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Canale di Sicilia, gravissima strage di migranti. Mattarella: ..è dovere dell’Europa fare di più..

 Aggiornamento del 21 aprile 2015 – Sono giunti al porto di  Catania intorno alla mezzanotte  i 28 migranti sopravvissuti alla sciagura nel Mediterraneo di due giorni fa  al largo delle coste libiche , trasportati sulla nave Gregoretti della Guardia costiera, di cui 18 sono  stati trasferiti al centro di accoglienza di Mineo.

Alcuni di loro sono stati sentiti dalla Polizia di Stato, per fare maggiore luce sui fatti che hanno portato alla strage, che sarebbe probabilmente stata determinata dall’iper affollamento   del barcone e da una manovra non corretta di chi guidava l’imbarcazione. La stima sdei passeggeri  presenti sul peschereccio è tuttora incerta, le cifre oscillano da 400 e 850/900 persone, secondo alcuni testimoni i passeggeri erano 850,  numero pare confermato anche da un report del mercantile portoghese King Jacobs, che ha iniziato i soccorsi.

All’Unione europea , nelle ultime ore è stata chiesta maggiore impegno, determinazione e  solidarietà, insieme ad  una intensificazione piu’ efficace e concreta nell’azione di controllo e nel programma Triton,definito  assolutamente inefficace. L’Europa non può più girare le spalle fingendo di non vedere, adesso si è  giunti a nuovi livelli di consapevolezza, ed è di massima urgenza varare un piano prioritario da attuare subito in vista del vertice di  giovedì 23 aprile , ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini.

Natasha Bertaud, uno dei portavoce della Commissione Ue, ha riferito di una operazione militare da mettere a segno , in grado di colpire i trafficanti dei migranti.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha espresso con forza “ è nostro  dovere e quello dell‘Europa,  fare di più per impedire le  stragi in mare ” quel che è certo, sottolinea ancora Mattarella, è che finora si è vista, chiara, la “totale insufficienza delle iniziative assunte dalla comunità internazionale,  serve un’iniziativa umanitaria, straordinaria, che coinvolga, oltre all’Ue, gli organismi internazionali e le agenzie dell’Onu per politiche che affrontino l’emergenza sin dai Paesi di origine”. Bisogna dichiarargli guerra, sottolinea il premier Renzi  “Prenderli deve essere una priorità per la comunità internazionale”, assicura e annuncia “interventi mirati” per bloccarli da presentare al vertice straordinario di giovedì prossimo.

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19 aprile 2015 –  Il  Canale di Sicilia teatro dell’ennesima strage di migranti, consumatasi  la notte scorsa, la peggiore sciagura degli ultimi anni. Probabili oltre 700  vittime.

Ancora una volta, il  viaggio della speranza di tante persone che per fame,  guerra, ostilità, motivi politici abbandonano la loro terra in cerca di una vita migliore o anche per sopravvivenza, viene tragicamente interrotto e  le loro vite inghiottite drammaticamente dal mare, senza possibilità alcuna di lanciare allarme e ricevere soccorsi immediati.

Quei soccorsi che per l’azione di monitoraggio capillare delle coste  del Mar Mediterraneo, secondo quanto stabilito con l’Europa nello svolgimento delle operazioni Triton nell’ambito ddell’agenzia  Frontex Plus, sarebbero dovuti scattare in real time evitando il nubifragio.

Purtroppo così non è avvenuto, facendo emergere ancora una volta sostanziali falle nei mezzi  di controllo costiero e dell’area marittima di interesse del programma. Urgono misure europee efficaci e adeguate a fronteggiare le situazioni di estremo pericolo che  nel Mediterraneo ormai si verificano troppo spesso.  

E’ necessaria una operazione Mare Nostrum europea,  sottolinea Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, in una intervista di SkyTg24 , da noi richiesta da oltre un anno, ma è non vi è stata risposta.  

In atto è in corso una imponente operazione di soccorso da parte della Guardia costiera e della Marina Militare che stanno impegnando nel Canale di Sicilia mezzi aerei e navali, con il recupero   al momento di  28 superstiti che si trovavano sul barcone capovolto, a 60miglia a nord dalla Libia da dove era partito in condizioni di navigazione estremamente a rischio.

Sembrerebbe che il barcone strapieno di migranti si sia ribaltato  a poca distanza dal mercantile portoghese King Jacob – un portacontainer di 147 metri di lunghezza.

Una lotta contro il tempo dunque, è in corso in queste ore per cercare di salvare il salvabile e portare sulla terraferma più vite umane possibili. I morti affiorati dal mare sono 28. La stima era di 700 profughi accatastati sul barcone,ma un testimone sopravissuto al naufragio, ha dichiarato in serata alla Procura di Catania,che le persone partite dalle coste libiche erano circa 950, tra cui 200 donne e una cinquantina di bambini. 

Papa Francesco oggi a San Pietro ha espresso il suo profondo turbamento e dolore per quest’ultima tragedia del Mediterraneo. “Esprimo  –  ha detto –  il mio più sentito dolore di fronte a una tale tragedia ed assicuro per gli scomparsi e le loro famiglie il mio ricordo e la mia preghiera. Rivolgo un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi. Sono uomini e donne come noi, – ha ancora aggiunto al di fuori dell’appello scritto  – fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità, vi invito a pregare in silenzio prima e poi tutti insieme per questi fratelli e sorelle”

Per fare il punto della tragica situazione il  premier Matteo Renzi alle  17 di oggi pomeriggio incontrerà  a Palazzo Chigi i ministri degli Esteri Paolo Gentiloni, degli Interni Angelino Alfano, della Difesa Roberta Pinotti, delle infrastrutture Graziano Delrio e il sottosegretario ai Servizi Marco Minniti.

A margine della riunione è prevista  una conferenza stampa, secondo quanto reso noto da fonti  di Palazzo Chigi.

 Il  commissario europeo per l’immigrazione Dimitris Avramopoulos ha annunciato il suo arrivo  a Roma giovedì 23 aprile.