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Libia, Onu conferma tregua a Tripoli

4 settembre 2018 –  Dopo nove giorni di combattimenti a Tripoli, raggiunto oggi l’accordo per il cessate il fuoco e la sospensione delle ostilità. Almeno sessanta morti tra cui donne e bambini e oltre 160 feriti il bilancio delle vittime negli scontri tra milizie rivali, scoppiati il 27 agosto nei sobborghi a sud di Tripoli. Le milizie libiche hanno raggiunto l’intesa per una tregua ottenuta al tavolo convocato dall’Onu che ha riunito tutti gruppi armati coinvolti nel conflitto.

L’accordo per il cessate il fuoco è stato raggiunto e firmato oggi per porre fine a tutte le ostilità, proteggere i civili, salvaguardare la proprietà pubblica e privata e riaprire l’aeroporto di Mitiga”: lo scrive l’inviato speciale dell’Onu in Libia, Ghassan Salam un tweet dell’Unsmil sintetizzando l’intesa raggiunta fra le milizie. L’intesa di oggi “non punta a risolvere tutti i problemi della sicurezza della capitale della Libia: cerca un accordo quadro sul modo di iniziare ad affrontare tali questioni”, afferma Salam in un altro tweet. 

L’Italia considera positivo l’accordo e tramite il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha ribadito ancora una volta il suo sostegno all’esecutivo del premier Faez Al Serraj. L’intesa è scaturita dalla riunione indetta sotto gli auspici del Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ghassan Salam, con il quale il ministro ha parlato più volte e si è congratulato per gli sforzi profusi e la determinazione mostrata. Lo afferma una nota della Farnesina. Si tratta, aggiunge la nota, di un accordo importante e significativo che prevede anche diverse altre misure tese a riportare maggiore sicurezza nella capitale, ivi inclusa la strategica riapertura del suo aeroporto civile di Mitiga. Il fermo auspicio e l’impegno dell’azione diplomatica del ministro e della Farnesina, nei confronti di tutte le parti in causa, è che a questo primo annuncio faccia immediatamente seguito un’effettiva cessazione definitiva delle ostilità e l’efficace applicazione dell’intesa raggiunta, soprattutto per porre fine alle sofferenze della popolazione civile. L’obiettivo concreto del governo italiano resta di aiutare quanto più possibile a ristabilire una situazione che consenta alla Libia di proseguire in una positiva evoluzione politica, sotto l’impulso delle Nazioni Unite.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il 2 settembre aveva chiesto la fine delle violenze in Libia, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco negoziato dall’Onu. In una nota diffusa dall’ufficio di Guterres, emerge la  ‘condanna per la continua escalation di violenze nella capitale della Libia e, in particolare, l’uso da parte di gruppi armati di bombardamenti indiscriminati, che portano alla morte e al ferimento di civili, compresi bambini”. Guterres aveva invitato ‘’ tutte le parti a cessare immediatamente le ostilita’ e ad attenersi all’accordo di cessate il fuoco, mediato dalle Nazioni Unite e dai Comitati di riconciliazione”.

Domenica il consiglio presidenziale libico guidato da Fayez al Sarraj ha proclamato lo stato di emergenza a Tripoli per gli scontri tra milizie intorno alla capitale. La decisione è stata assunta “per proteggere i cittadini e la sicurezza, gli impianti e le istituzioni vitali che richiedono tutte le necessarie misure militari e civili” secondo nel comunicato ufficiale del governo di unità nazionale.

Palazzo Chigi intanto è a lavoro per la preparazione conferenza sulla Libia di novembre . Nel vertice di oggi, si legge in una nota ufficiale di Palazzo Chigi, “sono stati definiti alcuni dettagli” sull’appuntamento. “Il governo – si legge nel testo – resta estremamente concentrato nel seguire gli sviluppi in atto in Libia nell’auspicio di un superamento delle attuali tensioni. “Nel corso della riunione di oggi su immigrazione e Libia – riferisce la Presidenza del Consiglio – abbiamo preso atto positivamente dell’impegno dei ministri degli Esteri – assunto a Vienna il 31 agosto scorso – di trovare una soluzione comune per distribuire le persone salvate in mare tra i vari Stati membri”.

Anche in vista del vertice dei Capi di Stato e di governo del 20 settembre a Salisburgo – prosegue il comunicato di Palazzo Chigi – la priorità dell’Italia resta quella di ottenere più fondi nel bilancio dell’Unione europea – rispetto a quelli attualmente previsti – per gli interventi di sviluppo socio-economico dei Paesi da cui partono i migranti. L’obiettivo è creare le condizioni per ridurre le partenze. Il governo è soddisfatto per i risultati fin qui ottenuti e l’Italia si sta anche battendo affinché siano resi più efficaci gli accordi bilaterali per il rimpatrio nei Paesi di origine di coloro che non hanno diritto d’asilo”.

Il sostegno alla promozione di una nuova conferenza sul dossier libico arriva anche dalla Francia che tramite il ministero degli Esteri francese. sottolinea che gli ‘’sforzi del Paese non sono diretti contro nessuno, e certamente non contro l’Italia, “La politica francese sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per mantenere uno scenario di uscita dalla crisi politica”, ha aggiunto il Quai d’Orsay, rispondendo ai media transalpini dopo le critiche contro Parigi sul dossier libico mosse in primis dal vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.