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Gioiosa Marea (ME), il libro di Filippo Grasso per un Turismo moderno e sostenibile. Presentazione al Circolo Roma il 18 maggio

Immagine da UniMe: Filippo Grasso 

 

Gioiosa Marea, Messina – Sabato 18, al Circolo Roma di Gioiosa Marea, la presentazione di “Turismo: governare il territorio, gestire le risorse, promuovere la destinazione”, libro del professor Filippo Grasso, delegato alle scienze turistiche del rettore Salvatore Cuzzocrea. Un’opera snella, incisiva, problematica, intesa a educare a un Turismo moderno e sostenibile, strumento di “governo” in un sistema economico efficiente, al passo con le sfide e i mezzi della cultura globale, adeguato alle richieste di mercato in termini di qualità e quantità, mai negligente tuttavia rispetto alla dimensione umana del turista: una prospettiva che lo fa ospite e ‘fratello’ da accogliere, risorsa umana dell’operatore, anzi che estraneo da sfruttare quale mera fonte di profitto.

Centrali, in questa concezione, la sinergia tra enti locali, imprenditori, lavoratori, e centrali soprattutto i modelli etici: un interessante capitolo interrompe la puntigliosa disamina economistica per soffermarsi su “Paolo VI ed il turismo”, maestro e testimone di un viaggiare che produce incontro, conoscenza, riconoscenza, donando a chi è accolto e a chi accoglie “effetti a un livello superiore”, non ""limitati cioè al reddito, ma “educativi, culturali, morali, e sociali”.

 

Grasso chiede maturità, lungimiranza, chiede disciplina e cultura agli studenti di oggi e imprenditori del domani, esorta a comportamenti ispirati a cultura e ‘curiosità’ delle risorse, proponendo una serie di temi di riflessione che, nell’apparente discontinuità, guidano verso la conquista di una strategia d’insieme. Essa è ancora ben lontana dall’essere raggiunta in una Regione, come la nostra, privilegiata per l’ampiezza e varietà geografica, la plurimillenaria memoria storica, la varietà multiculturale donatale dai popoli che vi si sono incontrati e vi hanno convissuto, ciascuno lasciandole qualcosa di peculiare in un contesto che, pure, si resta orgogliosamente dominato dai segni della sua civiltà cristiana: nel panorama, nei monumenti, nei colori, nella lingua, nelle radici familiari, nella gastronomia.

Quanti ‘beni’ da proporre al visitatore! Non sempre – provocatorio e incisivo il discorso di Grasso – appropriatamente mostrati, gestiti, addirittura conosciuti  …. Esempi lampanti di questa situazione, la scarsezza dell’offerta nel campo del turismo invernale nonostante la disponibilità territoriale e climatica, l’insoddisfacente organizzazione di quello estivo (salvo in alcuni celebri ‘fiori all’occhiello’), l’approssimazione di tanti esercizi del Food, la sottovalutazione del cibo di strada …

Insomma, guardare indietro, ma anche guardare avanti, con forza e fiducia: questa la formula vincente alal quale non solo in questo libro e non per la prima volta fa appello l’autore, instancabile promotore di eventi e di iniziative intesi a suscitare coscienza nella comunità civile e ad educare i giovani: in particolare, è opportuno ricordarne la presenza, accanto ad altri prestigiosi docenti, nel Master proposto dall’Università di Messina in “Civiltà e Turismo Religioso” (https://www.unime.it/it/node/115811), con la doverosa precisazione che il bando scadrà fra pochissimi giorni (esattamente, il 20 mattina).