Una raccolta poetica d’intenso sentire. ‘Echi’ il libro di Gabriella Maggio

 La silloge di Gabriella Maggio,” Echi”(Il Convivio Editore, Verzella, Castiglione di Sicilia CT  pag. 46) è una sorta di diario in versi che ripercorre stralci di vita della poetessa. Ella ha riposto, nello scrigno della sua memoria, ricordi indelebili di vicende, di luoghi e di personaggi che ora si rivivificano nei suoi versi , giungendo al lettore come testimonianze di un profondo sentire.

La silloge si compone di 34 testi che rievocano figure avite e cari luoghi. Particolare rilievo hanno, nel ricordo, il padre e la nonnina. La scrittura poetica di Gabriella  tende a concretizzare la visione recondita del passato, conservato nella cassaforte del cuore. Quindi la sua è una poesia che coniuga la purezza primigenia del sentire con la realtà contaminata da una sorta di metamorfosi delle cose.

L’attesa di qualcosa logora sempre l’individuo,il dialogo chiarificatore invece lo conforta e lo aiuta a procedere tra le difficoltà della vita. Le liriche sono tutte molto intense e le figure che le affollano sono vittime per lo più di un mondo becero e confuso. A tutti però , la Maggio offre una via d’uscita: non bisogna arrendersi di fronte ad un mondo ostile, bisogna lottare, impegnarsi e risalire in superficie. Ella persegue ,quindi, una poesia metaforica ma, nello stesso tempo, concreta e portatrice di valori. La nonna Giovanna ha particolare rilievo nel testo: adolescente nel cuore, amava cercare erbe spontanee in campagna e cucinare galline,ormai vecchie.

E’ morta, lasciando in dono agli eredi, la sua caparbietà. Tipica della poesia della Maggio è, quindi, una dialettica che salda ,anche, aspetti antitetici.   Una tematica forte è quella della violenza  contro le donne che vengono picchiate ed anche uccise ,spesso, solo per una sorta di prevaricazione maschile. Anche la luce di un faro porta“echi di un tempo smemorato”, mentre ”un rimescolio  blasfemo scompiglia la vita”. In alcune liriche, la parola assume una sorta di “misticità” e diventa immagine che il poeta sa rendere palpabile. Bellissimi i paesaggi mozzafiato dove “l’araucaria mossa dal vento, mormora al mare che compone versi, le parole della fortuna”. Un faro fa riemergere ricordi del passato : “ridere così” è bello, poiché dà un senso di spensieratezza e di gioia. Anche “I burattini” si trasformano in uomini veri dopo lo spettacolo al circo e mentre la gente se ne va, essi piangono con la testa china e tremano perché incompresi: il transfert li ha resi umani.  

“Amore cieco”: la pioggia ha lavato l’erba del prato ma tu donna sei stata  da lui che voleva punirti, hai tenuta stretta la sua mano assassina e ne hai pagato lo scotto. “Ho acceso per te una candela”:la fede è il salvagente degli uomini che ad essa si affidano, facendosi sostenere nei periodi più difficili. La poetessa non prega ma rievoca i suoi ricordi:le tenebre si diradano e tutto intorno s’ illumina. Tutti i ricordi stretti in un gomitolo assumono un’entità concreta che sostiene i credenti e ne illumina le menti, dissolvendo ,anche se per poco ,le tenebre che le avviluppano. “Amore cieco”: in un paesaggio che ritrova la sua primigenia bellezza dopo la pioggia, è steso per terra un corpo di donna : non si muove più.

Un ingannatore l’ha attratta e condotta al calvario. La vittima innocente ha creduto in lui, adesso è un corpo maciullato. “C’è un velo di tristezza”:  un refolo però annuncia il risvegliarsi della natura. “Da lontano”: cambia il tempo ,divenendo scuro con presagi di tempesta. Il cuore “ancora fanciullo” di una donna, rievocando  storie lontane,  batte intensamente. “Domani sarà ancora guerra”:  La guerra incalza, i passi nelle strade saranno velocissimi, lei non  si può permettere di rallentarli. Una donna le offre il suo burka e la salva da un pericolo imminente.  Le compagne ,però, non sono riuscite a salvarsi. “Gabbiani”: I gabbiani emettono un verso lamentoso, la radio trasmette vecchie musiche , tutto intorno è triste e pericoloso . C’è, tuttavia, una via d’uscita, per affrontare le dure realtà esterne: basterà munirsi di un amuleto. “La luce del giorno lentamente s’abbuia”: troppa tristezza intorno, è un periodo difficile, non ci sono stimoli ma le mani sono stanche. “Le coincidenze”: Il tempo si dilegua silenziosamente(presente, futuro e di nuovo passato) bisogna addizionarlo e non dividerlo.

