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Ippica: l’asta dei migliori cavalli trottatori

Roma, 9 settembre 2021 – La generazione adulta è rimasta erroneamente legata all’immagine della tris vincente “Soldatino, King e D’Artagnan” con cui i protagonisti di “Febbre da cavallo” – il celebre film diretto nel 1976 da Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) ed interpretato da Gigi Proietti ed Enrico Montesano- tentano di sbancare all’ippodromo di Capanelle a Roma. I più giovani però forse non sanno neppure di cosa si tratta, eppure il mondo delle corse al trotto è un patrimonio culturale, sportivo ed imprenditoriale dell’Italia e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali vorrebbe rilanciarlo.

La corsa al trotto infatti è una disciplina che coinvolge il cavallo e altre cinque figure chiave, a ciascuna delle quali corrisponde un indotto in termini professionali e occupazionali.

C’è l’allevatore (fa nascere e alleva i cavalli; grazie al suo lavoro possono essere tutelate alcune razze dall’estinzione e curano i preziosi libri genealogici dei cavalli di razza), il proprietario (che è il titolare della scuderia – tutti i titolari sono registrati ed hanno un proprio simbolo), l’allenatore (l’atleta nelle corse al trotto è il cavallo, pertanto l’allenatore dovrà insegnare al cavallo come trottare tenendo in considerazione le sue caratteristiche fisiche e psicologiche. Il cavallo infatti ricorda i traumi vissuti e farà tutto quanto in suo potere per non riviverli), il veterinario e il driver (il fantino che siede sullo sediolo, il sulky).

E l’Italia vanta delle eccellenze tra queste figure, in particolare nel segmento degli allevatori e quindi dei cavalli al punto di aver creato una specifica razza: il trottatore italiano, una razza ottenuta attraverso una lunga selezione iniziata nell’Ottocento incrociando stalloni purosangue inglese e fattrici di diverse razze con attitudine al trotto. E basta un nome per capire di cosa stiamo parlando: Varenne, senza alcun dubbio il re del trotto.

Nato nel 1995 presso l’allevamento di Zenzalino a Copparo (Ferrara) e tutt’ora di proprietà di Alessandro Viani, Varenne è l’unico cavallo nella storia dell’ippica mondiale ad avere vinto il titolo di “cavallo dell’anno” in tre differenti nazioni (Italia, Francia e Stati Uniti) ed è anche l’unico trottatore ad avere vinto le corse più importanti del mondo nello stesso anno (2001).

L’allevamento ippico italiano è infatti considerato un’eccellenza a livello mondiale, che trova fondamento nelle ricerche di Federico Tesio (1869 – 1954) tra i più importanti allevatori di cavalli purosangue inglese nella storia dell’ippica italiana ed internazionale.

La pandemia però non ha risparmiato neppure questo settore, già da tempo fortemente in crisi. Anche se mancano grandi eventi attrattivi e gli ippodromi versano in condizione oramai disperate (molti, seppure considerati gioielli dell’architettura e per questo sottoposti a vincoli, necessitano di profonde ristrutturazioni per lo più a carico dei Comuni che però non hanno fondi a tal fine; tra questi l’Ippodromo di Tor di Valle di Roma), l’allevamento italiano non si è mai fermato continuando ad ottenere grandi riconoscimenti internazionale e ad investire per potenziare il proprio parco fattrici con i migliori elementi usciti dalle corse e con il seme dei migliori stalloni nazionali ed esteri.

I risultati di questo impegno sono ora offerti al pubblico dei proprietari di scuderia, ai professionisti del settore e agli amatori in occasione dell’attesa asta dei migliori puledri trottatori di 18 mesi che, dopo ben 8 anni di assenza, torna il prossimo 27 settembre a Milano presso l’ippodromo La Maura.

Ad organizzare l’asta, il momento ufficiale per eccellenza dell’acquisto di un cavallo trottatore, è l’Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore [1] (ANACT), associazione riconosciuta dal MIPAF, che come da Statuto, grazie alla tenacia degli allevatori e della nuova governance associativa, presenta ben 141 puledri con genealogie e morfologie di assoluto livello, veri e propri gioielli che attireranno i compratori più esperti non solo dall’Italia ma anche dall’estero.   

Photo by Erin Dolson [2] on Unsplash [3]