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La cultura del cibo entra in Sapienza

Roma, 9 giugno – La sontuosità del cibo rinascimentale nell’Opera di Bartolomeo Scappi, cuoco segreto di Pio V. L’alimentazione d’assistenza offerta lungo la via Francigena, momento fondamentale nel complesso sistema di scambi culturali nel Medio Evo, attraverso la devozione.  Ma anche un’analisi del rapporto fra alimentazione e politica nell’ottica delle grandi migrazioni, una ricerca sullo streetfood di Yangon e il suo impatto sull’ambiente e uno studio sull’alimentazione nomade della Mongolia, a dimostrazione che il pasto e la condivisione del cibo non prevedono necessariamente il suo consumo conviviale. Nei due giorni di summit “Food and Culture” che si terrà nel Palazzo del Rettorato dell’università “La Sapienza di Roma” il 9 e 10 giugno non manca un focus sull’ultramediatizzazione del cibo, sulla trasformazione degli chef in star dell’intrattenimento e sul cosiddetto “foodporn”, il cibo come godimento estetico e come espressione di voyeurismo condiviso sui social network. Organizzata dal Dottorato di Storia d’Europa, la conferenza intende affrontare la complessa realtà del cibo a un anno di distanza dall’apertura di Expo e sviluppare il dibattito fra alimentazione e società nel divenire della storia e nel mondo contemporaneo.A declinare l'argomento con metodologia  interdisciplinare, circa 120 studiosi provenienti dall’Europa come dall’Estremo Oriente, che propongono contributi di grande interesse riferibili alla storia politica, sociale, economica, antropologica.

Il programma della conference – organizzata dal Direttore Scientifico Giovanna Motta e con il patronage del Dottorato coordinato da Alessandro Saggioro – vede fra i relatori anche imprenditori come Giuseppe Amarelli e Riccardo Felicetti, critici e scrittori come Camilla Baresani e Antonio Paolini, è articolato in sessioni tematiche diverse, suddivise in 25 panel, tra cui: Storia e cultura alimentare; Il cibo della corte; A tavola con le religioni; Patrimoni alimentari e territorio; Russia e Unione sovietica; Paesi Europa; Società; Cultura e identità nazionale; Arte e spettacolo; Letteratura; Moda e media; Identità religiosa e pratica alimentare; Sicurezza alimentare; Dieta Mediterranea. Un valore costante nel tempo; La comunicazione che fa bene. Il cibo da quantità a qualità; Alimentazione sostenibile; Cooperazione e politica.

 

L'appuntamento si inserisce nel solco della tradizione delle precedenti Conference (Empires and Nations from the Eighteenth to the Twentieth Century, 2013; The Great War: Analysis and Interpretation, 2014; Fashion through History: Costumes, Symbols, Communication, 2015).