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In Italia e nel mondo I servizi segreti sbarcano sui social

Da sempre i “Servizi Segreti”, per adempiere  al loro altissimo compito di  difendere lo Stato da pericoli e minacce provenienti sia dall’ interno che  dall’ esterno, sono sempre stati avvolti da una nebbia di mistero:  gli “007 ” si muovono nell’ombra, lontano da echi  e da casse di risonanza mediatiche. Tanto che nell’immaginario collettivo  la figura dell’agente segreto ha assunto la connotazione dell’uomo dai mille travestimenti, dalle barbe finte e  gli occhiali scuri, disponendo  di ogni libertà,come la famosa “licenza di uccidere” pur di garantire, in silenzio,l’incolumità e la sicurezza della Nazione.

Eppure oggi stiamo assistendo ad un cambiamento epocale: con il dilagare dei social network e del nuovo potere della rete  anche le agenzie di intelligence escono alla luce del sole. L’obiettivo è quello di spiegare meglio il loro lavoro o condurre campagne di sensibilizzazione su temi come la sicurezza informatica. Un  fenomeno che sta dilagando in tutto il mondo e del quale fanno parte anche gli 007  italiani.

I primi a compiere questo passo  sono stati- neanche a dirlo- gli Stati Uniti, dove sono online gli account Twitter dell’ufficio del direttore della National Intelligence (oggi Dan Coats), della National Security Agency (in breve Nsa) e della Cia. Quest’ultima – presente anche su Facebook – ha da poco annunciato attraverso il suo capo Gina Haspel, che sbarcherà su Instagram, una piattaforma di condivisione di foto e video, sempre di proprietà del colosso di Menlo Park, diffusissima tra i più giovani.

Ma anche l’intelligence di molti altri Paesi non è da meno, con  Twitter come scelta preferenziale: il social network parla  francese con l’Agence nationale de la sécurité des systèmes d’information (Anssi) e tedesco con la Bundesnachrichtendienst (Bnd, il servizio di intelligence esterno) e la Bundesamt für Verfassungsschutz (Bfv, quello interno).

Comunicano  attraverso i tweet anche Il Canadian Security Intelligence Service, nonché i britannici del Government Communications Headquarters (Gchq) e l’Australian Signals Directorate, solo per citare i più importanti. Infine, pochi giorni fa, in concomitanza con il lancio del videogioco di edutainment per ragazzi promosso dal Dis, “Cybercity Chronicles”, anche l’Italia ha compiuto questo passo con l’attivazione dell’account Twitter del Sistema di informazione per la sicurezza nazionale, @SicNazionale.  Resta da capire se questo è solo un primo passo degli 007 italiani per aprirsi ad altre piattaforme social.