è racchiuso nell’Angelus del 13 dicembre 2020 di Papa Francesco:‘’Natale ci ricorda che Gesù è la nostra pace, la nostra gioia, la nostra forza, il nostro conforto. Ma, per accogliere questi doni di grazia, occorre sentirci piccoli, poveri e umili come i personaggi del presepio. Anche in questo Natale, in mezzo alle sofferenze della pandemia, Gesù, piccolo e inerme, è il “Segno” che Dio dona al mondo’’.
Un augurio che desideriamo rivolgere anche con le mrravigliose parole di una poesia:
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,
noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi,
volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.
(Bertolt Brecht – Drammaturgo e poeta)