”La ragazza con l’oreccchino di perla” di Jan Vermeer

Recensione di Michele Steinfl

"Si gira, quindi qualcosa deve avere colpito la sua attenzione. E parecchio anche. Lo dicono lo sguardo, così come la bocca aperta, come se l'oggetto del suo interesse avesse irrimediabilmente fermato il fiato e il tempo in lei e intorno a lei.

Non è uno sguardo felice né triste, ma rapito. Uno sguardo più serio che non semplicemente "sexy", come se la causa dell'attrazione non fosse fisica, o almeno non soltanto, ma soprattutto mentale, come se quella fascia di seta blu intorno alla testa corrispondesse precisamente ad una tonalità del suo carattere, ad un colore della sua parola, rendendola pertanto capace di accorgersi e di rimanere per un attimo almeno perdutamente affascinata da una corrispondenza umana, personale e cromatica incrociata di passaggio e colta di sfuggita.

Il blu è un colore freddo, "cool", ed è più facile immaginare, data anche la pronunciata femminilità dell'aspetto  e dell'espressione della ragazza, del suo voltarsi, che a richiamare il suo interesse sia stato, nell' eternità di quell'istante immortalato da Vermeer, un uomo piuttosto che un'altra donna, o qualsiasi altra tipologia di eventuale oggetto di interesse.

Un dipinto forse allora più simbolico e mistico che non semplicemente fisico e passionale. Un invito costante e permanente rivolto nei riguardi dello spettatore nel tempo a diventare LUI l'oggetto, o per meglio dire, il soggetto degno dell'interesse di una così bella e giovane donna, attraverso quel processo psichico di evoluzione e di progresso che va sotto il nome di "alchimia spirituale".

La "maieutica" di questo dipinto è chiara, la ragazza è la partner visiva immortale che sta lì a parlarci, con il silenzio della sua persona, della bellezza e dell'importanza del desiderare che lei si volti a guardare proprio lo spettatore, fermando in questo modo quel misterioso attimo fuggente, quell'istante indimenticabile tutto da meritare.

La perla, che sta nel suo orecchino e che rappresenta tutto quanto di più importante e prezioso possa esistere al mondo, funge da campanello di allarme, da motivo di richiamo: "cerca il blu alchemico", frutto della trasformazione spirituale interiore, e troverai tutto, il suo voltarsi, l'incrocio con il suo sguardo serio e interessato, troverai te stesso, ed il senso dell'esistenza… in una parola, tutto quanto hai sempre desiderato e che ancora non hai ottenuto. Quel giorno, la ragazza dipinta da Vermeer si materializzerà, uscirà fuori dal dipinto e tu la potrai vedere voltarsi, e con lei tutto il vivente, appagandoti come mai avresti neanche lontanamente potuto pensare o immaginare.

 

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