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L’Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà (INMP) e un percorso di salute al femminile

Presso l’INMP Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà, diretto dalla Dr.ssa Concetta Mirisola, è attivo il progetto clinico “Valutazione clinica e socio-assistenziale dei dispositivi in ginecologia per la prevenzione dei sanguinamenti anomali uterini tra le donne italiane e straniere appartenenti alle fasce più deboli della popolazione”, sostenuto dal Ministero della Salute (Direzione Generale dei Dispositivi Medici, del Servizio Farmaceutico e della Sicurezza delle Cure), che ha lo scopo di accompagnare nella cura le donne italiane e straniere che soffrono di particolari disfunzioni ormonali che provocano meno-metrorragie.   

In linea con la mission istituzionale dell’INMP, ente pubblico, centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà, nonché centro per la mediazione transculturale in campo sanitario, all’interno del progetto diretto dal Dr. Gianfranco Costanzo, alle donne viene offerta gratuitamente l’opportunità di una visita ginecologica e, se necessario, dell’impianto di un dispositivo contraccettivo intrauterino medicato al progesterone, conosciuto più comunemente come ‘spirale’.

La spirale medicata al progesterone è un sistema intrauterino di elevata efficacia anticoncezionale, e grazie all’ormone progestinico contenuto, è anche un’ottima terapia medica per le meno-metrorragie, ossia i flussi mestruali molto abbondanti. Il suo utilizzo, che in Italia è sensibilmente inferiore rispetto a quello degli altri stati europei e non, comporta un impatto positivo non solo sulla qualità di salute e di vita della paziente, ma anche sulla spesa sanitaria, in quanto altre terapie implicano ripetuti accertamenti, controlli clinici e di laboratorio. Una storia clinica prolungata con anomalie del ciclo mestruale è la prima causa, infatti, di anemizzazione cronica nelle pazienti e costituisce il presupposto per terapie farmacologiche – non sempre risolutive – fino all’isterectomia, intervento chirurgico di asportazione dell’utero che comporta per la donna importanti ripercussioni organiche e psicologiche.  

Il progetto, con visite che si effettueranno fino a marzo 2016, è rivolto alle donne tra i 18 e i 49 anni sia italiane, con esenzione per reddito, che straniere con STP (tessera Straniero Temporaneamente Presente) o ENI (tessera Europeo Non Iscritto al Sistema Sanitario Nazionale).

L’INMP, con i propri ambulatori specialistici, la presenza di mediatori transculturali e l’offerta di materiale informativo multilingue, mette a disposizione delle donne un percorso di ‘salute al femminile’, offrendo la possibilità di fare gratuitamente la visita ginecologica con anamnesi generaleun pap-test e un’ecografia pelvica allo scopo di poter usufruire della spirale medicata, di alto livello qualitativo, con successivi controlli medici a 3 e 6 mesi. Per accedere al progetto ci si deve presentare, anche senza prenotazione, presso gli ambulatori dell’INMP – in via delle Fratte di Trastevere, 52 a Roma – il lunedì e il venerdì dalle 8:00 alle 12:00 e il mercoledì e il giovedì dalle 14:00 alle 17:00, tel. 06.   

Info: www.inmp.it [1]  Tel. URP INMP 06.58558505 – Contatti Stampa: Tiziana Grassi 335.6636163

Info di contesto

Gli obiettivi e la mission dell’INMP

L’INMP, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà è un ente pubblico, vigilato dal Ministero della Salute, centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà, nonché centro per la mediazione transculturale in campo sanitario.

L’impegno dell’Istituto è fronteggiare, all’interno del servizio sanitario nazionale, le sfide sanitarie delle popolazioni più vulnerabili, attraverso un approccio transculturale e orientato alla persona. Obiettivo strategico è quello di sviluppare sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze di salute in Italia, rendere più agevole l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale per i gruppi sociali più svantaggiati e assicurare un alto livello di qualità delle prestazioni fornite. Tale obiettivo viene perseguito attraverso l’assistenza socio-sanitaria, offerta in un’ottica di piena accessibilità e prossimità, l’osservazione epidemiologica, la ricerca clinica e di sanità pubblica nell’ambito della Rete nazionale sviluppata con le regioni, la formazione e i progetti di medicina sociale.

L’osservatorio epidemiologico nazionale (OENIP)

L’Osservatorio sistematizza le attività di monitoraggio e valutazione già avviate in diverse regioni italiane, con l’intento di valorizzarne la portata all’interno di una cornice unica nazionale, attraverso modalità riproducibili di analisi e chiavi di lettura integrate. Questo implica, da una parte, la scelta strategica di puntare sull’utilizzo sistematico dei dati del nuovo sistema informativo nazionale (NSIS) e di altri flussi informativi correnti, anche attraverso la definizione di set di indicatori condivisi; e dall’altra lo sviluppo di progetti cooperativi con le Regioni e con istituzioni scientifiche su specifici aspetti e criticità sanitarie, mediante la realizzazione di studi o indagini ad hoc.

La rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà

Il contributo dell’INMP allo sviluppo di una rete nazionale come “sistema organizzato” di reti regionali e locali si basa sulla necessità di gestire problematiche sociosanitarie complesse, attraverso un approccio integrato, multidisciplinare e flessibile, che valorizzi lo spirito di cooperazione rispetto a obiettivi condivisi, i processi di scambio paritario, la natura non rigidamente gerarchica dei ruoli, l’interdipendenza e la molteplicità delle posizioni e dei punti di vista. Tale contributo si realizza primariamente in stretto raccordo con le Regioni e le Province Autonome che, attraverso i propri referenti istituzionali, costituiscono il tessuto connettivo cui si ancorano le diverse articolazioni e funzioni delle reti particolari, e al tempo stesso rappresentano gli interlocutori privilegiati per gli aspetti relativi all’individuazione delle priorità della programmazione sanitaria e alla restituzione delle conoscenze e delle esperienze prodotte, in un’ottica di valorizzazione e diffusione delle buone pratiche. Inoltre, il sistema organizzato delle reti deve potersi sviluppare attraverso un’ampia collaborazione con network scientifici e comunità di pratica già operanti sul territorio nazionale. Tale sistema capillare di relazioni, non solo attuali ma anche potenziali, innerva e anima i territori, offrendo lo stimolo e il sostegno a specifiche linee di attività giudicate prioritarie dalla programmazione sanitaria.