di Mimma Cucinotta e Silvia Gambadoro
Alla Reggia di Portici, residenza borbonica del XVIII secolo situata alle pendici del Vesuvio, domenica 12 ottobre 2025 Gianni Molaro ha presentato “Stupor Mundi”, la nuova collezione alta moda sposa 2026. L’evento ha trasformato la Reggia in un vero e proprio palcoscenico di eleganza, arte e innovazione, dove la storia e il fascino della location si sono intrecciati con la modernità della moda.


La collezione, ispirata agli anni Novanta, ha visto in passerella modelle vicine ai cinquant’anni: donne dal fascino maturo, sicure di sé, capaci di incarnare una femminilità intensa. I tessuti erano prevalentemente in pizzo chantilly, con corsetti steccati, rouches e scollature eleganti. «Sono molto più attraenti e femminili — spiega Molaro — perché rappresentano una bellezza vissuta, profonda e autentica».

A raccontare l’evento e a dialogare con lo stilista è stata Elena Parmegiani, giornalista di charme. Da anni segue le sfilate nei palazzi più prestigiosi di Roma, come Palazzo Colonna, portando eleganza e stile
professionale. Scrive per riviste specializzate di alta moda, couture e prêt-à-porter, raccontando con competenza e passione le eccellenze del Made in Italy e gli eventi più esclusivi del settore. La sua presenza ha dato all’evento un tono raffinato, capace di unire racconto giornalistico e atmosfera da alta moda.

Durante l’intervista, Parmegiani ha chiesto a Molaro se esista una musa che lo ispiri.
“È una donna forte, sicura, magari anche meno bella secondo i canoni attuali, ma ha carattere, intelligenza, dignità e si posiziona sempre con un pensiero al di sopra della gente.”
Questa visione di femminilità guida ogni creazione di Molaro, da sempre considerato il Profeta dell’Art Couture e lo stilista dei record. Tra i suoi primati: il velo da sposa più lungo del mondo (326,70 metri, 1993), l’abito più ampio (13 metri di diametro, 1994) e l’abito più costoso della storia, realizzato nel 1997 con oltre 7.000 diamanti per un valore di 10 miliardi di lire.
Lo stilista ha inoltre raccontato la nascita del suo celebre abito da sposa trasformabile:
“All’inizio degli anni Novanta era di moda confezionare anche l’abito per la luna di miele. Proposi a una ragazza di trasformare l’abito da sposa, invece di farne un altro. A lei l’idea piaceva, ma alla madre no. Nel 1995, durante una sfilata alla Mostra d’Oltremare di Napoli, modificai l’abito direttamente in passerella: ci furono applausi, e capii di aver aperto una nuova strada.”


Oggi Gianni Molaro continua a essere un punto di riferimento assoluto nel settore bridal, con i suoi atelier di San Giuseppe Vesuviano e in via del Babuino a Roma, dove ogni abito nasce come una vera opera d’arte.



Con “Stupor Mundi”, Molaro celebra una sposa che ispira emozione e stile, e grazie al racconto attento e raffinato di Elena Parmegiani, la sfilata alla Reggia di Portici si afferma evento di alta moda e cultura, capace di emozionare e sorprendere ogni spettatore.
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