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Addio a Ferdinando Imposimato il giudice del caso Moro

ROMA – Si è spento a Roma questa mattina Ferdinando Imposimato, aveva 81 anni. L’ex magistrato era ricoverato al Policlinico Gemelli nel reparto rianimazione. Giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II del 1981, l’omicidio del vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Imposimato, è stato presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione ed anche avvocato e politico. Nato a Maddaloni, in provincia di Caserta il 9 aprile del 1936 era stato senatore prima nelle liste del Pci poi diventato Pds negli anni dal 1987 e il 1992. Un recente video postato in Facebook evidenzia le sue battaglie per i diritti e gli obiettivi che un Paese civile deve perseguire ‘’ sono l’eguaglianza dei diritti sociali e la solidarietà – diceva nel filmato – compito non solo della Repubblica ma di tutti i cittadini verso i più bisognosi”. Diritti sociali per Ferdinando Imposimato, ”cui tutti devono poter accedere come quello di fare politica, entrare in Parlamento come avveniva in passato quando i vari Di Vittorio e Lama portavano avanti la politica di riscatto dei lavoratori”.

Divenne magistrato nel 1964, dopo l’esperienza di vice commissario della Polizia di Stato, ed oltre alle indagini da lui condotte durante gli anni di piombo il suo nome è legato anche al processo di Michele Sindona, il banchiere condannato per mafia e morto in carcere per avvelenamento.

Per tre legislature Imposimato è stato componente della Commissione Antimafia. Poi transitando al Partito Democratico di Sinistra divenne responsabile alla Giustizia dei Socialisti Democratici.

Candidato per ben due volte nel 2013 e nel 2015 dai grillini alla presidenza della Repubblica, che in una nota oggi hanno espresso il loro sentito cordoglio e vicinanza ai suoi familiari. ‘’Con Ferdinando Imposimato non sparisce soltanto un magistrato integerrimo e un grande giurista’’ si legge nel documento del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. ‘’Ma va via anche una persona splendida, di grande umanità e sensibilità. Per tutto il M5S sono momenti di enorme dolore, perché Imposimato ha rappresentato una luce vivida, una guida sicura sul percorso che abbiamo da anni intrapreso nella lotta alla corruzione, al malaffare e alle mafie’’.

Tra i tanti incarichi svolti da Ferdinando Imposimato anche quello nel 1986 di consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. È stato autore di numerosi saggi, tra cui “Vaticano. Un affare di Stato” e “La Repubblica delle stragi impunite”.

Nella sua carriera di magistrato si era occupato anche di criminalità organizzata, impegno pagato a caro prezzo: nel 1983 il giudice Imposimato subì la grave perdita del fratello Franco sindacalista, ucciso dalla mafia all’interno della sua auto dove si trovava insieme alla moglie che rimase gravemente ferita da due colpi di pistola sparati da Antonio Abbate, il killer riconosciuto dalla donna anni dopo in sede processuale.