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Rilasciato il kirghiso presunto autore della strage di Capodanno a Istanbul

Non sarebbe Ihake Mashrapov, kirghiso 28 anni, l’autore della strage che si è compiuta a Istanbul la notte di Capodanno nel locale Reina, frequentato nightclub della città turca, dove sono rimaste uccise 39 persone.

Secondo un’intervista rilasciata dallo stesso Mashrapov all’agenzia kirghisa Akipress, l’uomo è stato solo “scambiato” per l’attentatore per via di una somiglianza e che la stessa polizia turca dopo averlo fermato in aeroporto per un controllo lo avrebbe poi lasciato andare.

Non esistono dunque ancora notizie certe circa l’identità dell’attentatore, ma diverse sono le ipotesi fatte fino ad ora, nessuna delle quali confermate. Si pensa che l’uomo abbia ricevuto un addestramento militare e che sia possibile abbia combattuto in Siria con lo stato islamico, che ha rivendicato l’attentato.

La polizia turca ha fermato 16 persone sospettate di essere coinvolte e ha diffuso due immagini del presunto colpevole, l’ultima tratta da un video che l’uomo avrebbe girato in piazza Taksim prima di compiere la strage.

Negli ultimi giorni la stampa turca ha affermato che l’uomo probabilmente fosse originario del Kirghizistan o dell’Uzbekistan, in Asia centrale. Un’altra ipotesi, ripresa dai media italiani, sosteneva invece che l’autore dell’attacco terroristico fosse un uiguro, appartenente quindi a una minoranza etnica di religione musulmana nella regione cinese dello Xinjiang, al confine con l’Asia centrale. Infine diverse agenzie di stampa hanno diffuso l’immagine del passaporto di Iakhe Mashrapov, indicandolo come il responsabile della strage. La stampa turca ha anche affermato che la moglie di Mashrapov fosse stata fermata e interrogata dalla polizia.

Le indagini da parte del governo kirghizo hanno però portato a una smentita, Masharapov pare non fosse neanche in Turchia la notte del 31 dicembre, ma in Kirghizistan. L’uomo ha affermato di essersi trovato in Turchia per lavoro dal 28 al 30 dicembre e poi dal primo gennaio a oggi.

Intanto la polizia continua a indagare.