15 settembre, Beata Maria Vergine Addolorata. “Donna ecco tuo figlio”

Dal Martirologio. Le origini del culto della Madonna dei sette dolori... Omelia mariale V, SC 72 Stava in piedi presso la croce (Gv 19,25) per guardare (...) la testa dolcissima di suo Figlio, unta dell'olio di elezione rispetto ai suoi compagni, colpita con una canna e coronata di spine...

Venerdì 15 Settembre 2023.

Beata Maria Vergine Addolorata

Maria Addolorata (o Maria Dolorosa, Madonna Addolorata, L’Addolorata oppure Madonna dei sette dolori), in latino Mater Dolorosa, è un titolo con cui viene molte volte chiamata ed invocata dai cristiani Maria, la madre di Gesù.

I religiosi Servi di Maria (Serviti) ottennero nel 1667 l’approvazione della celebrazione dei sette Dolori; la festa, sotto il pontificato di Pio VII, entrò a far parte del calendario romano e san Pio X, nel 1913, ne fissò la data al 15 settembre.

Le origini del culto

La devozione alla Vergine Addolorata si sviluppa a partire dalla fine dell’XI secolo, con un primo cenno a celebrazioni dei suoi 5 gaudi e dei suoi cinque dolori, simboleggiati da 5 spade, anticipatrici della celebrazione liturgica istituita più tardi. Quando un ignoto scrisse Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius iniziano le composizioni sul tema del Pianto della Vergine.

Nel XII secolo, anche a seguito di apparizioni della Madonna, si ebbe un incremento di questo culto e la composizione dello Stabat Mater attribuito a Jacopone da Todi. Ma la sua storia ha un inizio preciso: il 15 agosto 1233, quando sette nobili fiorentini iscritti all’Arte dei Mercanti e poeti-attori della compagnia dei Laudesi erano soliti esprimere il loro amore a Maria in laudi davanti a un’immagine dipinta su parete di una via, come i giullari facevano con la donna amata. Improvvisamente videro l’immagine animarsi, apparire addolorata e vestita a lutto per l’odio fratricida che divideva Firenze.

Questi giovani gettarono le armi, indossarono un abito a lutto, istituirono la compagnia di Maria Addolorata, detta dei Serviti e si ritirarono in penitenza e preghiera sul Montesenario.

Con il passare dei secoli vennero create varie espressioni di devozione: la Madonna ai piedi della Croce; la Compagnia dell’abito; la Confraternita dei Sette Dolori approvata da Roma nel 1645; il Terz’ordine; la Corona dell’Addolorata; le varie Congregazioni femminili all’Addolorata, ecc.

Tra il 1668 e il 1690 le iniziative di culto da parte dei Servi di Maria favorirono la diffusione del culto della Madonna dei Dolori. Intanto il 9 giugno 1668 la S. Congregazione dei Riti permise all’Ordine di celebrare la messa votiva dei Sette Dolori della Beata Vergine.

Nel relativo decreto si faceva menzione del fatto che i Servi di Maria portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.

Inizialmente il culto dell’Addolorata era collegato alla Settimana Santa, poi è nata la sua festa, originariamente celebrata il venerdì prima della Settimana Santa o dopo la Pasqua ed infine al 15 settembre, in relazione alla festa dell’Esaltazione della Santa Croce, celebrata il giorno precedente. Ancor oggi in alcune località è festeggiata alle antiche date. Il culto dell’Addolorata è poi anche sottolineato dalle diffusione delle preghiere all’Addolorata e dalla recita del rosario dei sette dolori, specialmente nella Settimana Santa.

Dal Martirologio

Memoria della beata Maria Vergine Addolorata, che, ai piedi della croce di Gesù, fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita.

15 settembre 2023

Vangelo del Giorno« Signore, da chi andremo ?

Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 19,25-27.In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Sant’Amedeo di Losanna (1108-1159)monaco cistercense, poi vescovo

Omelia mariale V, SC 72 (trad. cb© evangelizo)

Sant’Amedeo di Losanna

“In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre” (Gv 19,25)Ci sono due specie di martirio: uno manifesto, uno segreto; uno visibile, l’altro nascosto; uno nella carne, l’altro nel cuore. (…)

Il martirio del cuore supera i tormenti della carne.Anche la gloriosa Vergine ha trionfato in questo genere di dolore, tanto più gloriosa in quanto era più vicina quando, avvinta alla croce adorabile della passione del Signore, ella attinse al calice, bevve la passione e, dissetata al torrente dei dolori, sopportò un dolore per sempre ineguagliabile.

Corse al seguito di Gesù non solo all’odore dei suoi profumi, ma nell’abbondanza dei suoi dolori; non solo nella gioia delle consolazioni, ma anche al traboccare delle sofferenze. Madre, vedeva suo Figlio, il vero Salomone, col diadema di cui l’aveva coronato e, lei stessa coronata di una corona d’afflizione andava al suo seguito. Stava in piedi presso la croce (Gv 19,25) per guardare (…) la testa dolcissima di suo Figlio, unta dell’olio di elezione rispetto ai suoi compagni, colpita con una canna e coronata di spine.

Vedeva il più bello dei figli degli uomini che non aveva più alcun splendore né bellezza. Vedeva disprezzato e spinto all’ultimo posto colui che è esaltato al di sopra di tutti i popoli. Vedeva il Santo dei santi crocifisso con gli scellerati e gli empi. Vedeva abbassarsi gli occhi di quest’uomo sublime, e chinarsi la testa di colui che sostiene l’universo, appoggiata sulle spalle, spegnersi il serenissimo volto di Dio e dileguarsi la sua bellezza.

«Donna, ecco il tuo figlio!».Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Fonte del Vangelo del giorno: Copyright @ Conferenza Episcopale Italiana [2003 11 05]

I simboli

I simboli che meglio identificano questo tipo di immagine sono: una, cinque o sette spade conficcate nel cuore, a volte evidenziato con sopra una fiamma; il fazzoletto in mano; il vestito viola o nero del lutto; il volto ovale, inclinato e rivolto al cielo, occhi grandi, bocca piccola da cui traspare la dentatura e mani giunte con dita intrecciate oppure braccia aperte. Meno frequentemente ha in mano la corona di spine. Soprattutto nelle statue spagnole, spesso il viso della Madonna è solcato dalle lacrime.

Ci sono anche immagini dell’Addolorata con o senza la presenza di altri simboli: le Pietà e le Madonne Piangenti, e quelle della crocifissione, deposizione e sepoltura con Maria.

I nomi dell’Addolorata

Nelle aree di lingua o influenza italiana

La ricorrenza liturgica cade il 15 settembre.

Maria o Mater Dolorosa o Dolorosa, Maria Desolata, Maria dei Sette Dolori, Beata Vergine del Pianto, Maria delle Lacrime o del Pianto, Maria della Pietà e Beata Maria Virgo Perdolens.

Nelle aree di lingua o influenza spagnola

Virgen de las Angustias, Virgen de los Dolores, La Dolorosa, Virgen de la Piedad, Virgen de la Soledad, Virgen de la Amargura, Maria Dolores, Virgen de la Dolorita o la Dolorita e Viernes de Dolores.

Nelle aree di lingua o influenza francese

Notre-Dame des Sept Douleurs, Notre-Dame des Douleurs, Vierge de Piété, Notre-Dame de la Miséricorde, Notre-Dame du Soledade, Notre-Dame des Angoisses, Notre-Dame des Larmes, Notre-Dame du Calvaire, e Notre-Dame du Pranto.

Nelle aree di lingua inglese

Virgin Mary of Seven Sorrows, Our Lady of the Seven Dolours o Lady of Sorrows, Lady of Pain, Mary’s Sorrows, Mother of Sorrows e Sorrowful Mother.

Da considerare che a volte lo stesso nome cambia significato o sfumatura a seconda della località e del momento liturgico dando luogo a feste legate ad eventi locali o ad altre ricorrenze.

Come per la Madonna delle Lacrime o del Pianto che a volte è festeggiata il 24 gennaio.

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