Cataldo: un Santo per il Terzo Millennio. Irlanda “Insula Sanctorum et Doctorum”

Cataldo rappresentante del sistema scolastico irlandese denominato “Astro Luminoso di Lismore”, la “peregrinatio pro Christo” prima dell’anno 800 per molti non conosciuta. L'era d’oro dell’Irlanda durante la quale questa piccola Isola si impose come faro di irradiazione cristiana e del sapere classico in Europa. Le.anticipazioni per “L’Uomo venuto dal Mare”, il nuovo libro di Enzo Farinella pubblicato da Amazon in italiano e in inglese

Dedicato a tutte le Alda/Catalda o Aldo/Cataldo d’Italia, il libro di Enzo Farinella, “L’Uomo venuto dal Mare”, pubblicato da Amazon in italiano e in inglese costituisce una lettura indispensabile per quanti amano il Santo o lo ammirano.

Egli fu un grande rappresentante del sistema scolastico irlandese a tal punto da essere denominato “Astro Luminoso di Lismore”.

San Cataldo – Gagliano Castelferrato (Enna)

Dovunque i monaci irlandesi andarono, fondarono scuole, che avrebbero impedito l’avanzata dei barbari negli anni bui del medievo.

Abbazia di San Colombano a Bobbio

E se è vero che durante gli anni bui del Medio Evo la vita culturale dell’Europa è rimasta in gran parte silenziosa, in Bobbio dell’Italia, in Luxeuil della Francia, in San Gallen della Svizzera, in Würzburg e Ratisbona della Germania, nelle isole sacre di Iona e Lindisfarne in Bretagna, in Cleenish, Bangor, Lismore e in innumerevoli monasteri dell’”isola dei Santi e degli Studiosi”, come l’Irlanda veniva allora chiamata – tutti centri culturali e religiosi europei, fondati da monaci irlandesi – il sapere classico e la vita religiosa fiorirono.

L’impatto religioso e formativo che questa straordinaria diaspora di monaci irlandesi ebbe sull’Europa medievale fu non solo notevole ma unico.

Questa fu per l’Irlanda la sua era d’oro con le sue famose scuole e la sua “peregrinatio pro Christo”, prima dell’anno 800, che non molti conoscono.

Sulla scia dell’azione missionaria dei monaci irlandesi, la riscoperta della cultura, come centro di tutti i valori, potrebbe dare nuovo slancio al nostro mondo ed aiutarci a costruire il sogno del villaggio globale,. Essa implica i valori della persona con la sua libertà e dignità supreme, l’inviolabilità della coscienza e dell’autonomia morale e civica, i valori della comunità, l’eguaglianza tra tutti gli esseri umani, tutti liberi in un mondo di giustizia, solidarietà e pace.

Ai Santi e studiosi irlandesi l’Europa deve un grande “debito” di gratitudine e apprezzamento.

Dopo il crollo dell’Impero Romano nel 476, molti monaci irlandesi, filosofi e scribi portarono una nuova ventata di ri-evangelizzazione e di rinascimento morale-culturale all’Europa, devastata da invasioni barbariche, siccità, decadenza e scomparsa di valori morali.

In essenza, mentre l’Impero Romano si sgretolava, le scuole irlandesi si moltiplicavano nell’isola e fuori di essa. Bisogna subito dire  che gli eserciti di Roma non hanno mai conquistato quest’isola, che ha mantenuto intatta la sua cultura celtica.

San Cataldo – Gagliano Castelferrato (Enna).

Una di queste scuole fu quella di Lismore, fondata da S. Cathage, dove Cataldo studiò e in seguito insegnò, chiamato “L’Astro luminoso”, un titolo che non si trova spesso nella storiografia irlandese. Solo di un altro monaco Sweeny di Clonmacnoise, abbiamo un titolo sonoro, “Doctor peritissimus”. Di lui sappiamo che  Re Alfredo d’Inghilterra (849 – 899), che aveva studiato sotto la sua guida a Clonmacnoise, lo invitò nel 891, ad assisterlo nella fondazione dell’Universita di Oxford.

Molti altri Santi, circa 20, studiarono, a Lismore. Tra questi ci fu S. Malachia, che divenne poi Primate d’Irlanda e sarebbe stato lui ad informare l’Arcivescovo di Taranto Filippo, sulla vita di S. Cataldo, durante un loro esilio nell’Abbazia di Chiaravalle in Francia.

