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L’Orchestra "Giuseppe Sinopoli" protagonista al Teatro Bellini di Catania

a programmazione del Teatro Massimo Bellini prosegue domenica 9 settembre alle ore 21 con l’Orchestra Sinopoli”, che raccoglie il meglio delle numerose formazioni sorte in tutto il territorio nazionale grazie al “Sistema Italiano delle Orchestre e dei Cori Giovanili”, ispirato appunto al “El Sistema”, il metodo sperimentato in Venezuela dal compianto Ministro della Cultura José Antonio Abreu. In locandina musiche di Mozart, Beethoven e Schubert; violino solista Elisa Scudeller; sul podio Carla Delfrate. Il prossimo appuntamento è per 

Ma torniamo all'Orchestra Giovanile Sinopoli. Un Teatro e la formazione del suo pubblico del futuro. È questa una dellemission che il Teatro Massimo Bellini si è posta, grazie alla politica del sovrintendente Roberto Grossi, sensibile da una parte agli interventi di promozione sociale, dall’altro alla creazione di un uditorio sempre più vasto e aperto alle giovani generazioni: per questo era al fianco di Claudio Abbado già nel 2010, quando si sono formate in Italia le prime costole del “Sistema Abreu”. Anche a Catania, grazie ai finanziamenti straordinari di un progetto Pon, il Teatro Massimo Bellini è stato promotore di un’Orchestra e di un Coro giovanilinel quartiere di Librino: non solo un’occasione di riscatto sociale, ma soprattutto un modo per accostarsi alla musica che «salva il mondo», secondo le intenzioni di Abreu.

Non solo ma anche per far rete con le altre Orchestre aderenti al Sistema, sorte su tutto il territorio nazionale, il Teatro Massimo Bellini è lieto di ospitare la "Sinopoli”, Dedicata alla memoria del grande direttore d’orchestra e compositore di origini siciliane, l’Orchestra è espressione dello spirito del Sistema e dei valori di legalità che questo si propone di affermare. Composta da circa 75 elementi tra ragazze e ragazzi dagli 11 ai 20 anni, provenienti dai “Nuclei” locali in cui si dirama il Sistema, si è già esibita a Palazzo Madama in occasione del Concerto di Natale del 2016.

La compagine vedrà sul podio Carla Delfrate, che si è diplomata in oboe e direzione d’orchestra al Conservatorio “A. Boito” di Parma, sua città natale, e che si è in seguito perfezionata con Daniele Gatti. Già direttore stabile dell’Orchestra Femminile Europea, ha diretto Il barbiere di Siviglia di Paisiello al Festival di Wexford, Luisa Miller eRigoletto al Teatro Verdi di Busseto, L’Enfant prodigue di Debussy e Cavalleria rusticana di Mascagni al Teatro delle Muse di Ancona, Così fan tutte a Ravenna e Piacenza. Segretario artistico dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, diretta da Riccardo Muti, insegna Esercitazioni orchestrali al Conservatorio “L. Campiani” di Mantova.

Quattro capolavori, composti a cavaliere tra Sette e Ottocento, figurano in locandina. Si comincia dunque con l’incendiariaSinfonia dalle Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, scatenata anticipazione della folle journéeche sta per aver luogo al castello di Aguas Frescas, per continuare – ancora sulle note del Salisburghese – con il Quinto Concerto per violino e orchestra in la maggiore, K. 219, ultimo di un gruppo di componimenti composti nel dicembre del 1775 a Salisburgo. Sono pagine composte per mettere in luce il talento di enfant prodige del musicista, che era tra l’altro anche valente violinista: e proprio per questo sarà interessante ascoltarlo grazie al violino solista di Elisa Scudeller, che a soli quindici anni, nel 2016, si è diplomata in violino con il massimo dei voti e la lode, entrando nell’albo d’oro degli studenti “laureati come solisti” del Conservatorio “C. Pollini” di Padova. Vincitrice di oltre trenta primi premi di concorsi internazionali, si è già esibita con la Paco Alto Orchestra di San Francisco e ha “duettato” con il gruppo musicale “Il volo”.

La seconda parte del concerto sarà aperta da una pagina di forte impatto drammatico quale l’Ouverture per la tragedia Coriolano, scritta da Ludwig van Beethoven nei primi mesi del 1807 per l’omonima tragedia di Heinrich Joseph von Collin; e si concluderà con una delle più note pagine di Franz Schubert, l’Ottava Sinfonia in si minore, “Incompiuta”, abbozzata nel 1821 e ultimata solo per quanto riguarda i primi due movimenti, mentre del terzo, lo Scherzo, rimangono solo 128 battute. È, in realtà, una pagina straordinariamente compiuta, proprio nel suo statuto indefinito, e come tale figura tra i capolavori del repertorio sinfonico romantico: particolarmente indicata dunque per una compagine così brillante, capace di restituire l’esplosione di sentimenti e il potenziale di energie che racchiude. Per ricordare che la musica è speranza, nelle mani di una giovane, imbattibile generazione di musicisti.