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Elezioni regionali 2015, il centrosinistra vince ma mostra fragilità

Le elezioni regionali 2015 si concludono con un 5 a 2 per il PD, ma con non pochi motivi di preoccupazione.

La vittoria in Liguria e in Veneto di Giovanni Toti che trionfa col centrodestra sottraendo la Regione, ad un centrosinistra lacerato da lotte interne e sconfitto prima di iniziare, e di Luca Zaia, che si riconferma alla guida regionale veneta, superando il 50 per cento con il Carroccio, è emblematica di  situazioni interne al PD non risolte, e di una politica renziana ormai non più convincente.

Dopo una campagna elettorale imperversata da polemiche e scontri sulla candidatura inserita nella lista degli “impresentabili” redatta dalla commissione Antimafia, Vincenzo de Luca (ex sindaco di Salerno) si  impone  più che bene alla presidenza della Regione Campania, con il 40 per cento dei voti, riuscendo a strapparla al centrodestra, con quasi due punti di vantaggio sul governatore uscente Stefano Caldoro.

Un successo isolato per il PD, che comunque dovrà forse fare i conti, sulla possibile sospensione per la legge Severino, di De Luca, su cui pende una condanna in primo grado per abuso d’ufficio.

Le Marche, Puglia,Toscana e Umbria rimangono al PD, che continua a mantenere  il titolo di primo  partito col un esiguo 23%, seguito dal  M5s che si attesta al 18% , la Lega occupa il terzo posto con il 12,5%, Forza Italia al 10,7%, Fratelli d’Italia al 4,2%, ed Area Popolare con il 3,5%.

Dai dati usciti dalle urne, emerge pur nella vittoria, una cocente sconfitta per il premier Matteo Renzi, sopraffatto nella sostanza, dai programmi populisti delle liste grilline  e di Salvini, con l’aggravante della netta astensione al voto, per disaffezione politica degli elettori, che hanno preferito fare altro, ormai stanchi e refrattari rispetto ad una politica millantatrice di riforme e buoni propositi per il bene del Paese.

L’esito di questa tornata elettorale ha dunque ribaltato gli equilibri, ponendo in primo piano il successo anche se non strettamente numerico dei cinque stelle e della lega, e una rovinosa scivolata del PD, già duramente provato dalle divisioni interne manifestatesi negli ultimi mesi, e dalla strategia renziana non condivisa più dai compagni di partito e ancora meno dagli  elettori, che con l’astensione del 50 per cento hanno preso le  distanze dalle istituzioni e dal premier Renzi , che se vorrà sopravvivere, dovrà rivedere le sue posizioni politiche.

I risultati elettorali in Umbria, sono una prova tangibile della fragilità politica del PD in questo momento. Una vittoria sofferta e dolorosa, impensabile in un’area  roccaforte del centrosinistra, rimasto col fiato sospeso  fino all’ultimo secondo.

I risultati Regione per Regione:

Il  Centrodestra vince in

Veneto,

Luca Zaia rimane al posto di presidente con il 50%, determinando il fallimento della candidatura PD di Alessandra Moretti attestatasi al  23%.

Al 3° posto Jacopo Berti M5scon l’11%,

e Flavio Tosi (già Leghista) alla 4° posizione con più del 10% .

Liguria,

Giovanni Toti (centrodestra), 34,44 per cento,Raffaella Paita (centrosinistra) , 27,84 per cento,Alice Salvatore (M5S), 24,84 per cento
Luca Pastorino (Rete a sinistra), 9,41 per cento.

Il Centrosinistra vince in

Toscana,

si riconferma governatore col 48,03% delle preferenze l’uscente Enrico Rossi,

seguito al secondo posto da Claudio borghi (centrodestra), attestato al 20,01%,  

3° Giacomo Giannarelli (M5S), 15,04 %
4° Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra),  6,28 %.

Marche,  

Luca Ceriscioli (centrosinistra) arriva  primo con il  41,07% delle preferenze,

2° Gianni Maggi (M5S) – 21,78 per cento
3° Francesco Acquaroli (FdI, Lega) – 18,98 per cento
 4° Gian Mario Spacca, presidente uscente col PD, con il  14,21 soltanto.

Umbria


eletta presidente Catiuscia Marini (centrosinistra), 42,78 %
 2° Claudio Ricci (centrodestra) al 39,27 %
 3° Andrea Liberati (M5S) al 14,30 %
4° Michele Vecchietti (Umbria per un’altra Europa) all’1,56 %

Campania,

eletto governatore Vincenzo De Luca con il  41,05%,

 2° posizione Stefano Caldoro, con 38,40%,

  3° posizione Valeria Ciarambino con il  17,60%,

  4° Salvatore Vozza (Sinistra e Lavoro) , 2,20 %.

Puglia,

Michele Emiliano (Pd) viene  eletto alla guida della Regione con il 47,04% delle preferenze,

2°Antonella Laricchia (M5S), 18,49 %
3°Francesco Schittulli (Area popolare) , 18,26 %

4°Adriana Poli Bortone (centrodestra), 14,45 % .