Disabili diventano attori in un film: ”Ho amici in paradiso” dal 2 febbraio nei cinema

Mercoledì 1 febbraio la presentazione in Parlamento alla presenza del ministro della Salute on. Beatrice Lorenzin

                                                   

Roma – Mercoledì  1 febbraio 2017 viene presentato in Parlamento, il film “Ho amici in paradiso” del regista Fabrizio Maria Cortese e dove, fra gli attori professionisti, alcuni disabili interpretano il ruolo di diversamente abili nel film. Presenzia la proiezione la Ministra della Salute, On. Beatrice Lorenzin, assieme a Don Pino Venerito Direttore del Centro di Riabilitazione della Casa S. Giuseppe Opera Don Guanella di Roma, la Dottoressa Simonetta Magari Direttore sanitario dello stesso Centro e con operatori, gli attori del film. Il film è nelle sale cinematografiche d'Italia dal 2 febbraio.

Il film è prodotto da Golden Hour Films con Rai Cinema, in associazione con l’Opera don Guanella e DESI, in collaborazione con Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Ente dello Spettacolo. 

 

Il film “Ho amici in paradiso”, è l’opera prima del regista Fabrizio Maria Cortese, prodotto dalla Golden Hour Films con Rai Cinema, in associazione con l’Opera don Guanella e DESI, in collaborazione con Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Ente dello Spettacolo.

È stato presentato come “evento speciale” alla Festa del Cinema di Roma – sezione “Alice nella città” ed ha affascinato gli spettatori, che hanno a lungo applaudito, per la leggerezza e l’amabilità con cui presenta la disabilità mentale. Tra i protagonisti, infatti, accanto ad attori professionisti (Fabrizio Ferracane, Valentina Cervi, Antonio Catania, Antonio Folletto, Emanuela Garuccio, Enzo Salvi, Gabriele Dentoni, Erika Blanc) recitano Michele Iannaccone, Stefano Scarfini, Mariano Belvedere, Paolo e Giorgio Mazzarese, Rocco Keci, Daniela Cotogni, ragazzi con disabilità mentale ospiti del Centro di riabilitazione don Guanella di Roma.

Molteplici i temi che il film affronta: la bellezza della diversità, il servizio sociale come luogo di rinascita ai valori autentici della vita, l’amicizia come “anticipazione” del paradiso in terra, l’inclusione sociale delle persone con disabilità, il volontariato come via per riscoprire la bellezza del dono di sé agli altri.

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                                                                        I disabili-attori del film “Ho amici in paradiso”.

 

Così commenta Don Pino Venerito Direttore del Centro di Riabilitazione della Casa S. Giuseppe Opera Don Guanella di Roma: ”L’idea risale all’estate del 2014: eravamo alla ricerca di qualcosa che potesse sottolineare in modo significativo il 1° Centenario della morte del nostro padre fondatore, San Luigi Guanella, che avremmo celebrato l’anno successivo, il 24 ottobre 2015.

Non volevamo fare un film sulla vita sua, anche se si presta molto bene ad essere sceneggiata. Né volevamo fare un documentario sulle nostre attività. Volevamo semplicemente cogliere l’occasione per far rivivere don Guanella oggi e mostrarlo “vivo”. Ecco l’idea di presentare uno spaccato della vita del nostro Centro di riabilitazione: la sua mission e la sua spiritualità. Parlando con il regista ci siamo trovati d’accordo sul fatto di pensare a qualcosa che potesse raggiungere il grande pubblico, di uscire dai nostri ambienti “religiosi”. Abbiamo individuato insieme la strada della commedia: far riflettere la gente divertendola. Qui è stata la fantasia di Fabrizio Maria Cortese a trovare il soggetto adatto. Dentro questa storia “inventata” scorre la vita del nostro Centro”.

 

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                       Don Pino Venerito Direttore del Centro di Riabilitazione della Casa S. Giuseppe Opera Don Guanella di Roma

 

Conclude Don Pino Venerito:” Penso sia riuscito molto bene a rendere l’idea di quello che volevo e volevamo. Mi sembra che il film, mentre cattura il cuore per la trama del racconto, nello stesso tempo da occasione di scoprire la bellezza del nostro modo “tipico” di stare insieme ai ragazzi disabili: accoglienza, benevolenza, interessamento, sollecitudine, cura, pazienza… gioco di squadra. Certo non esaurisce tutta la ricchezza del nostro modo tipico di fare attività di riabilitazione, ma le linee essenziali ci sono. Vi è anche la ricchezza del valore del volontariato. Abbiamo trattato con garbo alcuni temi scottanti, come quello della morte. Sono contento. Certo si poteva fare di meglio, ma come ci ha insegnato a dire san Luigi Guanella, l’ottimo è nemico del bene. Mi auguro che il grande pubblico possa godere di questa “bellezza e “ricchezza”.

 

“Il film, una commedia, mette in gioco le capacità comiche e le personalità eterogenee di queste persone considerate ?meno abili?, ma che possono tirar fuori molte competenze di intelligenza emotiva come dimostrano studi scientifici da molti anni?” come afferma la Dottoressa Simonetta Magari, Direttore sanitario del Centro di Riabilitazione San Giuseppe Opera Don Guanella e docente dei disturbi del linguaggio e psicopatologia della disabilità intellettiva presso l’Università del Sacro Cuore.

 

"HoLa trama:

Felice Castriota, protagonista del film, è un commercialista salentino legato alla malavita; sembra spinto dal coraggio quando denuncia il nome del boss, per il quale ha riciclato denaro sporco, ma nella realtà è perché attratto dal facile guadagno. Pensa che dodici mesi di affidamento in prova al servizio sociale presso il don Guanella di Roma passeranno in fretta e potrà ritornare alla vita che ha sempre fatto: soldi, belle donne, divertimento… I suoi primi giorni al Centro don Guanella sono caratterizzati dal rifiuto della realtà: le persone con disabilità, che deve accudire, gli fanno schifo; poi, passo dopo passo, incomincia a farsi voler bene da loro e a rendersi consapevole della straordinaria ricchezza racchiusa in loro. Si appassiona alla loro condizione, si rende disponibile a realizzare con loro un progetto teatrale, incontra la loro amicizia. Cambia vita. Ma proprio sul più bello, quando sembra che la sua vicenda si incanali verso un lieto fine, si susseguono colpi di scena che rimescolano ulteriormente le carte e lo riportano a fare i conti con il suo passato. Saranno loro, i suoi amici disabili incontrati, conosciuti e amati al Centro don Guanella che gli salveranno la vita: in fondo, anche nella situazione di pericolo estremo di finire i suoi giorni, non si è lasciato mai travolgere dallo scoraggiamento perché sicuro: “Ho amici in paradiso”. Loro, i disabili incontrati al Don Guanella. Il film è divertente e nello stesso tempo commuove anche lo spettatore più indurito.

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