Iraq, l’aviazione irachena colpisce convoglio di al Baghdadi

Il leader jihadista è riuscito a scappare. Intanto in Siria l’esercito ha riconquistato l’altopiano di Idlib grazie ai raid russi - Liberato padre Jacques Murad rapito cinque mesi fa dai miliziani dell’Is

Sfiorato il grande colpo. L’esercito iracheno ha colpito ieri un convoglio con a bordo diversi leader dell’Isis nei pressi di Anbar. Sul mezzo si trovava, secondo fonti irachene, il califfo Abu Bakr al Baghdadi e la notizia è stata poi confermata da tutti i media arabi. Il leader jihadista era diretto ad un vertice della leadership dell’Islamic State quando l’aviazione irachena ha colpito il convoglio. Il luogo dell’incontro è stato successivamente bombardato ma tra le vittime, ripetiamo, non vi è traccia di al Baghdadi.  

Intanto in Siria l’esercito è fedele al presidente Bashar al Assad e prosegue l’avanzata in Siria occidentale grazie ai raid aerei russi. Secondo le fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani –  gruppo con sede a Londra con attivisti sul terreno – i militari siriani e i combattenti degli Hezbollah libanesi alleati hanno assunto il controllo di Tal Skik, altopiano nei pressi della provincia di Idlib. In quest’area è attivo proprio l’esercito della Conquista – un’alleanza di insorti che include il Fronte al Nusra (affiliato di al Qaeda) ma non l’Isis – i raid russi hanno preso di mira le provincie di Hama e Idlib dove i ribelli hanno ottenuto diverse vittorie negli ultimi mesi.

I ribelli siriani hanno infine lanciato una controffensiva ai danni proprio dello Stato Islamico  nei pressi di Aleppo, il gruppo ribelle Ahrar al Sham avrebbe invece riconquistato il villaggio di Tal Soussin e starebbe riprendendo il controllo di Tal Qrah. Il confine tra Siria e Turchia registra un aumento di tensione, un nuovo incidente è stato sfiorato ieri tra gli aerei da guerra turchi e quelli siriani, Ankara ha reso noto che caccia-bombardieri turchi F16 sono stati inquadrati dai radar d’attacco di jet e dai sistemi di puntamento radar delle batterie missilistiche anti-aeree siriane vicino al confine. Una buona notizia: è stato liberato padre Jacques Murad rapito cinque mesi fa dai miliziani dell’Is. Il religioso, già priore del monastero siri-cattolico di Mar Elian, a Qaryatayn, “sta bene” ed ha già celebrato messa, ieri, a Zaydal, località cristiana a sud-est di Homs. 

Stampa Articolo Stampa Articolo