“Amica”: è un convito generoso, quello a cui partecipa la poetessa. Il pensiero però di terre fredde,lontane e solitarie la rattrista. “Il segno” : l’io poetante si sente smarrito in un mondo buio, dove tutto è fosco e complesso. Tuttavia si deve sopravvivere e godere della bellezza della vita, non rinunciando ad un alone di luce. “Come foglie di menta”: le parole si fanno strada nella mente della poetessa per poi allinearsi nei suoi versi melodiosi. Talvolta ciò non avviene ed esse non si allineano, rimanendo come foglie staccate e disconnesse. Parleranno in un altro momento ed in altre circostanze. “Oggi mi tornano in mente” la poetessa rievoca le fiabe dell’infanzia che le restituiscono immagini di innocenza e di semplicità. “Magnificentia temporis”: è bello osservare gli splendidi affreschi di una chiesa, le crociere della volta, le monofore che si affacciano verso il cielo , le colonne che sfumano sempre più in alto,il cuore però non si riscalda .

E’ lontana e distaccata la  persona amata. “Fuori dalla folla”: davanti ad una città, ritornata alla luce,una forte commozione prende il visitatore di bellezze frammentarie,segno di un importante passato dal grande fascino.  Una piccola pietra portata via, sarà ricordo indelebile di ciò. “Il tiepido sole del giorno” l’io poetante si riscalda con l’ultimo calore emanato dal sole , ormai tiepido.  Ha una gonna a fiori ed i capelli sciolti, sorseggia una bibita fresca ed osserva con attenzione il luogo circostante, mentre la musica si dilegua nell’aria. “Passo dopo passo”,la vita finirà come natura vuole, bisogna solo aspettare. Presto tutto sparirà ed il niente sarà il non essere o meglio ancora la negazione di tutto ciò che c’è stato. “Alma Poesis” la poesia come  il titolo la definisce è vivificatrice , dona forza vitale a chi l’assapora  ed eternità a chi ne è oggetto .

Le poesie “illuminate”  risalgono in superficie: “Obscura de re tam lucida pango carmina”. I tempi tristi di questo nostro percorso umano non danno molto spazio alla poesia, lasciando intonse le pagine. L’autrice però non si arrende, la tristezza dei tempi non durerà a lungo. La natura continua a germogliare e così anche la vena poetica . In un paesaggio ristorato dalla pioggia, è steso un corpo di donna immobile e maciullato. Lei ha creduto in lui e l’ha seguito: la morte era nascosta in un angolo e l’ha raggiunta. La chiusa della raccolta(“ per l’Ucraina”) è molto intensa,pur nella misura tipica dell’autrice che tiene sotto controllo i suoi sentimenti, mettendo in evidenza la limpidezza e la forza del suo poetare.

Il paesaggio è spettrale, tra le betulle spoglie s’innalzano le fiamme della malvagità umana” Uomo ferino che cerchi morte, uccidi bimbi, violenti donne”. Un mondo bestiale, dove tu detto uomo ,ti sei trasformato in portatore di morte . Uccidere, torturare, violentare questo è il tuo credo: sei diventato un demone e così sarai definito. Stupratore di donne e bambini, chi riuscirà a perdonarti? Tu sei un uomo perso, sconterai la tua pena ma non fino in fondo. Uomo tu implorerai il perdono di “Chi” in alto sta. Egli non ti impedirà di salvarti ma dovrai pentirti della tua malvagia follia. Non credo che ti sarà facile, avrai contro, tutti coloro che sono buoni e fedeli ma anche determinati a darti una punizione esemplare.

Tuttavia, “Chi” guarda questo mondo becero dall’alto, ti offrirà il suo sostegno e tu (divenuto homo e non più essere ferino) stringerai quella mano, ti pentirei ed agirai per il bene della comunità umana non tenendo conto del colore della pelle né di altre peculiarità.

Biografia

Gabriella Maggio è nata e vive a Palermo. E’ responsabile per Palermo della rivista letteraria “Poeti nella società”, Numerosi i riconoscimenti nei concorsi di poesia: menzione d’onore nella VI edizione del premio “Novella Torregiani, segnalazione di merito nel premio “Pietro Carrera” 2018, nel concorso”Poesia,Prosa e Arti figurative”,  sezione poesia inedita 2019 dell’Accademia Internazionale” Il Convivio”; terzo posto nel diciannovesimo Premio Internazionale di poesia “Città di Iglesias”. Molte riviste hanno pubblicate le sue poesie sopratutto il “Convivio”, trimestrale di Poesia,Arte e Cultura ed il sito Italian Poetry. La Maggio organizza incontri letterari, mostre d’arte ed il reading annuale di poesia:”La poesia è parola”,giunto all’undicesima edizione.

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