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Diffusione del doping nello Sport. Orazio Parisotto di Unipax affronta l’emergenza

Roma – “Aiuto: lo sport si è dopato !”.Nell’articolosulle Sfide del Futuropubblicato sul numero di maggio/giugno de “Le Fiamme d’Argento”, la Rivista dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il Founder di Unipax Orazio Parisotto affronta il drammatico problema della diffusione del doping nella pratica sportiva agonistica e amatoriale. Per comprendere le reali dimensioni di quella che sta diventando una vera e propria emergenza sociale e sanitaria, Parisotto ha intervistato il Neurofarmacologo Giuseppe Nisticò che ci spiega i gravissimi rischi per la salute a cui vanno incontro gli sportivi che fanno uso di farmaci vietati. Dai dati contenuti nei report annuali pubblicati dalla WADA World Anti-doping Agency, risulta che l’Italia si colloca ai primi posti al mondo per consumo di sostanze dopanti. Il fatto di essere in cima alla classifica mondiale per maggior numero di positività al doping comunque, si può leggere anche in chiave positiva; significa cioè che l’Italia, più di altri Paesi, controlla con efficacia, serietà e metodicità il fenomeno. Il particolare impegno dell’Italia nella lotta al doping si è ulteriormente rafforzato con la nascita della NADO-ITALIA (National Antidoping Organization) con a capo il Generale Leonardo Gallitelli, già comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. L’attività di controllo e repressione trova i suoi riferimenti giuridici a livello nazionale nel “Codice di comportamento sportivo” del CONI mentre a livello europeo l’indicazione dei principi per la promozione dei valori dell’etica nello sport sono contenuti nel Codice Europeo di Etica Sportiva e nella Carta del Fair Play, introdotti dai Ministri responsabili dello sport dei Paesi aderenti al Consiglio d’Europa.