25 aprile: Dopo Carpi Mattarella si è recato al Campo di Fossoli ”simbolo di vite spezzate”

Il Capo dello Stato alla cerimonia di Fossoli: ''Malgrado le lacune e le insidie del terrorismo, continuare l'azione di pace in Europa''

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo la cerimonia commemorativa a Carpi per la Festa della Liberazione di stamane, si è recato al Campo di  Fossoli, nel modenese. Il Capo dello Stato, accompagnato dal deputato Pier Luigi Castagnetti, ha raggiunto questo pomeriggio  il ”luogo di sofferenza”  della seconda guerra mondiale, centro di concentramento per ebrei, dove non ci furono camere a gas, ma  servì allo smistamento e transito verso i lager nazisti, in Polonia e Germania.Verso i quali , tra il marzo e l’agosto 1944 partirono dal Campo di Fossoli 2800 ebrei,  e oltre 2700 prigionieri politici. A Fossoli, anche Primo Levi tra i prigionieri del campo. Di quel triste periodo lo scrittore  ha lasciato  il ricordo in ‘’Se questo è un uomo’’.  

Mattarella ha anche  partecipato  alla cerimonia ‘’Testimoniare il futuro’’, sul verde prato che circonda  ‘’i muri diroccati del campo di Fossoli, simbolo delle vite spezzate, e di aberrazione cui può giungere  il male – ha detto il presidente della Repubblica nel suo intervento di oggi pomeriggio – ricordando come sia “importante difendere sempre con molta attenzione e determinazione la democrazia, la libertà, la convivenza, la solidarietà”. Nel  sottolineare il lungo periodo di Pace che l’Europa vive  dalla fine del conflitto mondiale, ‘’una stagione di pace che non era mai stata così lunga’’ –   ha aggiunto  Mattarella  – ‘’ Le difficoltà non mancano, il terrorismo cerca di insidiare ciò che si è raggiunto con la pace e la solidarietà. Ci sono tante lacune da colmare ma occorre continuare l’azione che anche in questo campo tante persone immaginavano “. Lo ha detto il Capo dello Stato Matterella nel suo intervento alla cerimonia al campo di Fossoli, concludendo in Emilia Romagna la giornata delle celebrazioni del 72° anno dalla  Liberazione dal nazi-fascismo, nei luoghi di dolore della seconda  guerra mondiale.

Nella mattinata Sergio Mattarella ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Presenti  alla cerimonia anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente del Senato Pietro Grasso, il vice presidente della Camera Roberto Giachetti, il sindaco di Roma Virginia Raggi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Successivamente il Capo dello Stato chiudendo la prima fase delle commemorazioni del 25 aprile, si è recato a Carpi dove ha deposto una corona al Monumento dei Caduti in Piazza dei Martiri e alla Stele che reca i nomi di 60 campi di concentramento e di sterminio nazista al Museo Monumento al Deportato nel cortile esterno di Palazzo dei Pio.

La Resistenza, nel suo significato  fondamentale di  lotta al nazifascismo, ma anche come embrione della nuova democrazia. Non si può comprendere la Resistenza, il suo significato, la sua fondamentale importanza nella storia d’Italia se non si parte dalla sua radice piu’ autentica e profonda: quella, appunto, della rivolta morale. Resistenza come primo, essenziale momento per la riconquista della liberta’”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento  al Teatro Comunale di Carpi.

‘’ In memoria di quegli uomini liberi che versarono il loro  sangue per la libertà dell’Italia occupata, rivolgiamo un riconoscente pensiero’’ – ha continuato nel suo discorso Mattarella – ‘’ Tra questi caduti non possiamo dimenticare i 5000 volontari della Brigata Ebraica, italiani e non, giunti dalla Palestina per combattere con il loro vessillo in Toscana e in Emilia-Romagna”. 

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