Palermo, Fratel Biagio Conte in digiuno contro espulsione di Paul della Missione Speranza e Carità

Riccardo Rossi, giornalista e volontario della Missione Speranza e Carità, lancia un appello a sostegno del missionario laico e contro l'espulsione dall'Italia di Paul, un africano da oltre dieci anni a Palermo. Il messaggio è stato condiviso dai giornalisti Ucsi e dall’Ordine nazionale dei Giornalisti

Palermo, 3 maggio 2019 – “Non lo ammanettate, non lo arrestate, non lo rimpatriate. Non è un delinquente. È un disperato. In 10 anni di permanenza nell’Italia non ha mai commesso un reato. È una persona giusta. Non potete condannare un giusto”. Biagio Conte, missionario laico e fondatore della Missione Speranza e Carità, lancia un “disperato appello” per Paul, un africano da oltre dieci anni a Palermo che rischia di essere espulso dall’Italia. Il Primo maggio, il missionario laico si è sistemato a Brancaccio, nel luogo dove è stato ucciso il beato Pino Puglisi e ha iniziato il suo digiuno.

Anche il  giornalista Riccardo Rossi, volontario della  Missione di Palermo, a sostegno del grido di Umanità di Fratel Biagio. L’appello di Rossi è stato sottoscritto dai giornalisti che ieri a Napoli hanno partecipato alla formazione professionale, indetta da Ucsi e dall’ Ordine dei giornalisti.

Non mangerà, pregherà, non si muoverà finché non si farà giustizia verso Paul, che “ha donato il suo servizio a tutti i fratelli della Missione, ha riparato impianti idraulici abbandonati all’incuria da decenni , ha aiutato tanti fratelli italiani e stranieri che dormivano per strada, si è reso sempre amico di tutti” e verso cui si sta compiendo “una gravissima ingiustizia” così Rossi nel suo messaggio rilanciato dal presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Carlo Verna, insieme a quello della Campania Ottavio Lucarelli, alla  presidente nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (Ucsi) Vera De Luca ed Ucsi Campania Pino Blasi.  Per aiutarlo, Conte ha deciso di chiedere aiuto – ha ancora sottolineato Riccardo Rossi –  “al nostro Papa Francesco, al nostro presidente della Repubblica, al nostro sindaco di Palermo, ai sindaci d’Italia, al Presidente della Regione, a tutte le regioni d’Italia, al prefetto di Palermo e al giudice di pace, al questore di Palermo, al nostro vescovo di Palermo e a tutti i vescovi, alle parrocchie e a tutti i sacerdoti, alle missioni e alle associazioni, a tutti i cittadini italiani, a tutti i popoli”.

Immagine: Photo credit Riccardo Rossi

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