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Editing Leopardi, eccellente workshop a Università di Berna

Giovedì 13 febbraio si è tenuto presso l’Università di Berna il workshop EDITING LEOPARDI, organizzato in collaborazione fra l’Istituto di Lingua e Letteratura italiana [1] dell’Università di Berna [2] e l’Università di Verona [3], con la partecipazione di tre studiosi del Laboratorio Leopardi [4] della Sapienza Università di Roma.

Il seminario ha presentato le ultime ricerche filologiche intorno all’opera leopardiana in corso presso varie università.

Christian Genetelli (Università di Friburgo) ha illustrato le novità relative all’epistolario (lettere multiple, lettere smarrite e ritrovate, ecc.); Alessandro Pancheri (Università di Chieti-Pescara) ha parlato dei criteri ecdotici da adottare in una nuova edizione delle Operette morali in corso d’opera; Silvia Stoyanova (Austrian Centre for Digital Humanities, Vienna) ha illustrato le metodologie digitali che hanno ispirato l’elaborazione del testo dello ZibaldoneFranco D’Intino [5] (La Sapienza, LabLeopardi) ha seguito all’interno dello Zibaldone i percorsi del Leopardi traduttore; Roberta Priore (Università di Bologna) ha illustrato una nuova tecnologia digitale che serve a far emergere con maggiore chiarezza la grafia dei manoscritti leopardiani; Lucia Abate (La Sapienza, LabLeopardi) ha parlato della prossima edizione critica dei Disegni incompiuti leopardiani; Valerio Camarotto (La Sapienza, LabLeopardi) ha seguito le tracce dei manoscritti autografi e apografi delle traduzioni in prosa giovanili di Leopardi, da Frontone e da Dionigi di Alicarnasso; Giovanna Cordibella (Università di Berna) ha posto alcune questioni relative a una futura edizione critica dei volgarizzamenti in versi.

Hanno presieduto le sessioni Patrizia Landi (IULM), Giovanna Cordibella (Università di Berna), Tatiana Crivelli (Università di Zurigo) e Massimo Natale (Università di Verona).

Tra il pubblico raccolto nella splendida sala convegni dell’Università di Berna, sotto la cupola dell’edificio ottocentesco, erano studenti e dottorandi, ed eminentissimi studiosi e filologi svizzeri, tra i quali Ottavio Besomi (editore delle Operette morali) e Pier Giorgio Conti (autore del saggio L’autore intenzionale).

Visto il successo del workshop, i partecipanti si sono lasciati con l’idea di proseguire la collaborazione, progettando un lavoro comune su alcune edizioni critiche.