La Vardera, sistema sanitario: urgono interventi nelle isole minori della Regione Sicilia

“Si assiste ancora una volta all’inefficienza del sistema sanitario della nostra Isola, si consuma così l’ennesimo dramma a Lampedusa, dove una giovane donna perde il bimbo che portava in grembo da otto mesi, dopo essere stata rassicurata presso il Poliambulatorio locale, ma a rendere ancora più tragica la vicenda, il fatto che già dall’inizio di quest’anno si sono verificati altri tre casi analoghi nella maggiore delle isole Pelagie…” E’ quanto emerge nella premessa di una interrogazione parlamentare a firma del deputato dell’Assemblea regionale siciliana Ismaele La Vardera, indirizzata il 20 luglio al Presidente della Regione Siciliana e all’Assessore alla Salute.

Una richiesta scritta richiedente riscontro con carattere durgenza per chiarire lo sfondo della vicenda tragicamente luttuosa accaduta a Lampedusa che si aggiunge a tre casi analoghi successi nel gennaio 2023 sempre nell’isola maggiore dell’arcipelago. Il deputato La Vardera rimarca inoltre la indifferibile necessità di una programmazione strutturale efficace da parte del Governo regionale all’interno del sistema sanitario della Regione Sicilia a tutela della salute pubblica. Diritti fondamentali da salvaguardare.

La Vardera nella interrogazione scandisce i momenti salienti della drammatica vicenda, l’ennesima consumatasi a Lampedusa, martedi 18 luglio dove la mamma trentenne ha perso il bambino che portava in grembo da 8 mesi. Le rassicurazioni del Poliambulatorio locale sarebbero purtroppo risultate vane. Il marito della donna avrebbe richiesto le cartelle cliniche e conseguentemente procedere al perfezionamento di una denuncia legale.

L’onorevole Ismaele La Vardera testualmente scrive : “per ben due volte la donna si reca presso il poliambulatorio, la prima volta alle ore 9.00, il ginecologo arriva dopo circa un’ora, viene visitata con macchinari sanitari ultra datati e viene rimandata a casa, tutto a posto dicono i medici e il bimbo sta bene; ma dopo un’ora e mezza ritorna nella medesima struttura e il quadro clinico risulta completamente diverso rispetto al precedente esito, infatti i battiti cardiaci del piccolo sono troppo lenti;

Visto che: sebbene è stata attivata la macchina dei soccorsi i tempi si allungano nonostante la gravità della situazione, l’elisoccorso del 118 si alza in volo solo alle ore 13.00 quando ormai presumibilmente, era troppo tardi, infatti giunta all’ospedale Civico di Palermo, la giovane viene assistita dal personale medico ma per il bimbo non c’è più nulla da fare; Verificato che: il protocollo per i soccorsi dell’elicottero del 118 prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti malati o partorienti, ma ciò che appare ancora più assurdo è che in un’isola, quale Lampedusa, dove sbarcano continuamente migranti, non vi siano strutture sanitarie adeguate a tutelare la salute delle persone e non vi è un punto nascita, infatti nell’isola non si nasce lo si fa ad Agrigento o a Palermo qual’ora si arrivi in tempo .

Tutto ciò premesso si interroga per sapere: se il Governo non ritenga opportuno mettere in atto, per quanto di propria competenza, tutte le opportune misure per far luce su quanto successo per poter ascrivere e verificare su chi ricadono le responsabilità che hanno causato la morte di questa creatura che non vedrà mai la luce e che non potrà mai ricevere l’affetto di questi due genitori che non si daranno mai pace; se non ritiene di dover rivedere il protocollo per i soccorsi urgenti effettuati tramite l’elisoccorso del 118, e non ultimo rivedere la rete sanitaria affinché le isole possano essere dotate di strutture sanitarie organizzate ed efficienti, con macchinari adeguati e unità di personale medico sufficienti affinché venga tutelato il diritto alla salute, non solo dei residenti ma anche dei tanti turisti che vi si recano”.

dopo essere stata rassicurata al Poliambulatorio locale. Una situazione su cui il marito vuole vedere chiaro: come annunciato, infatti, l’uomo aspetta di avere a disposizione le cartelle cliniche per poter procedere a una denuncia formale. A rendere ancora più tragica la vicenda, il fatto che Tutto ha avuto inizio durante la mattinata di ieri, martedì 18 luglio, quando la trentenne si è recata per la prima volta al Poliambulatorio locale per ben due volte la donna si reca presso il poliambulatorio, la prima volta alle ore 9.00, il ginecologo arriva dopo circa un’ora, viene visitata con macchinari sanitari ultra datati e viene rimandata a casa, tutto a posto dicono i medici e il bimbo sta bene; ma dopo un’ora e mezza ritorna nella medesima struttura e il quadro clinico risulta completamente diverso rispetto al precedente esito, infatti i battiti cardiaci del piccolo sono troppo lenti; sebbene è stata attivata  la macchina dei soccorsi i tempi si allungano nonostante la gravità della situazione, l’elisoccorso del 118 si alza in volo solo alle ore 13.00 quando ormai presumibilmente, era troppo tardi, infatti giunta all’ospedale Civico di Palermo, la giovane viene assistita dal personale medico ma per il bimbo non c’è più nulla da fare;

Verificato che: il protocollo per i soccorsi dell’elicottero del 118 prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti malati  o partorienti, ma ciò che appare ancora più assurdo è che in un’isola, quale Lampedusa, dove sbarcano continuamente migranti, non vi siano strutture sanitarie adeguate a tutelare la salute delle persone e non vi è un punto nascita, infatti nell’isola non si nasce lo si fa ad Agrigento o a Palermo qual’ora si arrivi in tempo .

 Tutto ciò premesso si interroga per sapere:

se il Governo non ritenga opportuno mettere in atto, per quanto di propria competenza, tutte le opportune misure per far luce su quanto successo per poter ascrivere e verificare su chi ricadono le responsabilità che hanno causato la morte di questa creatura che non vedrà mai la luce e che non potrà mai ricevere l’affetto di questi due genitori che non si daranno mai pace;

se non ritiene di dover rivedere il protocollo per i soccorsi urgenti effettuati tramite l’elisoccorso del 118,

e non ultimo rivedere la rete sanitaria affinché le isole possano essere dotate di strutture sanitarie organizzate ed efficienti, con macchinari adeguati e unità di personale medico sufficienti affinché venga tutelato il diritto alla salute, non solo dei residenti ma anche dei tanti turisti che vi si recano.

(L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)



(20 LUGLIO 2023)                                                                                              

LA VARDERA

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