GAZA, dopo le 12 ore di tregua umanitaria, incalzano gli attacchi

Riuniti in tele conferenza i leader USA e UE per giungere ad una tregua, raddoppiando gli sforzi


Israele, ha respinto la proposta del segretario di stato americano Kerry, di cessare il fuoco per 7 giorni, acconsentendo solo a12 ore di tregua dalle ore 7 del 26 luglio, mentre Hamas aveva aperto alla settimana di tregua umanitaria.
Il Gabinetto di sicurezza presieduto da primo ministro Benjamin Netnyahu rende noto che il governo israeliano intende rimanere nella striscia di Gaza per la distruzione dei tunnel.
Intanto Kerry sta continuando a svolgere un’azione di mediazione per fermare “il bagno di sangue”, che dopo le 12 ore di tregua in coincidenza con la fine del Ramadan, procede inarrestabile mietendo vittime anche tra i bambini, cinque donne e un bambino sono rimasti uccisi a Sud della striscia, nel raid della città di Rafah.
Numerose manifestazioni di protesta contro la guerra di Gaza si sono svolte in Europa e in altre parti del mondo, per sottolineare che non si può restare guardare e di più bisogna fare contro l’offensiva israeliana in Palestina. Sono d’accordo Obama, la Merkel, Hollande, Renzi e Cameron, che si sono riuniti ieri in tele conferenza per stabilire una intensificazione degli sforzi per il cessate il fuoco.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, sostiene la necessità di costituire, secondo alcune linee guida un corridoio umanitario nella striscia di Gaza, per facilitare l’evacuazione dei feriti e la distribuzione dei medicinali.
In attesa di giungere ad un negoziato per una pace più duratura, accettato dalle parti, le ostilità in queste ore dopo la tregua di 12 ore, continuano molto accese, il bilancio delle vittime sale, 1037 i morti a Gaza, 48 i militari, e migliaia di feriti. L’Inferno non si placa.

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