Le Scuole irlandesi la salvarono dal ritorno ai giorni del paganesimo e della barbarie.

In esse vi si studiava Latino, Greco, Grammatica, Matematica, Retorica, Storia, Filosofia, Logica, Geometria, Fisica, Medicina, Astronomia, Elaborazione e Abbellimento di calici, campane e altri oggetti ecclesiatici, Lavorazione di metalli, Scultura di Croci – e di “High Crosses” o alte croci istoriate, tipiche dell’Irlanda, che fungevano da libri quando ogni forma di cultura venne soppressa dai dominatori inglesi -, Copiare libri religiosi e non. L’attivitá di copisti fu una delle principali che distingueva i monaci irlandesi e il loro scriptorium, dove essi copiavano e producevano manoscritti che ancora oggi vengono ammirati dappertutto nel mondo,  godeva di particolare importanza. Tuttavia, l’Esegesi Biblica e la Sacra Scrittura erano le materie principali, molte delle quali apprese a memoria, in modo particolare i Salmi.

Il Latino seguiva dopo gli studi biblici. Come lingua della Chiesa, il latino divenne anche la prima lingua intellettuale del Medio Evo. Con l’introduzione dell’”alfabeto latino”, adattato e modificato nel cosiddetto “Alfabeto irlandese”, il Latino divenne il veicolo di comunicazione tra insegnanti e studenti. Colombano stesso scrisse in un elegante latino. Il suo “Carmen Navale” in esametri, echeggia autori latini quali Virgilio, Ovidio e Orazio. 

Queste scuole assegnarono all’Irlanda il titolo di “Insula Sanctorum et Doctorum” – “l’isola dei Santi e degli Studiosi”.

Questa fu l’”era d’oro dell’Irlanda” durante la quale questa piccola Isola si impose come faro di irradiazione cristiana e culturale in Europa.

Senza il lavoro dei monaci irlandesi, che copiarono molti libri classici, la letteratura latina sarebbe andata perduta. Essi compilarono manoscritti religiosi come il “Book of Kells” o i Vangeli e testi classici nei monasteri suddetti e in altri, le cui rovine si possono ancora ammirare a Glendalough sulle Monragne di Wicklow, non lontano da Dublino, a Clonmacnoise nella Contea di Offaly, sulle sponde del Fiume Shannon, tra altri.

Bobbio, all’incrocio di importanti strade europee di comunicazione crebbe divenendo, con la presenza dei monaci irlandesi, la capitale della cultura monastica e il centro, per molri secoli, della vita religiosa, filosofica, scientifica, artistica e sociale fino al XVIII secolo. Alla fine del secolo X, la sua biblioteca possedeva 700 volumi – e questi rappresentavano una vera ricchezza per quel tempo -, inclusi 220 inviati da vari studiosi nel IX secolo (40 da Dungal, che presiedeva alla attivitá monastica di Pavia, dove era stato inviato da Carlo Magno).

Petrarca, all’inizio del Rinascimento e Muratori dell’Illuminismo troverranno nell’Archivio Capitolare di Bobbio 150 manoscritti latini, scritti prima del secolo VII, tra cui Cicero’s“De Re Publica”, lavori di Virgilio e Marcus CorneliusFrontonius, il “Codex K” biblico, per citarne solo alcuni. La maggior parte di questi codici si può ancora ammirare nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, in quella Regia di Torino, a Napoli e Vienna.

Gli irlandesi scrissero la maggior parte dei commentari biblici tra il 650 e l’850.

Nonostante l’austerità e la severità dello stile di vita, molti giovani e meno giovani studiavano in queste scuole per sette anni, mentre i più bravi, coloro che aspiravano a distinguersi nelle varie materie e a livelli superiori, a volte dovevano sostenere un periodo di studi di 12 anni e superare sette stadi, noti come i Sette Stadi della Sapienza.

Colombano raccolse oltre 200 monaci nelle sue tre fondazioni in Francia.

Statistiche dimostrano che oltre 100 seguaci formavano in genere una comunità nel VI secolo, con presenza di studenti irlandesi ed europei.

Nel VII, con l’influsso di studenti stranieri, un tale numero salì di centinaia. Anzi varie fonti medievali parlano di 3,000 monaci/studenti a Clonard e Bangor in un solo anno. Nessuno che voleva saperne di più sulla bellezza e la sacralità dell’universo venne mandato via.

Nobili e gente comune erano benvenuti, scrisse S. Bede.

