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L’Autoritratto di Leonardo esposto ai Musei Capitolini

Immagine: L’autoritratto di Leonardo “Il volto del Genio”

 

È forse il disegno più famoso della storia. Un’icona celebre in tutto il mondo. Porta la scritta: “Leonardus Vincius ritratto di se stesso assai vecchio”. Dal 23 giugno è in mostra ai Musei Capitolini di Roma, dove è arrivato direttamente dalla Biblioteca Reale di Torino a bordo di un treno ad alta velocità.

 

Il celebre disegno viene esposto accompagnato da apparati didattici, dopo una nuova campagna diagnostica e un intervento “non invasivo” realizzato dagli esperti dell’Istituto Centrale per il Restauro del Libro di Roma, diretto da Maria Cristina Misiti. “Inamovibile dal caveau dopo le valutazioni compiute negli anni Novanta – spiega la Misiti – ma l’assunzione di responsabilità da parte di molti ha infranto un tabù. È stata un’impresa audace e coraggiosa portare la pregevole opera nella Capitale. L’Autoritratto è un "malato grave", perciò è importante che tutto funzioni come un orologio svizzero”.

 

"Si tratta di un disegno a tecnica che noi definiamo 'di sanguigna'" ha dichiarato il Sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce. "Misura 33 centimetri per 21, a firma del maestro nell'innovazione del ritratto. Perché proprio con Leonardo il ritratto smise di essere celebrativo, come era stato fino al Quattrocento, per diventare lo strumento con cui l'artista scavava nell'animo del personaggio".

 

"Questa è un'esposizione che è stata fortemente voluta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Governo – ha commentato Pietro Folena, presidente dell'associazione MetaMorfosi – La collaborazione con Torino dura da sempre, e questa volta ci porta una sorta di 'Sindone laica', che rientra nell'ambito di un ciclo sul Rinascimento. Speriamo che i romani, ma anche i turisti, sappiano cogliere questa opportunità, perché dopo la permanenza nella capitale il disegno tornerà a Torino".

 

Nel 1839 il disegno fu acquistato dal re Carlo Alberto dall’antiquario Giovanni Volpato e fa parte della collezione grafica italiana e straniera dei secoli XV-XIX della Biblioteca Reale di Torino. “L’autoritratto di un Leonardo anziano, dallo sguardo profondo, è un’opera invidiata da molti – aggiunge Pietro Folena, presidente dell’associazione culturale MetaMorfosi – che qualcuno ha impropriamente definito come la "sindone laica". Per portarla qui è stato necessario fare sistema, con la speranza che i turisti colgano quest’opportunità irripetibile, perché non tornerà più a Roma”. Resterà in mostra fino al 3 agosto.