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Emergenza migranti, situazione critica. Mattarella: E’un fenomeno da governare

I mezzi della Marina militare che pattugliano il Mediterraneo hanno posto in salvo nelle ultime 48 ore 12 mila immigrati che su barconi e gommoni strapieni erano in cerca di approdo lungo le nostre coste.  “Un Paese intero si sta mobilitando, si sta impegnando per governare i flussi e per contrastare i trafficanti. Non per soffiare sul fuoco ma per chiedere ad alcuni Paesi europei di smetterla di girare la faccia dall’altra parte, perché questo non è più sostenibile”. E’ quanto affermato dal premier Gentiloni sull’emergenza migratoria, intervenendo al congresso Cisl.

Con un passo formale l’Italia ha chiesto al commissario Ue per le migrazioni adeguati sostegni per gestire il massiccio arrivo di migranti. L’ambasciatore Massari ha incontrato il commissario Avramopoulos, esortando l’Europa a non voltarsi dall’altra parte. “E’ insostenibile – osserva Massari –che tutte le operazioni di salvataggio approdino in Italia. Il governo sta valutando anche di negare l’approdo alle navi delle Ong straniere che effettuano salvataggi di migranti davanti alla Libia. “La situazione degli sbarchi – ha aggiunto – è al limite della capacità di gestione con un impatto sulla vita socio-politica del Paese”.

Da parte sua il Presidente Mattarella, in missione diplomatica in Canada, ha detto che

“se il fenomeno dei flussi continuasse con questi numeri la situazione diventerebbe ingestibile anche per un Paese grande e aperto come il nostro”.Il Capo dello Stato spiega che si tratta di “un fenomeno epocale che non si può cancellare alzando muri, ma occorre governarlo con serietà”.  Da parte sua Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, ha ammesso che questa ondata di sbarchi può essere pericolosa: “Purtroppo sì, costituiscono una minaccia alla sicurezza del nostro Paese”, ha spiegato. L’UE, intanto, tramite il Commissario agli Affari Interni Avramopoulos, si dice pronta ad aumentare sostanzialmente il sostegno finanziario all’Italia,“ma tutti abbiamo l’obbligo di salvare vite umane” ha aggiunto dopo l’incontro con l’ambasciatore italiano Massari, in cui l’Italia ha comunicato la possibilità di chiudere i porti alle navi straniere. Il commissario ha proposto di affrontare l’emergenza nella riunione informale dei ministri della Giustizia della prossima settimana a Tallin, proponendo che gli Stati Ue devono rafforzare il lavoro con la Libia, a livello diplomatico e finanziario per ridurre i flussi migratori”.

Nel frattempo si ingrossano le cifre dell’emergenza: sono oltre cinquemila i migranti salvati lunedì 26 giugno al largo delle coste libiche e 8.500, in totale, quelli raccolti dalle navi dei soccorritori, in 48 ore, e diretti verso i porti italiani. La situazione ha indotto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, a sospendere il suo viaggio a Washingtoncosì da potere affrontare in prima persona l’emergenza. Intanto divampa la polemica politica, con Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, che ha chiesto a Minniti di bloccare le navi con i migranti che stanno facendo rotta verso l’Italia per chiedere all’Ue che vengano dirottate in altri porti del Mediterraneo. I cinquemila migranti soccorsi il26 giugno erano a bordo di quattro barconi, 18 gommoni e un barchino. A trarli in salvo unità della Guardia Costiera e delle Ong e alcuni rimorchiatori.

Gli 8.500 migranti raccolti nel giro di 48 ore sono stati trasbordati su 14 navi, sei delle quali hanno giàraggiunto porti della Sicilia e della Calabria. Tra le navi dei soccorsi ci sono la irlandese ‘Le’ Eithnè diretta ad Agusta (712 migranti a bordo), nave Phoenix dell’ongMoas diretta a Messina (423), ‘VosPrudence’ di Medici senza frontiere (861) per Palermo e ‘U. Diciotti’ della Guardia costiera (790). Intanto si è appreso che il 25 giugno, 70 migranti provenienti dall’Africa occidentale erano stati abbandonati dai trafficanti nel deserto a nord del fiume Niger, al confine con la Libia, e solo in 24 sono sopravvissuti.