Vari monarchi vi hanno seguito corsi.

Il Re della Northumbria, nell’Inghilterra del Nord, Oswald (634 – 642) – il “nobile Re supremo degli inglesi”, come gli Annali irlandesi lo ricordano -, venne educato e battezzato dagli irlandesi. Fu lui che invitò missionari irlandesi nel suo regno dall’isola di Iona. Da Re, fu un grande amico di S. Aidan, l’Apostolo della Nortumbria, Come lui tre altri Re dello stesso territorio ricevettero la loro formazione a Iona. I loro regni contribuirono a mettere le fondamenta di un’“Era d’oro della Northumbria” alla fine del VII e inizio dell’VIII secolo.

Il Monarca merovingia, Dagobert II (650 – 679), studiò in Irlanda. Da giovane, dovette lasciare la Francia per l’Irlanda, dove ricevette una formazione degna di un Re, probabilmente nell’Abazia di Slane, nella Contea di Meath.

Re Alfredo d’Inghilterra (849 – 899) studiò anche in Irlanda e invitò il suo maestro, Sweeny di Clonmacnoise nel 891, ad assisterlo nella fondazione dell’Università di Oxford, sull’esempio delle famose Scuole Irlandesi.

Altre Universitá europee si devono a monaci irlandesi tra cui quelle di Parigi, Pavia, Praga, Vienna,  Salisburgo…

In queste scuole medievali, troviamo le origini delle future Università europee e della famosa “Ratio Studiorum” del Rinascimento.

“Il peso del loro influsso sul Continene europeo”, dichiarò James Westfall Thompson – specialista di storia medievale -, “fu incalcolabile”.

Per lo storico Arnold J. Toynbee: “Il periodo della superiorità culturale irlandese sul Continente può essere convenientemente datato dalla fondazione del monastero/università – di Clonmacnoise, nel 548, alla nascita del monastero irlandese di S. James a Ratisbona, nel 1090 circa. Durante quei cinque secoli e mezzo, gli irlandesi sono stati gli istruttori, mentre gli inglesi e i continentali, gli studenti”, come scrisse in “A Study of History”.

Dom Louis Gougaud del Monastero Benedittino di Farnborough, espresse il seguente tributo a questa pagina d’oro irlandese in “Gaelic Pioneers of Christianity”: “Per 400 anni circa, Santi irlandesi, ripieni di zelo missionario, lavorarono incessantemente per spargere la fede Cristiana e la disciplina monacale in Italia, Francia, Inghilterra, Belgio, Alsazia, Germania, lungo il Danubio e nelle valli del Reno”.

S. Cataldo fu uno di questi pionieri, ai quali si deve la rinascita del Continente Europeo.

L’anticipazione di Enzo Farinella del suo libro: “L’Uomo venuto dal Mare”, acquistabile direttamente su

Amazon Libri di Enzo Farinella.

Fhoto credit celebrazione S. Cataldo agosto 2023 @Arch. Cataldo Ramoscello

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Enzo Farinella, nato a Gangi in Sicilia. Già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, saggista e giornalista, ha collaborato con Radio Vaticana ed ANSA dall’Irlanda dove vive da cinquant’anni. Messaggero di Pace per le Nazioni Unite, Cavaliere della Repubblica Italiana, Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, Membro dell’Accademia Zelantea, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione, plurilaureato, è stato per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino dove vive da cinquant’anni. Molte le sue conferenze sui legami tra Italia e Irlanda e in particolare sul lavoro dei monaci irlandesi nelle varie nazioni europee in Europa e in USA.Alcuni dei suoi volumi :E-Books:Dall’Atlantico al Mediterraneo, Appstore Apple “New Life Book”,2015.At the Roots of the History of Europe: Amazon, 2017Italy and Ireland – Two Stars under the Sky of Europe –, Amazon, 2020Under the Sky of the ‘Fair’ Islands – Irish Pilgrims in Britain and Europe, Amazon, 2020In the Land of Tulips – Irish Pilgrims in Benelux and Europe, Amazon, 2020Born in Ireland, Lit up Austria, Irish monks and Pilgrims in Europe and Austria, Amazon 2021Time for Action – Bonds between Italy and Ireland, Amazon 2021.Born in Ireland, Lit up Switzerland – Irish monks in Europe and Switzrtland, Amazon, 2021.Born in the Emerald Ireland, Lit up the Black Forest – Irish Pilgrims in Europe and Germany, Amazon 2022.

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