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Integrare la democrazia con i valori della Giustizia e della Misericordia

Immagine : Il Cristo Buon Pastore

Diceva Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”. Si tratta, in pratica, della differenza, tra chi pensa soltanto ai propri interessi e al proprio tornaconto personale, peccando così tra l’altro di scarsa lungimiranza programmatica, e chi invece sa fare del proprio ‘atto comportamentale politico’ un ‘fatto sociale totale’, dove politica, economia, e morale si fondono per arrivare a dare vita ad un potere che diventa servizio, che rinuncia alla oligarchia dei privilegi e che decide di volersi occupare sempre e soltanto del vero Bene del Paese e dei suoi cittadini. Il potere ed il denaro non sono lo sterco del diavolo, come qualcuno ha sostenuto, per quanto se usati male lo possano diventare… , ma piuttosto doni di Dio all’uomo, fin dall’inizio della creazione, allo stesso tempo divina ed antropocentrica, per metterlo in condizione di dominare il creato, e governarlo ed amministrarlo sapientemente con tutti gli strumenti che gli potessero tornare utili a questo scopo. Potere e denaro nelle mani di uomini corrotti che non sanno diventare servizio onesto e disinteressato alla propria comunità, non possono che rischiare di portare le conseguenze del loro stesso background culturale e morale, vale a dire corruzione e degrado morale.

Lasciando da parte le nostalgie politiche e le volontà restauratrici di più vecchi regimi, che però a poche luci hanno purtroppo saputo mescolare troppe ombre, e che per questo sono stati, molte volte, già giudicati dalla storia, certo non si può negare che la storia stessa abbia prodotto nei secoli e nei millenni numerosi mirabili esempi viventi di incorruttibilità e di sana etica politica. Come uomo che vive sulla Terra, ma con lo sguardo rivolto al Cielo, credo molto nel potenziale formativo, personale e professionale, della parabola del Cristo Buon Pastore, che conosce le proprie pecore e ne è a sua volta riconosciuto, e che ha il coraggio di affermare che prima di “lui”, se paragonati a lui, ci sono stati solo “ladri e briganti”, che infatti le pecore “non hanno ascoltato”… Il Cristo Buon Pastore difende le proprie pecore dai lupi, e sacrifica quotidianamente se stesso per il loro bene e per la loro vita….

Penso che prendere esempio da questa parabola evangelica che, con un linguaggio semplice e comprensibile, pone un modello di riferimento morale invincibile ed infallibile, non possa che rappresentare un ingrediente imprescindibile per la formazione come politici e come statisti oltre che tecnicamente competenti e professionalmente preparati, anche spiritualmente illuminati, dei quali si sente spesso tanto la mancanza, soprattutto oggi, epoca di perdita del baricentro dei propri ideali, veri o presunti tali, epoca di relativismo e secolarizzazione. È tempo, per esempio, prima che cambiare leggi o Costituzione, di metterle finalmente in pratica per tutto quanto di bello e di buono hanno già saputo scrivere e dire.

Ma è tempo anche di capire che la nostra democrazia, oltre che essere un sistema politico ancora perfettibile e migliorabile, va anche integrata al di là di tanto ottuso e recidivo laicismo, con i valori assoluti ed inalienabili di una legge superiore, ancora più perfetta, che già regola le nostre esistenze anche se non ce ne accorgiamo, anche se non lo vogliamo riconoscere, anche se fingiamo che essa non esista, per esempio escludendola dalla vita politica e sociale del nostro Paese, anzi, del nostro mondo su scala globale.

E questa legge è quella di Dio…il Dio, come dice la Sacra Bibbia, della giustizia e della misericordia, Principe della pace, Padre di tutti e per sempre, difensore e riscattatore dei più deboli, degli orfani e delle vedove…figure sociali simboli per eccellenza da sempre di persone nei confronti delle quali un potere talvolta ingiusto ed arrogante usa la logica dei due pesi e delle due misure, e che sono costrette a patire, finché Dio lo permetterà e quindi non per sempre, la distorta e disumana logica del più forte….

Dio, creando un mondo antropocentrico, ha messo tutto nelle mani dell’uomo. Tutto, libero arbitrio compreso, eccetto che il diritto non-diritto di deviare comportamen- talmente dalla Sua Legge e dai Suoi comandamenti, così come espressi dalle Sacre Scritture. Con un triplice sguardo, al passato, al presente e al futuro, mettiamoci assennatamente ed insistentemente alla ricerca dei politici del futuro, che sappiano davvero andare al di là del proprio egoismo e tornaconto personale, e puntare invece al servizio disinteressato dei cittadini, unica garanzia di vero bene, di libertà, pace e vittoria per i popoli, davanti a Dio e davanti agli uomini. Che laicità e religiosità si incontrino a dialoghino più spesso e più apertamente tra di loro alla ricerca di visioni condivisibili e di soluzioni in comune, riconoscendosi reciprocamente necessari, come non potendo mai davvero del tutto gli uni senza gli altri. Auguri, Italia!