Il Simbolismo degli Scacchi, secondo ciclo Lungo la via di Palamedes. Piazza Ungheria a Roma il 22 settembre

All'evento organizzato dall'Associazione Archeosofica I sezione di Roma, Emiliano Sciarra parlerà sul simbolismo del gioco 'sacro' degli scacchi

 

A Roma sabato 22 settembre, nel secondo incontro del mini-ciclo "Lungo la via di Palamedes", organizzato dall’Associazione Archeosofica I sezione di Roma, si andrà alla scoperta del simbolismo degli Scacchi.

Appuntamento alle ore 18 in Piazza Ungheria 6 int. 3 ad ingresso libero.

L'evento fa seguito al "1° Torneo di Scacchi Palamedes" svoltosi a Roma il 9 settembre in collaborazione con UNICEF, Federazione Scacchistica Regionale, LazioScacchi, Accademia Scacchistica Romana, DLF Scacchistico Steinitz e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale del Lazio.

A parlarne sarà Emiliano Sciarra – noto autore di giochi, saggista e musicista, studioso di antiche tradizioni, religioni comparate e scienza delle stelle – che da anni si dedica ad approfonditi studi sul simbolismo dei giochi confluiti in un saggio di recente pubblicazione (Emiliano Sciarra, Il simbolismo dei giochi – Unicopli 2017).

 

«Il gioco degli scacchi è certo uno fra quelli in cui le tracce del carattere ‘sacro’ originario sono rimaste più visibili malgrado questo processo di degenerazione» è quanto scrive René Guénon, noto filosofo ed esoterista francese della prima metà del Novecento.

La sola scacchiera è un vero e proprio mandala che rappresenta un cosmogramma: ce lo dimostra il fatto che nei templi massonici il pavimento è a quadrati alternati bianchi e neri, emblema della legge duale che regola l’Universo, della Luce e della Tenebra nell’esistenza terrestre, il Bene e il Male, Yin e Yang, Corpo e Spirito. Se si cammina sulla scacchiera, ad ogni passo si finisce inevitabilmente circondati da caselle di colore opposto: quando si è su una casella bianca, ossia in una condizione in cui predomina l’elemento spirituale, si viene circondati da ogni parte di materialità contro la quale è necessario combattere; quando si è fermi sul nero e quindi nel male, l’operato viene limitato dalla Provvidenza che ne circoscrive il raggio di azione.

 

L’interpretazione simbolica dei pezzi degli scacchi e del gioco nel suo complesso si può leggere a vari livelli: «la vita è una specie di gioco degli scacchi» diceva Benjamin Franklin. Santa Teresa d’Avila nel suo Cammino di perfezione parla del modo in cui si può, metaforicamente, «dare scacco matto» al Re divino, «il quale non potrà sfuggirci, né lo vorrà».

I pezzi degli scacchi possono rappresentare i vari modi di azione e realizzazione di cui l’uomo dispone. Il movimento perpendicolare, che attraversa diversi colori, è logico, virile e rappresenta un aspetto tipicamente maschile, mentre il movimento diagonale lungo un medesimo colore corrisponde maggiormente alla natura femminile. Il salto del Cavallo raffigura l’intuizione, cioè la conoscenza sintetica e immediata non desunta da un ragionamento razionale. Il Pedone, simbolo dell’infanzia, è il pezzo più debole, indifeso ed esposto, ma può arrivare, dopo una lunga marcia, alla trasformazione nel pezzo più potente del gioco: una splendida metafora ludica che ci indica dove si può arrivare con la volontà, il ragionamento e le tecniche di trasmutazione interiore.

 

Per maggiori informazioni: http://www.associazionearcheosoficaroma.it/conferenze-di-settembre/

 

 

 Associazione Archeosofica Roma

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