
di Francesco Mazzarella
Negli ultimi giorni, l’Europa è stata teatro di una serie di attacchi informatici attribuiti a gruppi hacker filorussi, evidenziando la crescente minaccia cibernetica proveniente dalla Russia. Questi attacchi hanno colpito istituzioni governative, infrastrutture critiche e aziende private, mettendo in luce le vulnerabilità dei sistemi digitali europei.
In Italia, il gruppo hacker filorusso NoName057(16) ha lanciato una campagna di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) a partire dal 17 febbraio 2025. Questi attacchi hanno preso di mira siti istituzionali e aziende strategiche, causando disservizi e rallentamenti. Tra i bersagli colpiti figurano banche come Intesa Sanpaolo, infrastrutture di trasporto come gli aeroporti di Milano Malpensa e Linate, e porti come quelli di Trieste e Taranto. Successivamente, il gruppo ha ampliato il raggio d’azione, colpendo ministeri e siti istituzionali, oltre ai portali delle Forze dell’Ordine. Questi attacchi sono stati rivendicati come risposta alle dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva paragonato le azioni della Russia all’espansionismo nazista.
Oltre a NoName057(16), altri gruppi hacker russi come BlueDelta e APT28 hanno intensificato le loro operazioni di spionaggio contro istituzioni europee. BlueDelta è noto per utilizzare tecniche sofisticate di phishing e malware per infiltrarsi nei sistemi delle agenzie governative e delle aziende di difesa, rubando informazioni strategiche e sensibili. APT28, conosciuto anche come Fancy Bear, ha una lunga storia di attacchi contro obiettivi politici e militari, utilizzando exploit zero-day e campagne di spear-phishing per compromettere le reti delle vittime.
Questi attacchi non si limitano solo al furto di dati, ma includono anche tentativi di sabotaggio e interruzione delle infrastrutture critiche, come le reti elettriche e i servizi di trasporto. Inoltre, l’incremento della guerra ibrida russa, che combina attacchi informatici con operazioni di disinformazione, sta creando un ambiente sempre più ostile per i governi e le imprese europee. Le campagne di disinformazione mirano a seminare discordia e sfiducia tra i cittadini, manipolando l’opinione pubblica attraverso i social media e altre piattaforme online.
Di fronte a questa crescente minaccia, è essenziale che l’Europa rafforzi le proprie difese cibernetiche e sviluppi strategie più efficaci per prevenire e rispondere agli attacchi. La cooperazione internazionale e la condivisione di informazioni tra gli stati membri dell’UE e i loro alleati sono fondamentali per contrastare le attività di questi gruppi hacker e proteggere le infrastrutture digitali e la sicurezza nazionale.
Gli attacchi informatici russi hanno messo in evidenza le fragilità dei sistemi di sicurezza digitali in Europa. Molti paesi si affidano ancora a infrastrutture obsolete e a strategie di difesa reattive, anziché proattive. Le conseguenze di questi attacchi vanno oltre il semplice disservizio: possono portare a fughe di dati, paralisi operative di settori strategici e un clima di insicurezza digitale che mina la fiducia nelle istituzioni.
Soluzioni possibili: come difendersi dagli attacchi cibernetici russi
Per contrastare queste minacce, l’Europa deve adottare una strategia di sicurezza informatica più aggressiva e coordinata. Tra le soluzioni possibili:
1. Migliorare la cooperazione internazionale: Gli stati membri dell’UE devono intensificare la condivisione di informazioni sulle minacce cibernetiche e collaborare con la NATO per rafforzare le difese digitali.
2. Investire in infrastrutture di sicurezza avanzate: Potenziare firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e protocolli di risposta rapida agli attacchi informatici.
3. Aumentare la formazione e la consapevolezza: Sensibilizzare aziende e cittadini sui rischi del cybercrimine e sulle buone pratiche per proteggersi.
4. Sanzioni e deterrenza: Implementare misure di ritorsione contro gli attori statali che sponsorizzano attacchi informatici, riducendo così l’impunità degli hacker.
5. Cyber-resilienza e risposta rapida: Creare squadre di emergenza cibernetica che possano intervenire tempestivamente per mitigare i danni.
L’adozione di queste misure non solo rafforzerebbe le difese contro gli attacchi cibernetici, ma invierebbe anche un chiaro messaggio agli aggressori: l’Europa è pronta a difendere il proprio cyberspazio con determinazione. È cruciale che le nuove politiche di sicurezza informatica siano accompagnate da investimenti significativi in ricerca e sviluppo, per stare al passo con l’evoluzione delle tecniche di attacco. Le partnership pubblico-privato devono essere incentivate per massimizzare l’efficacia delle risorse combinate.
Inoltre, una normativa europea unificata sulla sicurezza cibernetica potrebbe armonizzare gli standard di difesa tra i vari stati membri, rendendo più difficile per gli aggressori sfruttare le debolezze di singoli paesi. Un’altra strategia fondamentale è l’educazione continua di dipendenti e cittadini, poiché una popolazione informata è la prima linea di difesa contro le minacce digitali. Infine, l’adozione di un approccio proattivo alla gestione dei rischi, attraverso simulazioni e test periodici di penetrazione, può aiutare a identificare e correggere le vulnerabilità prima che vengano sfruttate dagli hacker.
Gli attacchi informatici russi rappresentano una sfida crescente per la sicurezza europea e richiedono una risposta unitaria e decisa. L’Europa non può più permettersi di essere reattiva, ma deve adottare una strategia preventiva, investendo in tecnologie di protezione, collaborazioni internazionali e cyber-resilienza. Solo con un impegno congiunto tra governi, aziende e istituzioni si potrà costruire un cyberspazio più sicuro e resiliente. La guerra digitale è già in corso: la capacità di difendersi oggi determinerà il livello di sicurezza di domani.
Affrontare queste minacce con trasparenza e cooperazione può rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Sapere che esistono strategie efficaci e che i governi sono proattivi nella protezione delle infrastrutture digitali contribuirà a consolidare la sicurezza digitale e a promuovere un clima di fiducia e serenità. Le istituzioni pubbliche, attraverso una comunicazione chiara e coinvolgente, devono informare e rassicurare la popolazione, dimostrando che ogni sforzo è dedicato a garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti.