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Stato d’emergenza in Turchia decretato per 3 mesi di durata

Immagine: Il Parlamento di Ankara decreta lo stato di emergenza

Il Parlamento di Ankara ha approvato una mozione per l’introduzione dello stato d’emergenza per tre mesi in Turchia, annunciato dal presidente Recep Tayyip Erdogan dopo il fallito golpe della scorsa settimana. La mozione ha ottenuto i voti favorevoli di 346 parlamentari, come riportano i media turchi. I voti contrari sono stati 115. In aula erano presenti 461 deputati. Intanto, il partito Chp, principale forza di opposizione in Turchia, ha organizzato una manifestazione in Piazza Taksim, a Istanbul, domenica 24 luglio, per affermare il suo ‘no’ al tentativo di golpe della scorsa settimana.

Si apprende, intanto, che in seguito al tentativo di golpe del 15 luglio, la Turchia sospenderà la Convenzione europea dei diritti umani “temporaneamente”, come ha fatto la Francia in seguito agli attentati terroristici che ha subito. Lo ha detto il vice premier NumanKurtulmus, citato dalla CnnTurk. “La proclamazione di uno stato di emergenza – ha precisato – non è contro la Convenzione. Voglio garantire – ha aggiunto il vice premier – che i diritti e le libertà fondamentali e la vita di tutti i giorni non saranno colpiti. I nostri concittadini devono sentirsi tranquilli su questo. Rivedremo la struttura organizzativa dell’intelligence e le relazioni tra civili e militari. Ci sono debolezze – ha aggiunto Kurtulmus – sia a livello individuale che organizzativo, debolezze nella struttura dello Stato”. La Turchia punta a completare entro 45 giorni il processo di normalizzazione della situazione nel Paese, in seguito al tentativo di golpe militare del 15 luglio, ha poi affermato il vice premier. Kurtulmus ha aggiunto che a quel punto si potrà mettere fine allo stato d’emergenza.

Giunge anche notizia che il noto giornalista e avvocato per i diritti umani turco, Orhan Kemal Cengiz è stato arrestato a Istanbul dalla polizia insieme a sua moglie, Sibel Hurtas, reporter anche lei. Nei giorni scorsi, il nome di Cengiz era apparso su una presunta “black list” insieme ad altre decine di giornalisti, diffusa da un account Twitter a sostegno del presidente turco, Erdogan.